Era l’11 dicembre del 1980 quando la Dott.ssa Reynaldi, la prima laureata in Farmacia a Torino con una testi sperimentale in cosmetica, apriva nel capoluogo piemontese il suo primo negozio di cosmetici. Prodotti realizzati con passione, artigianalmente e destinati ad una clientela che vedeva nella Dott.ssa Reynaldi un punto di riferimento per professionalità e cortesia.
Da allora sono passati 40 anni e la produzione “artigianale” si è trasformata in una grande realtà a conduzione familiare specializzata nella produzione di cosmetici conto terzi (skincare, fragranze e detergenza). I valori, però, sono rimasti quelli di sempre: trasparenza, etica e lealtà nei confronti dei clienti.
Oltre alla dottoressa, responsabile della Ricerca e Sviluppo, dal 2000 alla guida dell’azienda ci sono i figli Marco e Andrea Piccolo, responsabili rispettivamente delle vendite e della produzione. Nel giugno 2016 la Reynaldi raggiunge un importante traguardo: diventa la prima Società Benefit italiana nel settore cosmetico. A testimonianza che è possibile realizzare una crescita intelligente, sostenibile, inclusiva.
L’ETICA PER REYNALDI
“ L’etica, l’attenzione all’ambiente e al territorio sono insite nel nostro DNA – spiega Marco Piccolo, CEO di Reynaldi Srl – Per ridurre l’impatto ambientale delle produzioni abbiamo creato un impianto di ricircolo dell’acqua che, attraverso un sistema di recupero e filtraggio, consente il recupero di tutta l’acqua utilizzata nei processi produttivi; l’impianto fotovoltaico ci consente di essere autosufficienti dal punto di vista energetico e anche i rifiuti vengono trasferiti, senza azioni inquinanti, in un centro di recupero a 500 m di distanza dal nostro stabilimento.
E poi c’è la responsabilità sociale, il cuore della nostra filosofia. Da anni portiamo avanti dei progetti di sostegno sociale in Italia e nel mondo – racconta Marco Piccolo – Siamo convinti che le aziende abbiano un ruolo sociale determinante perché, con il proprio operato, possono contribuire concretamente alla crescita di valore della comunità. Società benefit significa anche questo: puntare su meccanismi sociali economicamente sostenibili; perseguire il profitto senza dimenticare l’aspetto etico; contribuire al riscatto dei più deboli non solo dando un supporto economico, ma condividendo con loro il know how. In questo modo si genera un circolo virtuoso che favorisce lo sviluppo locale e genera ricchezza sul territorio”.
I PROGETTI SOCIALI
I progetti sviluppati dall’azienda sono tanti, ma uno su tutti ha conquistato l’attenzione dell’ONU: Dottoressa Reynaldi e le donne in Africa. Un progetto che ha dato lavoro a diverse donne e che ha consentito loro di riscattarsi e sviluppare una coscienza d’impresa.
“In Burkina Faso – racconta Marco Piccolo – abbiamo contribuito attivamente alla nascita e allo sviluppo di una realtà di produzione di burro di karité, che poi noi stessi acquistiamo ad un prezzo equo ed impieghiamo nei nostri prodotti. Si tratta di un progetto che oggi dá lavoro a 25 donne e che, nel 2004, era nato con un obiettivo preciso: dare a queste donne (madri, vedove, giovani..) un’occasione per acquisire consapevolezza del loro valore e della loro dignità”.
L’azienda chiuderà il 2019 con una crescita del +46% rispetto al 2018. A testimonianza che fare del bene fa bene. Anche al business.
“Il nostro business si concentra in Italia e all’estero, dove il Made in Italy è un brand apprezzato e riconosciuto – conclude Marco Piccolo – Made in Italy, però, non è solo creatività, innovazione, glamour …E’ anche etica, sostenibilità, attenzione alle tematiche sociali. Quando raccontiamo le nostre attività lo facciamo per essere, nel nostro piccolo, d’ispirazione anche ad altri perché fare del bene fa bene. Agli altri e a noi”.
“IL MADE IN ITALY NON è SOLO CREATIVITà…PER NOI SIGNIFICA ANCHE ETICA E SOSTENIBILITà”