Materie prime tra performance e sostenibilità

“Sostenibilità è la parola d’ordine in cosmesi sia nel mondo skincare che in quello della detergenza e del make-up – spiega la cosmetologa e autrice Giulia Penazzi -. Un concetto, quello di sostenibilità, che va oltre la naturalità. Pensiamo, ad esempio, a molte miche o pigmenti perlescenti: sono naturali, ma provengono da fonti non sostenibili poiché per la loro estrazione si impiegano bambini e si assiste allo sfruttamento di minori. La soluzione può essere l’impiego di pigmenti di sintesi come la Synthetic Fluorphlogopite“.

Il tema della naturalità è sempre più centrale nei prodotti cosmetici e gli ingredienti naturali non sono solo richiesti come attivi, ma come emulsionanti, chelanti, conservanti…

Giulia Penazzi, cosmetologa e autrice. Consulente per diverse aziende, oltre a formulare ha scritto diversi libri.

Ad esempio, tra i modificatori reologici, le proposte a base di cellulosa modificata vengono preferite alle tradizionali polveri sintetiche come carbomer, acrilati, nylon-12, etc. Tra i conservanti si apprezzano i booster come pentylene glycol, propanediol, ethylhexylglycerin, 1,2 hexanediol che riducono la concentrazione di conservanti necessaria. Le stesse preferenze, natural-oriented, le troviamo anche per i lipidi, gli emulsionanti, i chelanti, etc. Tra i lipidi fluidi, alcuni esteri di origine vegetale hanno un finish setoso che sostituisce egregiamente i siliconi”.

C’è poi il tema della biodegradabilità che tocca da vicino anche i glitter, largamente impiegati nella cosmesi decorativa. Dopo il giro di vite sull’uso delle micro-plastiche imposto dalla Commissione Europea, i formulatori si sono spostati su glitter biodegradabili a base di cellulosa.

IL FUTURO? NELLA CIRCOLARITA’ 

La sostenibilità di un prodotto cosmetico o di una formula va ben oltre la naturalità, in quanto deve tener conto dell’LCA (Life Cycle Assessment), cioè dell’intero ‘ciclo di vita’ del cosmetico: dalla scelta delle materie prime (biodegradabilità, carbon footprint, approvvigionamento etico, certificazioni) all’industrializzazione, al packaging al trasporto. Sostenibilità è un concetto che comprende l’impiego di fonte rinnovabili e che, soprattutto, passa attraverso la circolarità: un modello di produzione e consumo che punta sulla riduzione degli sprechi e delle risorse naturali e basato sulla condivisione, riutilizzo, riparazione e riciclo di materiali e prodotti esistenti il più a lungo possibile.

In un’ottica di circolarità dei prodotti cosmetici, è sempre più richiesta la sostenibilità degli ingredienti cosmetici e alle aziende di materie prime si chiede di dare maggiori specifiche del processo produttivo – prosegue Giulia Penazzi -. DSM, ad esempio, ha creato per le materie prime le “Sustainability Imp’Act Card” nelle quali sono considerati diversi aspetti: impatto sull’ambiente, tracciabilità, impatto sociale, identità. Prodotti Gianni ha realizzato “SustaIngredients”, un catalogo di ingredienti classificati in base a parametri sostenibili, pensato per supportare i tecnici R&D nella formulazione di prodotti eco-friendly. Per gli ingredienti proposti sono indicati l’origine, la percentuale di naturalità, la biodegrabilità, la percentuale di origine sintetica, la presenza di certificazioni tipo COSMOS. Un esempio è un pigmento per una formula di “Natural Skin Sustain Foundation” di origine naturale trattato con acido fitico ottenuto da crusca di riso, non OGM e senza allergeni, per rendere la superficie idrofila e facilmente dispersibile“.

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In un’ottica di circolarità dei prodotti cosmetici, è sempre più richiesta la sostenibilità degli ingredienti cosmetici e dei pack e alle aziende di materie prime si chiede di dare maggiori specifiche del processo produttivo
UP-CYCLING: DARE UN NUOVO VALORE ALLO SCARTO 

In questo contesto, dove la sostenibilità non può prescindere dalla profittabilità, l’up-cycling rappresenta un valido esempio di applicazione dei principi dell’economia circolare e di politica «zero waste», sul quale anche il settore cosmetico ha iniziato a puntare.

Si dà nuova vita a un materiale di scarto, creando valore aggiunto alla sostanza a fronte di un basso consumo di energia – prosegue la Cosmetologa -. Il risultato è una materia di grande valore ambientale e qualitativo, più pulito e di pregio. E’ il superamento del concetto di recycling. Tra le materie prime di upcycling più diffuse in cosmesi, oltre ad alcuni attivi come ad esempio la betaina, molecola idratante estratta dalla barbabietola, oppure antiossidanti ricavati dai residui della lavorazione dei pomodori e dell’uva, si trovano gli scrub meccanici realizzati con gli scarti alimentari come noccioli, bucce, semi, etc”. 

NEL MAKE-UP LA PAROLA D’ORDINE E’: IBRIDAZIONE

Per il make-up si conferma la tendenza all’ibridazione, con prodotti trucco che, sulla scorta dei più efficaci prodotti skincare, sono arricchiti con ingredienti attivi, vitamine ed estratti vegetali con effetto idratante e anti-age. Senza dimenticare i fondotinta, primer e sieri colorati, che contengono una protezione solare.

Questo trend si riflette anche sulle materie prime – prosegue Giulia Penazzi -. Active Box, con K.S. Pearl, presenta i trend coreani con diversi filtri inorganici non NANO per realizzare creme solari 100% senza filtri chimici ideali per fondotinta e altre formule make-up. Parliamo di pigmenti inorganici di ZnO o TiO2, trattati in modo da offrire performance anche superiori ai competitor contenenti i derivati NANO”.

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Via libera ai prodotti 2 in 1 o 3 in 1 che alla funzione decorativa tipica del make-up uniscono azioni skincare, come i correttori-siero o i fondotinta-siero.
PRODOTTI MULTI-USO

Dulcis in fundo: cresce l’interesse verso i prodotti multi-uso, 2 in 1 o addirittura 3 in 1. Prodotti che alla funzione decorativa tipica del make-up uniscono azioni skincare, come correggere discromie o combattere i segni dell’età, come i correttori-siero o i fondotinta-siero. “Tra i prodotti viso l’effetto matte sta per essere sorpassato dal glow/gloss, ma sempre prediligendo le shades nude. Tra i prodotti più richiesti ci sono i sieri anti-age illuminanti colorati: agiscono come un siero anti-età, illuminano e con un velo di colore uniformano l’incarnato” conclude Giulia Penazzi.