cura dei capelli

Il momento d’oro dell’haircare è confermato anche dalla profumeria. Il mercato della cura dei capelli è infatti la categoria che cresce più rapidamente nel beauty prestige sia in unità che a valore, come spiega Francesca Comis, Account Director, Italy Beauty Circana: Nel 2022 a livello europeo, nelle 5 big countries monitorate da Circana L.P, l’haircare ha chiuso con una crescita del 32% a valore. Tendenza confermata nei primi sei mesi del 2023, che registrano gli stessi tassi di crescita del 2022“.

Se è vero che i prodotti per la cura dei capelli rappresentano ancora una nicchia all’interno della profumeria selettiva (il fatturato movimentato è circa il 2% ndr), soprattutto se paragonati al giro d’affari sviluppato da fragranze, make-up e skincare, è pur vero che si tratta di un segmento in forte crescita, con un turnover triplicato rispetto al 2019.

Considerando il mercato italiano – prosegue Francesca Comis – l’haircare nel 2022 ha sviluppato un giro d’affari pari a 55 milioni di € prezzi a pubblico e nei primi nove mesi del 2023 ha già raggiunto i 48 Mio di euro, 27% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, con una chiusura stimata di oltre 60 milioni”. 

L’ ONLINE TIENE BANCO

La crescita dell’haircare è iniziata nel 2020 quando, a seguito della pandemia e delle conseguenti restrizioni alla mobilità, i prodotti per la cura dei capelli avevano fatto registrare un balzo nelle vendite, soprattutto on line. Nel 2020 l’haircare online valeva il 40% delle vendite totali sviluppate dalla profumeria selettiva in Italia, con un balzo di 24 punti.

E oggi? “Ancora adesso, l’e-commerce copre una quota importante nelle vendite dell’haircare: nei primi 9 mesi del 2023 il canale ha veicolato più di un terzo delle vendite totali, pari a circa il 13%, un valore decisamente superiore rispetto ad altre categorie beauty“.

VERSO LA PREMIUMIZZAZIONE

La dinamicità del mercato capelli non si è arrestata o conclusa durante il post pandemia. Tutt’altro. Cogliendo le potenzialità di questo segmento, mentre le profumerie hanno ampliato l’offerta e dato maggiore spazio e visibilità ai prodotti per capelli anche nei punti vendita fisici,  nuovi brand si sono inseriti nell’offerta arricchendo ulteriormente la proposta.

In questi anni inoltre si è assistito ad una premiumizzazione dell’offerta, cioè da prodotti ‘premium’ sempre più lussuosi e ricercati e dal prezzo più alto.

Se nel 2019 un terzo del fatturato era veicolato dalle marche mass, con un posizionamento di prezzo di circa 6 euro, oggi questo peso si è dimezzato a favore delle marche prestige con un prezzo medio di circa 20 euro. Si è dunque assistito ad una premiumizzazione della categoria: si osserva, infatti, un incremento di quasi 3 punti percentuali del peso a volume dei prodotti con prezzo superiore a 30€, che rappresentano il 25% del giro d’affari totale”.

RADDOPPIA IL FATTURATO DEI SET

Quali prodotti performano meglio? Analizzando in dettaglio i segmenti emerge che i prodotti haircare (shampoo, balsamo, maschere), che rappresentano il 75% delle vendite in valore, crescono del 27% rispetto allo scorso anno; mentre i prodotti dedicati allo styling, con una quota di mercato del 12%, crescono anch’essi del 27%, mentre i prodotti per la colorazione, pari al 7% delle vendite a valore, sono gli unici a segnare una flessione del 5% a volume.

Un discorso a parte meritano i set. “Pur rappresentando il segmento più piccolo della categoria (oggi valgono ‘solo’ il 5%), nei primi 9 mesi dell’anno i set hanno raddoppiato il loro fatturato – conclude la Comis –  a dimostrazione della preferenza dei consumatori verso i “pacchetti multi-prodotto” in grado di rispondere alle molteplici esigenze di cura e trattamento dei capelli“.