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Nell’industria della bellezza gli ingredienti avranno un ruolo crescente e negli anni a venire saranno in cima alle priorità dei consumatori, che chiedono maggiore trasparenza, formule efficaci, risultati supportati dalla scienza e processi di approvvigionamento che rispettano l’uomo e la natura.

La bellezza è vissuta come una forma di terapia, grazie alla sua capacità di influenzare non solo il nostro aspetto fisico, ma anche la salute mentale e il benessere – spiega Emma Grace Bailey, Senior Brand Strategist & Sustainability Consultant WGSN -. Secondo Euromonitor, sta cambiando il modo in cui definiamo la bellezza, con il 50% delle persone che lo fa coincidere con ‘aspetto sano’, meno del 50% che lo accosta ai concetti di ‘igiene e pulizia’ e il 10% che ritiene che si tratti di ‘essere alla moda’. Questo cambio di mentalità è destinato a riflettersi anche sul mondo degli ingredienti utilizzati nel beauty che saranno sempre più incentrati sulla salute – della mente, del corpo e del pianeta – e che ci aiutano a dare priorità alla cura di noi stessi. Tra gli ingredienti che sentiremo nominare nei prossimi anni ci saranno la bidens pilosa, una pianta della famiglia delle Asteraceae, originaria del Sud America, nota per agire da bioretinolo; la clorofilla, pigmento verde responsabile del colore dei vegetali dall’azione ossigenante e ristrutturante; l’ashitaba, super food giapponese usato anche come ingrediente anti-età; l’olio di nara, rampicante spinoso che cresce nelle zone aride della costa atlantica, ad azione riparatrice e protettiva e l’Hydroxypinacolone Retinoate (HPR), un estere dell’acido retinoico che mantiene la pelle in buone condizioni”.  

Il prossimo biennio vedrà protagonisti ingredienti efficaci, multi-tasking, psicobiologici, che aiutano i consumatori a trasformare la cura di sé in una pratica quotidiana. “Gli ingredienti supportati dalla scienza rimarranno un fattore chiave per fidelizzare il consumatore, ma emergerà con forza l’oliscienza, che vede la scienza verificare l’efficacia tramandata dalle tradizioni del passato, e la protopia, dal carattere decisamente ‘nostalgico”, aggiunge la Bailey.

Il neologismo, la cui paternità è da attribuirsi a Kevin Kelly, fondatore della rivista Wired, definisce «uno stato che è meglio oggi di ieri”. Questa tendenza, che vedrà uno scenario in cui il futuro sia realisticamente migliore dell’oggi, presuppone che l’approvvigionamento sostenibile non sia negoziabile. Insieme all’esperta di WGSN passiamo in rassegna i trend che interesseranno da vicino gli ingredienti per la cosmetica.

ACID TRIP

Gli ingredienti supportati dalla scienza saranno la norma nel 2024, poiché il desiderio dei consumatori di efficacia, efficienza, sicurezza e igiene farà parte della quotidianità. Emergerà una nuova ondata di acidi per la cura della pelle, attraenti per il consumatore skintellectual“, spiega Emma Bailey. L’acido succinico, un toccasana per l’acne, sarà utilizzato per il suo delicato effetto peeling sulla pelle. L’acido tranexamico con la nicinamide sarà impiegato per potenziare i prodotti schiarenti, mentre l’acido cogico, derivato dai funghi, affronterà la pigmentazione e attirerà un numero crescente di consumatori che cercano funghi per le loro proprietà medicinali e curative. L’acido pirrolidone carbossilico (PCA) rivaleggia con l’acido ialuronico come pilastro idratante.

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PSYCHOBIOLOGICAL SUPPORT

Prosegue la Bailey: “Gli ingredienti che affrontano l’impatto della fatica e dello stress sulla pelle accelereranno la tendenza Lazy Beauty, mentre quelli che attingono dall’asse cervello-intestino-pelle, aumentando le sensazioni di benessere emotivo e curando l’impatto dello stress sul corpo, diverranno un must-have. Il risultato? I trattamenti di bellezza da routine si trasformeranno in veri e propri rituali”.

Un esempio? “Zen per la tua pelle” è il claim scelto dalla taiwanese 3DL Inc. per la sua gamma di prodotti skincare che rivendica sulla pelle gli stessi effetti benefici effetti della meditazione attraverso l’uso di estratti naturali che stimolano le beta-endorfine.

MILKING PLANTS

Il desiderio di ingredienti e principi attivi naturali ottenuti in modo sostenibile ha portato allo sviluppo di nuove tecnologie produttive. Tra queste c’è la PAT Milking Plants, basata sulla coltivazione aeroponica delle piante associata al recupero rispettoso dei principi attivi dalle radici. Questa tecnologia brevettata consente di produrre principi attivi altamente concentrati in modo sostenibile, in condizioni in cui le radici della pianta vengono sfruttate in modo non distruttivo, attraverso la stimolazione delle piante e la delicata essudazione della radice viva, preservando le piante, senza la necessità di utilizzare terreni agricoli e pesticidi. I latti vegetali attirano i consumatori per le loro credenziali di protopia. Un esempio calzante di questo trend è offerto da Clariant, che dopo aver siglato un accordo nel 2019 con PAT, nel 2020 ha lanciato RetroFuture, formule con un basso impatto ambientale ‘sviluppate per dare comfort alla pelle in tempi difficili’ che traggono la propria efficacia dalla forza della natura potenziata dai progressi della scienza moderna.

Plant milks
CAPTURED CARBON

Brand, industrie e paesi lavoreranno per affrontare la crisi climatica e l’utilizzo dell’etanolo ricavato dalle emissioni industriali di carbonio recuperate e riciclate rappresenta un passo in avanti importante in questa direzione, perché permette di realizzare prodotti di bellezza basati su fragranze sostenibili.

Finora la maggior parte delle industrie ha utilizzato etanolo proveniente da ingredienti naturali come la canna o la barbabietola da zucchero, le cui coltivazioni necessitano però di un ingente consumo di acqua e un intenso sfruttamento del terreno, ma nel futuro c’è un etanolo “a impatto zero’ ottenuto dal recupero delle emissioni industriali. Coty, grazie all’accordo con LanzaTech, che produce etanolo dalla cattura e fermentazione della CO2 emessa dal settore industriale, ha annunciato che nel 2023 la maggior parte delle sue fragranze sarà prodotto con etanolo sostenibile.

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Captured carbon
PELLE SENSIBILE

La pelle sensibile è in aumento e dilagano psoriasi, dermatite, acne, innescati da stress, ansia e dall’uso prolungato delle mascherine. La pelle sensibile, unita all’anti-ageing, saranno in cima alle priorità dei brand.

La sud coreana Incospharm ha investito nell’autofagia, un processo naturale di riciclaggio (pulizia, disintossicazione e rinnovamento cellulare), essenziale per il mantenimento dell’omeostasi cellulare e di una sana funzionalità cellulare. Incospharm ha puntato su questo processo per lanciare Serentide, un ingrediente anti-età che affronta le cause della pelle sensibile piuttosto che semplicemente lenirla. La stimolazione dell’autofagia può rappresentare una strategia eccellente per contrastare il garb’ageing e, quindi, rallentare l’invecchiamento e disintossicare la pelle dall’interno, rimuovendo i componenti cellulari inutilizzati, danneggiati e disfunzionali. In un altro ingrediente interessante è l’avena colloidale, considerato un efficace agente di protezione della pelle.

REGENERATIVE AG

L’industria della bellezza deve riconoscere che ogni persona, ogni pianta, ogni cultura e parte del pianeta è preziosa al 100% – commenta Emma Bailey -. E gli ingredienti rigenerativi rappresentano un esempio eccellente in questo senso perché restituiscono al pianeta per conservare e ripristinare le sue risorse“. Ingredienti ottenuti tramite un processo che mira a protegge e arricchire l’ambiente, anziché sfruttarne e depauperare le risorse.

Le partnership sono fondamentali in questo senso. L’accordo tra Davines e il Rodale Institute European Regenerative Organic Center mostrerà i frutti del suo lavoro, aumentando sia gli ingredienti coltivati in modo rigenerativo sia agendo sulle coscienze degli agricoltori. La progettazione partirà da un assunto: occorre usare ogni parte dell’ingrediente. I sottoprodotti verranno reinseriti nel processo rigenerativo per arricchire il suolo. Interessante quanto fatto dal brand Algenist, che nei suoi prodotti utilizza acido alguronico brevettato, ricavato naturalmente dalle alghe e prodotto in maniera sostenibile. Lo scarto di queste alghe non viene buttato, ma viene utilizzato come fertilizzante e per le bonifiche delle acque reflue.

INFUSIONE DI ALCOLICI

Una volta infrante le tradizionali regole della bellezza, divertimento e creatività diventano le nuove priorità. I prodotti funzionali hanno come priorità quella di recare gioia. Un’interessante ricerca condotta dall’Università di Camerino ha mostrato le potenzialità della birra, che vanta un contenuto di polifenoli simile a quello del tè verde, come ingrediente cosmetico.

Booze infusions
FERMENTATI

Gli ingredienti fermentati saranno protagonisti del nuovo mainstream, che avrà al centro prodotti efficaci e di lunga durata. Si guarda all’industria alimentare e a quella delle bevande e per la pelle si parla di Kombucha, riso fermentato, ginseng rosso e funghi. Benton ha lanciato la Fermentation Eye Cream, una crema contorno occhi antirughe ad intensa azione idratante e nutriente, con principi attivi fermentati come i galattomiceti e il lisato di Bifidus. Diversi studi hanno dimostrato l’efficacia del liquido filtrato dalla fermentazione dei galactomyces (funghi) come potente idratante e antiossidante. British M ha lanciato Shampoo e Maschera per capelli con estratto di kombucha noto per la sua azione detox e lenitiva. La start up americana Biomedican ha sviluppato un sistema unico per creare cannabinoidi dalla fermentazione di lievito oleoso.

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Frothy ferments
HERB GARDEN

Le erbe curative diverranno parte integrante delle nostre pratiche di salute e benessere. La tradizione millenaria orientale si uniranno alla moderna scienza per dar vita a una nuova generazione di estratti botanici. Le erbe e i rimedi acquisiranno importanza ben oltre i confini locali, mentre le pratiche ayurvediche e la medicina cinese ridisegneranno la nostra beauty routine all’insegna di: personalizzazione, benessere fisico e mentale e ingredienti organici. Erbe come ashwagandha, amla, radice di schisandra, corteccia di salice bianco, liquirizia, kushen e nepitella entreranno a far parte del lessico quotidiano.