DAVINES
DAVIDE MANZONI, DIRETTORE GENERALE COMFORT ZONE

Davines non è solo un’azienda dalle performance economiche d’eccellenza, ma un esempio da seguire.

Tra le prime B Corporation italiane, una forma di società caratterizzata da un alto livello di trasparenza, accountability e scopo, l’azienda parmense ha fatto dell’etica e della sostenibilità la propria mission. Mission che, per Davines, non rimane solo una questione d’intenti, ma un impegno concreto declinato in azioni tangibili come ci spiega Davide Manzoni, General Manager della divisione comfort zone (lo skin care di Davines) per l’Europa mediterranea e l’America Latina.  

1- Che cosa significa, nel concreto, essere una B Corporation come lo è Davines?

B Corp, o Benefit Corporation, è un’idea che parte dagli USA una dozzina di anni fa. Essa sostiene che si può fare business profittevole e con un impatto positivo sulla società e sull’ambiente.

L’obiettivo delle B Corporation è usare il business come forza positiva, competere per essere le migliori e creare una prosperità durevole e condivisa per la società, ma soprattutto farlo in modo trasparente, responsabile, etico.

davines b corp

2- Ci sono dei principi su cui poggia il modo di fare business delle Benefit Corporation?

I presupposti di partenza sono almeno tre: 1) nel mondo in cui viviamo le risorse non sono infinite e partendo dalle risorse non infinite l’uomo, e di conseguenza le aziende, devono prestare attenzione al loro sfruttamento; 2) tutto ciò che si produce genera dei rifiuti. Essi inquinano l’ambiente nel quale viviamo, per cui è nostro dovere prestare attenzione e rispettare l’ambiente, promuovendo attività che valorizzino la parte sostenibile e l’economia circolare; 3) occorre fare attenzione al modo in cui si sviluppa il business. Ciò significa rispettare gli stake holders, i lavoratori e le categorie più fragili, come le donne e i bambini, i fornitori e le società esterne con le quali l’azienda lavora…

3- Qualche mese fa Davines ha compiuto un passo in più. Ha cambiato anche la propria ragione sociale diventando una società benefit. Che cosa significa tutto ciò?

Le “B-Corp” sono società che hanno ottenuto una certificazione da parte del soggetto preposto, mentre con il termine “società benefit” (Benefit Corporation) ci si riferisce allo specifico status giuridico, introdotto dalla Legge di Stabilità 2016, delle società commerciali che mirano ad avere un impatto positivo sulla comunità e che operano in modo sostenibile e trasparente. L’Italia è stato il secondo paese al mondo, dopo gli Stati Uniti, ad aver introdotto questa forma di impresa for profit.

Davines è entrata a far parte delle B Corp tre anni fa e poi dallo scorso agosto, cambiando la propria ragione sociale in Benefit Corporation, lo è diventata anche a livello giuridico.

Cambiando il nostro status giuridico in Benefit Corporation, abbiamo voluto dare un’ulteriore testimonianza del nostro impegno a monitorare gli effetti sociali e ambientali delle nostre attività. 

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ETICA, BELLEZZA, SOSTENIBILITÀ
4- Uno status giuridico che diventa, a tutti gli effetti, il manifesto di un impegno concreto verso la società e l’ambiente…

Assolutamente sì! Essere una B Corp non è solo un’intenzione o una certificazione, ma diventa un impegno da parte dell’azienda a tutti i livelli e nei confronti di tutti coloro con i quali interagisce.

Le B Corp forse non salveranno il mondo, ma vogliono distinguersi nel modo di fare business. Siamo convinti che guadagnare sia lecito, fare profitti sia rispettoso, ma è il modo in cui tutto questo si raggiunge a determinare se un’azienda è valoriale ed etica o lo è meno.  

5- Diventare una B Corp è un processo molto complesso…

Sì, abbastanza. Le basti sapere che per raggiungere la certificazione, la ns. società ha dedicato un team specifico al progetto, il tutto ha richiesto circa un anno e mezzo. Si parte dal misurare il vero valore che l’azienda sta creando per la società tramite il B Impact Assessment: un questionario che mette a nudo ogni singolo aspetto del modo di fare impresa, da come ci si approvvigiona alla relazione con fornitori e clienti, e se si raggiunge un punteggio di almeno 80 punti su 200 si può procedere a richiedere la validazione all’ente certificatore. Quando fummo certificati il ns. punteggio fu di 99!

5- E’ vero che avete contribuito a far entrare in questo circuito virtuoso un’altra azienda di Parma, la Chiesi Farmaceutici?

Si. La collaborazione con altre aziende presenti sul territorio e non solo, è auspicabile. Condividere progetti e maniere atte a responsabilizzare tutti è una bella maniera di costruire un nuovo modo di fare impresa. In fondo, l’obiettivo delle B Corp è proprio questo: cambiare il paradigma del business, dall’esclusivo profit al sustainable profit, coinvolgendo altre aziende e offrendo il proprio contributo d’esperienza per raggiungere la certificazione. 

6- Esistono dei progetti sui quali state lavorando concretamente come B Corporation?

Certo che sì! Le cito solo qualche esempio… In collaborazione con Legambiente dal 2018 promuoviamo Tuteliamo il mare- Davines Cleanup Day, un progetto per ridurre l’inquinamento delle spiagge e dei corsi d’acqua. Tra il 2018 e il 2019 nelle giornate di volontariato sono stati raccolti quasi 1.800 kg di rifiuti e coinvolte oltre 600 persone. Siamo convinti che ognuno di noi, con il suo operato, può essere d’ispirazione per un cambiamento virtuoso e contribuire attivamente alla salvaguardia dell’ambiente.

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DAVINES VILLAGE
7- Essere d’ispirazione e coinvolgere è il fil rouge che guida molte delle vs iniziative, come quella di aprire le porte della vs azienda al pubblico…

Sì, Open Factory nasce proprio con questo scopo: condividere. Paolo Braguzzi e Davide Bollati, rispettivamente AD e Presidente di Davines Group, hanno sempre sostenuto che un’azienda ha il dovere di restituire al territorio nel quale opera tutto ciò che è possibile, attraverso iniziative atte a includere e non ad escludere. Siamo convinti che, nonostante le difficoltà e i numerosi vincoli esistenti nel nostro Paese, è possibile fare impresa – con profitto- in maniera diversa.

In occasione dell’Open Factory proponiamo un itinerario guidato nel mondo di Davines e comfort zone, all’interno della ns. sede, il Davines Village, dove etica ed estetica convivono in equilibrio armonico. Durante il tour è possibile vedere il laboratorio di Ricerca e Sviluppo, lo stabilimento produttivo, il Bistrot adibito a ristorante e spazio di co-working e i vari spazi verdi, come il Giardino Botanico, all’interno del quale vengono coltivate alcune delle specie vegetali (piante, bacche, radici…) presenti nelle nostre formulazioni cosmetiche.

8- Che cos’è per voi la sostenibilità?

La sostenibilità per Davines è, prima di tutto un mind style, poi diventa un modello di vita. La sede, dove siamo da circa un anno e mezzo, è diventata la casa della sostenibilità, il manifesto di quello che vogliamo essere e di quello che vogliamo fare. Perché in Davines le intenzioni non rimangono tali, ma diventano azioni concrete.

Nel Village, ad esempio, è bandita la plastica mono uso di qualsiasi forma e genere; ciò che avanza nell’ambito della ristorazione viene utilizzato come compostaggio per le piante. Sostenibilità per noi significa essere a impatto zero: grazie al sofisticato impianto geotermico e a quello fotovoltaico siamo completamente autosufficienti dal punto di vista energetico.   

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L’ORTO SCIENTIFICO ALL’INTERNO DEL DAVINES VILLAGE
9- Il Presidente di Davines, Davide Bollati, è stato tra i principali promotori di un’iniziativa contro lo smog: il Kilometro Verde. Di che cosa si tratta?

Per la mitigazione ambientale dell’Autostrada A1 è stato avviato un progetto, di cui il Dott. Davide Bollati è stato il promotore, e tra i più ferventi sostenitori. Esso prevede la creazione una via alberata lungo l’autostrada del sole. Undici chilometri di verde, lungo un’arteria stradale tra le più trafficate d’Italia.

Il progetto parte da uno studio condotto dal professor Stefano Mancuso direttore del Linv (International Laboratory of Plant Neurobiology) dell’Università di Firenze. Il Kilometro Verde, che si pone come obiettivo la riduzione di C02, per migliorare la vita delle persone nella food valley e non solo, è un segno che la bellezza sostenibile è possibile. Basta crederci. Basta lavorare con passione e attenzione come fa la nostra azienda.

“LA BELLEZZA SOSTENIBILE è POSSIBILE. BASTA CREDERCI e lavorare con passione”