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Per la cosmesi italiana le notizie sono buone: ricavi a 11,5 Mld (+10,2% 2021/2020), domanda interna che sfiora i 7 Mld (+6,7% 2021/2020), export a 4,7 Mld (+13,5%). In crescita anche gli investimenti in comunicazione (+55%).

Sono i dati, confortanti, che emergono dal report “Cosmesi. Italia, Europa, Mondo. Edizione aggiornata ad ottobre 2021” pubblicato da Sole24Ore Ricerche e Studi.

La cosmesi si conferma come uno dei settori trainanti del “Made in Italy” , che ha dimostrato una forte resilienza e una capacità di ripresa superiore alle aspettative.

COSA ACCADRA’ IN ITALIA 

Il settore della Cosmesi in Italia è al terzo posto in Europa (dopo Svizzera e Francia) con 10,7 miliardi di giro d’affari. Nel 2021 ci si attende un rimbalzo del giro d’affari pari al 10,4% (+8,1% mercato interno, +14% export). Anche nell’anno della pandemia i produttori di cosmetici hanno presentato una redditività superiore a quella di quasi tutti gli altri settori industriali (ebitda margin medio 11,3%).

Mentre le previsioni parlano di un ritorno ai livelli pre-Covid nel 2022, con un valore stimato per la cosmesi di 12 miliardi di euro, superiore persino a quello pre-pandemia. E nel prossimo futuro? In Italia, la crescita dei ricavi potrebbe raggiungere il 17% tra il 2019 e il 2025 (dati elaborati dal Centro studi de Il Sole 24 Ore su dati Statista). Andamento positivo, ma più contenuto, per il segmento skincare (+5%) e per i profumi (+3%). Stabile il personal care. Il vero boom avrà come protagonisti i cosmetici naturali, con una crescita del +44%. 

E nel resto del mondo? In Europa, lo skincare crescerà in misura maggiore della cosmesi in senso stretto e il CAGR (tasso di crescita annuale) del mercato europeo sarà mediamente superiore rispetto a quello italiano per diversi segmenti. Nel mondo, a fronte di una crescita in tutti i segmenti, i veri protagonisti nei prossimi anni saranno i cosmetici naturali (quasi +60% nel 2025). Il CAGR sarà del 4% per i cosmetici in senso stretto e del 3% per lo skincare.

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EXPORT, INVESTIMENTI E OCCUPAZIONE

All’interno del report è presente anche un importante outlook del settore a cura di Strategic Management Partners, che evidenzia le principali dinamiche del mercato.

Export: è ripresa la ricerca di nuovi mercati (es. Canada, Asia ed Emirati Arabi Uniti) che si era bruscamente interrotta – o quantomeno rallentata – con la pandemia sia per le misure restrittive di carattere sociale adottate dai diversi paesi, sia per le difficoltà legate alla supply chain.

Investimenti: gli operatori del settore si aspettano un piano governativo che supporti la ripresa direttamente, ma anche indirettamente attraverso incentivi in tema di innovazione, digitalizzazione e sviluppo dei mercati internazionali.

Occupazione: il tema è delicato perché, nonostante nel 2021 vi sia stata una crescita del 2% degli occupati, si sta assistendo alla chiusura di punti vendita nazionali da parte di alcuni player, il che potrebbe portale ad un calo di oltre 100.000 addetti (ad oggi gli occupati, concentrati soprattutto nel retail, sono più di 400.000).

CAMBIA LA GEOGRAFIA COSMETICA

Analizzando i dati contenuti nel report, emerge che la geografia cosmetica negli ultimi 5 anni è decisamente cambiata e il baricentro si è spostato verso Oriente. L’Europa, che prima rappresentava il 41,9% dell’intero mercato, oggi copre il 33,1% (2016 vs 2020); di contro è cresciuto sensibilmente il peso dell’Asia Pacific, passata dal 20,4% al 30%.

Ampliando l’orizzonte di analisi, il primo mercato mondiale risulta essere ancora l’America con il 42,9%, seguita dall’Asia (33,1%) e dall’Europa (18,4%). Considerando i vari Paesi, in cima alla lista dei Top 10 troviamo gli USA (24,9% in lieve calo rispetto al 2016), Cina (balzata dall’8,5% al 12,3%), Giappone e India.

LE TOP 50 NEL MONDO

Lo studio, realizzato in collaborazione con Cosmetica Italia, prende in considerazione anche i più rilevanti dati di bilancio storici per le prime 20 aziende in Italia, le prime 30 in Europa e le prime 50 nel mondo. In cima alla lista delle top 50 per utile troviamo 5 grandi gruppi: P&G, che si stima supererà i 13 Mio di € di fatturato nel 2023 con una crescita costante dal 2017, Unilever, L’Oreal, Colgate Palmolive, Henkel, Kao Corp ed Estee Lauder.

La classifica cambia se consideriamo l’EPS. Al vertice c’è LG, con un utile per azione quasi raddoppiato tra il 2017 e il 2023 (da 28,4 a 51,1€), seguono L’Oreal SA, USANA, P&G, Galenica AG ed Henkel. Il distacco tra il primo player e i competitor è abissale. Per L’Oreal, in seconda posizione, si stima un EPS di 10,1€ nel 2023 e per USANA di 5,6€.