Il professor Umberto Borellini, docente universitario e tra i più noti cosmetologi italiani, estrae dal borsone che porta spesso con sé per le lezioni con i suoi studenti una boccetta dal colore fluo. Sembra un evidenziatore giallo, è in realtà uno “shampoo+balsamo” trovato sugli scaffali di uno dei tanti discount.

Prof. Umberto Borellini

I prodotti ibridi? Io sono concettualmente sfavorevole. Ma possiamo fare dei distinguo”. Inizia così la sua carrellata sui prodotti del momento, nati in realtà molti anni fa, ma che recentemente stanno riacquistando una nuova fama tra i consumers. Ad attirarli? La promessa di un prodotto all-in-one, multifunzionale, pratico, comodo e soprattutto in grado di unire confort ad un risparmio sostanziale.

L’ALFABETO DELLA COSMESI

I primi prodotti ibridi sono stati quelli per i capelli che oggi propongo anche formule “3 in uno”: “Un escamotage per realizzare prodotti più pop – spiega Borellini – ma unire shampoo e balsamo è come cercare di mischiare acqua con olio. Il primo ha una finalità detergente, l’altro ha come obiettivo quello di creare un effetto filmogeno. Due azioni diverse e contrarie. Meglio utilizzarli separatamente”.

Altro discorso per make up e skin care. È qui, fra creme bianche e claims accattivanti dove gli ibridi hanno trovato la loro massima espressione. “Ci sono ibridi più evoluti e prodotti interessanti – spiega Borellini – Penso ad esempio alle “vecchie” BB cream o alle CC cream. Soluzioni intelligenti che oltre all’idratazione garantiscono anche protezione dai filtri solari, offrono una buona gamma di sfumature di pigmentazioni e contengono anche ingredienti o profumazioni trendy”. Le CC hanno apportato un ulteriore upgrade con il perfezionamento di alcuni aspetti riferiti al camouflage, con la possibilità di intervenire – quasi professionalmente – per coprire inestetismi e imperfezioni della pelle, sebbene non sostituiscano il fondotinta.

cosmetici ibridi
I primi prodotti ibridi sono stati quelli per i capelli che oggi propongo anche formule “3 in uno”
CINQUE SENSI

Ma qual è il futuro dei prodotti ibridi? “Una FF Cream! – scherza il professor Borellini – F come fantasy che mi fa pensare alla polisensorialità, sicuramente un terreno sul quale sbizzarrirsi anche con ottimi risultati in termini di funzionalità. La tendenza è già iniziata con texture gradevoli al tatto, profumazioni inebrianti e quasi olistiche per l’olfatto, colori che catturano lo sguardo. La cosmetica sta evolvendo verso la neurocosmesi, offrendo molteplici risposte alle richieste dei clienti”.

NESSUNA BACCHETTA MAGICA

Via libera alla fantasia ma con attenzione. Perché i principi basi della cosmetologia buona restano gli stessi. “Un buon ibrido così come tutti i prodotti cosmetici non può prescindere da tre aspetti – spiega il cosmetologo – Idratazione, protezione e restituzione. La prima la si può ottenere con ingredienti a base vegetale, non si possono dimenticare gli schermi contro le radiazioni solari e formulazioni che possano ridare sostanze nutrienti”.

cosmetici ibridi
“La cosmetica sta evolvendo verso la neurocosmesi, offrendo molteplici risposte alle richieste dei clienti”, sostiene Borellini.
LE REGOLE DEL GIOCO

Un prodotto beauty è un abito che si deve adattare non solo alla personalità di ciascuno, ma anche alle sue abitudini. Imprescindibile il rapporto con la beauty routine (morning e evening) che secondo Borellini deve rispettare regole e sequenze precise: “Si può giocare ma alla luce del sole – sottolinea Borellini, riferendosi ad esempio alle H24 cream – Prodotti che non amo affatto. Perché di giorno la pelle ha bisogno di determinati apporti, di filtri solari in base a stagione e fenotipo, mentre alla notte necessità di riposo e rigenerazione che non può avvenire con emulsioni ricche di additivi e filtri. Di notte la pelle raggiunge il suo picco metabolico rigenerativo e c’è la necessità di utilizzare creme pure, ricche di antiossidanti e dalle texture corpose, occorre puntare su obiettivi dermatologici”.