La pelle non è solo una barriera che ci difende e ci mette in relazione con il mondo esterno, ma è un vero e proprio ecosistema ricco di tanti habitat che, a loro volta, ospitano una grande varietà di microorganismi. Tutto ciò è il microbiota cutaneo.
Se da tempo si parla e si conosce soprattutto quello intestinale, è solo negli ultimi tempi che si sono accesi i riflettori su quello della cute, con ripercussioni dirette nel campo della cosmesi, in particolare nel settore skincare.
“L’organismo umano è colonizzato da microrganismi, che nel complesso risultano dieci volte più numerosi delle cellule che costituiscono il corpo umano – illustra Elisabetta Casale, farmacista cosmetologa, docente universitaria a Ferrara, Milano e allo Iulm -. Siamo fatti per il 10% da cellule umane e per il 90% da cellule di batteri, virus, funghi e acari. Questo insieme di batteri e altri microrganismi prende il nome di microbiota e a tutti gli effetti è da considerarsi un organo acquisito dopo la nascita. Le comunità di batteri sono distribuite in maniera differente nell’organismo, raggiungendo i livelli massimi nel tratto gastro-intestinale, ma anche la bocca e la pelle presentano un proprio microbiota. Da tempo conosciamo l’importanza della pelle come barriera, ma quello che ora sappiamo che non è composta solo ad cellule cutanee e film idrolipidico ma anche da microrganismi”.
LA PELLE E’ FATTA COSI’
Sulla pelle umana abitano numerose e differenziate specie di batteri, funghi e virus.
Ma, questi microorganismi differiscono tra loro e variano a seconda del sito cutaneo dove vivono. “Vi sono batteri commensali o residenti – specifica l’esperta -. Altri transitori che persistono sulla pelle per poco tempo e che sono influenzati da molti fattori, e derivano dall’ambiente in cui viviamo. I principali batteri commensali sono soprattutto Stafilococchi, compresi Corynebacterium, Propionibatteri e Brevibacteria e bacilli. I fattori responsabili dell’unicità del microbioma cutaneo sono noti soltanto in parte, ma i risultati finora ottenuti dagli studi suggeriscono che il maggior ruolo per questa flora microbica cutanea sia dovuto a fattori genetici e a influenze ambientali”.
LA PRIMA DIFESA CONTRO IL MONDO ESTERNO
Il microbiota cutaneo residente partecipa attivamente alla doppia funzione protettiva della pelle, come barriera fisica ed immunologica: “Ostacola lo sviluppo di batteri nocivi, generando un ambiente ostile al loro sviluppo, contribuisce al degradamento dei lipidi della superfice cutanea, favorendo la funzione barriera, protegge dall’immunosoppressione che le radiazioni UV generano sulla nostra pelle – continua Casale -. La cute sana ospita un microbiota cutaneo costituito anche di acari, sebbene in minima misura. Ci sono mediamente 10 milioni di batteri per ogni cm quadrato di pelle”.
QUANDO LA COSMESI PUO’ FARE LA DIFFERENZA
Molti fattori possono alterare il microbiota cutaneo: l’età, l’alimentazione, il tipo di vita, alcuni farmaci, alcuni tipi di cosmetici.
“L’utilizzo di prodotti cosmetici di detersione troppo aggressivi o con conservanti discussi, come isotiazolinoni o triclosan, oppure contenenti grandi quantità di alcool, potrebbero minare la variabilità e l’integrità del microbiota – rivela Casale -. In un ecosistema equilibrato, solo piccoli spostamenti in uno qualsiasi di questi parametri può portare a condizioni che favoriscono una sola specie, o provocano la scomparsa di un’altra. Ciò può causare una crescita eccessiva di specie patogene e problemi per la pelle”
PAROLA D’ORDINE EQUILIBRIO
Per evitare lo sbilanciamento e al contempo favorire lo sviluppo di batteri protettivi o simbionti si consiglia l’utilizzo di un agente prebiotico. “L’uso di pre e probiotici, in un cosmetico, offre l’opportunità di ripristinare l’equilibrio perduto e favorire lo sviluppo di un microbiota sano – conferma Casale -. In questo campo esistono nuovi ingredienti cosmetici dai quali attingere: i pre biotici sono eccellenti fonti alimentari per batteri buoni. Fortificano la microflora benefica della pelle e promuovono il benessere della cute. I pro biotici sono normalmente lisati batterici o metaboliti di piante in grado di agire sull’equilibrio del microbiota e sulle difese immunitarie della pelle. Infine, i post biotici sono estratti naturali ad azione batterio-modulante, ovvero modulano il microbiota senza alterarne le caratteristiche fisiologiche, tra le quali la biodiversità, con risultati positivi sulla pelle”.