L’innovazione è un viaggio fatto di incontri. E incrociare lungo il cammino le persone giuste può fare la differenza per qualsiasi progetto di crescita aziendale: è fondamentale trovare chi ha competenze adatte e proposte originali che combacino con la propria idea dai sviluppo. Come i pezzi di un puzzle: solo uno è l’incastro perfetto.
Ma come può un’azienda riuscire a trovare tempo ed energie per guardarsi attorno, allargando il suo orizzonte per riuscire a selezionare il partner giusto e proseguire il cammino verso l’innovazione?
E’ a queste domande che risponde l’European Institute of Innovation & Technology (EIT), organismo indipendente dell’Unione Europea nato nel 2008 per superare il gap europeo rispetto ad altri paesi più attivi e espandere l’innovazione in Europa attraverso un’attività di scouting e di matchmaking con le migliori scaleup europee operanti in otto diversi macroaree: clima, digitale, alimentare, salute, energia, manifatturiereo, materie prime, mobilità urbana.
COME NASCONO LE SINERGIE
«In generale si tratta aziende di non più di 10 anni o al massimo spin off di realtà storiche che da startup si sono strutturate, compiendo già un salto nella loro crescita – spiega Paolo Magni, Senior business developer EIT Digital Accelerator – .Hanno tra i 20-30 dipendenti e un fatturato di circa un milione di euro. Ma soprattutto già possiedono un buon bagaglio di esperienza, con un portafoglio clienti interessante, e prodotti che rappresentano soluzioni originali. Noi le individuiamo, le selezioniamo e le sottoponiamo a verifica prima di farle entrare nella nostra rete». Obiettivo finale: mettere in contatto gli innovatori e gli imprenditori in Europa affinché le loro migliori idee di prodotti, servizi, lavoro e crescita vedano la luce.
A CACCIA DI SCALEUP
Non a caso, Paolo Magni ha l’ambizione di diventare «il miglior amico» che un manager dell’innovazione potrebbe incontrare. «Il principale compito di EIT è quello di cercare il meglio in Europa per quanto riguarda l’hi-tech declinato in vari campi – sottolinea – Questo permette alle aziende di risparmiare tempo e avere velocemente delle risposte che accelerano così il processo verso l’innovazione».
Ma come funziona nella pratica?: «Il primo passo è capire il «mal di testa», ovvero il problema di un’azienda – continua Magni – Le questioni possono essere molteplici: specifiche del proprio ambito di intervento o trasversali come ad esempio l’ottimizzazione di processi produttivi, il miglioramento della customer experience, il potenziamento della cybersecurity o lo sviluppo dell’intelligenza artificiale. La nostra esperienza è davvero ampia e quotidianamente riceviamo richieste nuove».
Secondo step: selezionare. «Abbiamo un portafoglio di 250 scaleup europee dal quale attingere – spiega il manager – l’EIT è la più grande rete europea dell’innovazione e riunisce le informazioni provenienti da luoghi diversi. Importante sottolineare che la nostra attività è no profit e vede il coinvolgimento di università, laboratori e centri di ricerca». Quindi, si effettua una prima scrematura da sottoporre al “cliente”.
LE OPPORTUNITA’ PER LA COSMESI
Infine, si arriva al matchmaking, «L’incontro vero e proprio dal quale nascono le partnership – continua Magni – Il momento più delicato che permette di passare da un idea alla realtà, dalla progettazione di un prodotto al suo ingresso sul mercato. Qui sta il cuore della mission di EIT: che poi porta alla creazione di posti di lavoro e a nuove opportunità di crescita economica sostenibile per l’Europa». Come detto l’attività di Eit si sposa con tutti i settori di mercato, compresa la cosmesi: un settore in crescita costante che richiede continue iniezioni di innovazione, in particolare modo digitale, per stare al passo di un mercato in rapida evoluzione. Argomenti che saranno al centro del webinar organizzato il 15 aprile dal Polo della Cosmesi dal titolo “L’innovazione in azienda: i segreti pre renderla vera”. «In quell’occasione – conclude Magni – darò una visione della fabbrica ideale, composta a blocchi, come i mattoncini Lego, alla quale si possono aggiungere o sostituire parti per creare la propria costruzione: molti infatti hanno già l’innovazione in casa ma non se ne accorgono, oppure hanno bisogno di una spinta per essere meno passivi e accrescere la propria voglia di sperimentare».