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I numeri non hanno ancora raggiunto i livelli pre-covid, ma nel mass market per il make-up la ripresa è vicina. Complice anche un significativo aumento dei prezzi medi (+3,1%), la categoria chiude a -1,9% (a valore) e un giro d’affari di 279 mln di euro. A dirlo è Nielsen IQ, che ha presentato gli ultimi dati della categoria. 

“Il Make-up registra un calo delle vendite a valore del -1.9%: la flessione c’è, ma è decisamente più contenuta rispetto al 2020 – spiega Francesco Aruta, Customer Success Nielsen IQ – . Il trend delle confezioni è più accentuato (-4.8%) per un totale di 50 milioni di unità vendute. Complice anche un significativo aumento dei prezzi medi del +3.1% a 5.56€. In crescita anche la pressione promozionale che si attesta al 9.9% (+0.6 p.p)“.

MAKE-UP OCCHI SFIORA IL +10%

E’ passato oltre un anno e mezzo dall’inizio dalla pandemia, ma la categoria risente ancora delle mutate abitudini, a cominciare dall’obbligo di indossare le mascherine, che condizionano fortemente le performance del make-up viso e labbra.

Il make-up occhi segna un trend positivo chiudendo a +9,8% (dati settembre 2021). Un risultato decisamente positivo rispetto ai dati di febbraioprosegue Aruta -. Il segmento, nel quale rientrano mascara, matite, ombretti e eye-liner, rappresenta circa il 39% delle totali vendite della categoria con un fatturato di 107 mln di euro. In calo invece, sia a valore (-7%) che a confezioni (-8,7%), il trucco viso dove l’unica eccezione positiva è rappresentata dai correttori a +10,8% a valore. Stabile il segmento unghie, dove spiccano le performance delle Tecniche Decorative a +47,3%, ancora in flessione il make-up labbra a -23,7% (dati a valore). Mentre i rossetti e le matite contorno labbra sono in affanno, volano i lucidalabbra che registrano un +25% a valore, complice anche il forte rincaro dei prezzi a confezione (+29%). Chiudono in negativo anche i cofanetti trucco, con una flessione a valore (-17,6%) e a confezione (-12,9%), mentre cresce il segmento degli accessori grazie alle buone performance di spugne e pennelli“.

In particolar modo, se da un lato si registrano crescite per le confezioni vendute nel segmento Occhi (+4.8%) e Accessori Trucco (+3.6%); dall’altro sono significativamente impattati i segmenti delle Labbra (-21.7%), i Cofanetti (-12.9%), Viso (-8.7%) e Unghie (-6.8%).

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il make-up occhi, nel quale rientrano mascara, matite, ombretti e eye-liner, rappresenta circa il 39% delle totali vendite della categoria con un fatturato di 107 mln di euro.
DA NORD A SUD 

Nel Nord-Ovest, che veicola circa un terzo del giro d’affari dell’intera categoria, le vendite a valore sono stabili mentre le confezioni registrano una flessione del 3%. In calo anche il Nord-Est (-4,5% a valore e -6,4% a confezione) e il Centro Italia (-2.8% a valore e -6.6% a confezione). Il Sud Italia, che vale il 19% del fatturato globale, mostra un trend a valore del +0.4%, ma un calo per le confezioni (-3.6%)”.

Comune a tutte le Aree Nielsen il rincaro dei prezzi medi a confezioni, dove il trend maggiore si verifica nel Sud Italia con un +4.1% seguito dal Centro Italia con un +4.0%.

“SPECIALISTI” ANCORA LEADER

Se guardiamo ai canali, confermata la leadership degli Specialisti con un fatturato di 224 milioni di euro e quasi l’80% delle vendite della categoria. Il format si dimostra vincente: l’ampio assortimento di prodotti dedicati alla cura della persona e della casa unito alla politica di sviluppo della rete e alla forte pressione promozionale (+11,9%) continuano a sottrarre nuovi clienti da altri canali. Gli Specialisti chiudono con un trend positivo, sia a valore (+0,5%) sia a confezioni (+0,8%). 

Gli Ipermercati, che rappresentano un decimo delle vendite a valore della categoria, presentano una flessione dell’8% a valore (nonostante il forte aumento dei prezzi medi a +2,7%) e del 10,3% in termini di confezione vendute. Stessa sorte anche per i Supermercati, in calo sia a valore (-6,3%) sia per confezioni (-9,2%).

In questa classifica il fanalino di coda è rappresentato dai Discount che riportano i peggiori trend sia a valore (-23,7%) che a confezioni (-27.0%). Gli aumenti di prezzi del +4,6% non bastano a risollevare le sorti del canale“, conclude Francesco Aruta.