Il mercato della profumeria selettiva è in ripresa – i dati del 1° trimestre 2021 lo confermano – ma per tornare ai livelli pre-covid occorrerà attendere il 2022.
A rivelarlo è Francesca Comis, senior manager beauty The NPD Group, leader per le ricerche di mercato nel canale profumeria.
I dati pubblicati in questi giorni relativi al canale profumeria mostrano incoraggianti segnali di ripresa, soprattutto nei segmenti skincare e fragrance, ma sul futuro pesano ancora le incognite legate a nuove possibili ondate pandemiche e la mancanza dei global shopper. Parliamo di turisti – per lo più extraeuropei- che hanno come prima meta della loro vacanza italiana lo shopping e che fanno tappa fissa a Milano, Roma, Firenze, Venezia….Russi, ma anche asiatici, cinesi e giapponesi, che affollavano le boutique del centro e che, in località di villeggiatura come Forte dei Marmi o Capri, realizzavano tra il 40 e il 75% degli acquisti. E non è un caso che a soffrire di più siano state proprio le profumerie delle grandi città e dei centri commerciali penalizzate dalle lunghe chiusure, mentre hanno tenuto le profumerie dei piccoli centri e di prossimità.
E mentre i consumi interni a marzo hanno registrato una crescita, tra le aziende emerge una rinnovata fiducia nel mercato, merito anche dei segnali positivi che arrivano dall’estero, soprattutto da Cina e USA.
La profumeria selettiva ha chiuso il primo trimestre 2021 con +12%, rispetto al 2020. Come commenterebbe questo dato?
La notizia positiva è che il mercato della Profumeria selettiva in Italia chiude il primo trimestre di vendite del comparto Beauty, facendo registrare una crescita del +12% rispetto al primo trimestre dello scorso anno, ovvero circa 36 mln aggiuntivi rispetto al 2020.
Il dato è senz’altro positivo e mostra una ripresa delle vendite, ma sul futuro pesano ancora due grandi incognite: gli effetti delle varianti, il rischio di un revamp e di nuove possibili restrizioni- un’ipotesi da tenere in considerazione visto anche quello che succedendo in UK proprio in questi giorni- e una possibile contrazione dei consumi dovuta alla crisi economica e agli effetti dello sblocco dei licenziamenti a luglio. Possibili effetti che non devono tuttavia distogliere l’attenzione dal fatto che nel 2021 c’è stata un’inversione di rotta rispetto al trend negativo del 2020.
Analizziamo più nel dettaglio il primo trimestre 2021…
Il 1° trimestre del 2021 si confronta con due mesi di vendita, gennaio e febbraio 2020, che possiamo definire “normali” e il mese di marzo 2020 invece in cui esplode il fenomeno lock-down. Premesso ciò, la crescita del primo trimestre 2021 è stata trainata dalle vendite del mese di marzo, dovuta al rimbalzo tecnico rispetto ad un periodo di quasi totale chiusura delle profumerie, mentre i primi due mesi dell’anno hanno subito un calo delle vendite rispetto al periodo Pre-Covid.
Il segno è positivo, tuttavia siamo ancora lontani dalle performance del 2019…
Purtroppo sì. Se confrontiamo il dato del 2021 con il quello dei due anni fa, ovvero con il primo trimestre del 2019, il totale mercato Beauty ha perso il 22% del giro d’affari in valore.
I dati parlano di una ripresa del retail fisico, ma non solo: prosegue il periodo d’oro dell’e-commerce. Ve lo aspettavate?
Se la crescita nel canale fisico era “inevitabile”, non era scontato nel canale e-retailer che continua a crescere con tassi a doppia cifra raggiungendo, nel trimestre, il peso del 9% sul totale venduto.
Quali prodotti trainano la ripresa?
A contribuire alla crescita del comparto Beauty rispetto allo scorso anno, sono state le vendite di profumi e di prodotti viso e corpo che sono cresciuti rispettivamente del +17% e del +21%. Ancora in sofferenza il comparto trucco, che non recupera il fatturato del 2020 e chiude il primo trimestre con una flessione pari al -7%.
A che cosa imputerebbe le performance positive dei prodotti skincare?
È l’eco dell’accresciuta attenzione alla beauty routine a cui abbiamo assistito durante la pandemia e anche dell’uso prolungato delle mascherine che ha reso la pelle più bisognosa di cure.
Che cosa ci può dire del make-up? Come sta andando in profumeria?
La ripresa per il make-up è più lenta, perché correlata all’andamento dei prodotti labbra che continuano ad essere penalizzati dall’uso obbligatorio delle mascherine. Nello stesso tempo però arrivano dal mercato diversi segnali positivi: in primis, le aziende hanno ripreso ad investire su questo segmento lanciando nuovi prodotti e poi, se guardiamo all’estero, e in particolare agli Stati Uniti, non possiamo che essere ottimisti: in questi mesi si è assistito ad un boom delle vendite dei rossetti. Non dimentichiamoci anche che le misure restrittive, in fase di allentamento, lasciano presagire un imminente ritorno alla vita sociale che non farà altro che spingere all’uso e quindi all’acquisto di make-up.
Oltre ai prodotti labbra ci sono altri prodotti make-up in flessione? Quali hanno tenuto meglio?
Altro segmento a soffrire, tra i prodotti per il trucco, è quello dei prodotti viso e in particolare il Fondotinta, che rappresenta oltre il 20% del fatturato totale della categoria make-up. In area positiva rispetto al 2020, troviamo i prodotti trucco occhi e in particolare mascara, ombretti e eye liner.
Qualche previsione per i prossimi mesi?
Sicuramente assisteremo ad un recupero nelle vendite di questi prodotti, ma rimane improbabile la possibilità di tornare agli stessi livelli del 2019.