L’indagine di Euromonitor per il progetto GCC-EU
Sono 1.560 i professionisti impiegati nell’industria della bellezza e della cura della persona provenienti da 55 paesi del mondo che sono stati intervistati da Euromonitor International attraverso un sondaggio che ha avuto lo scopo di comprendere quali siano state le conseguenze dell’emergenza sanitaria sull’industria cosmetica. Pubblicata sul bollettino mensile del progetto Global Cosmetic Cluster-Europe, l’indagine ha messo in evidenza tendenze e innovazioni che sono nate e maturate durante i mesi di pandemia. Perché se è vero che il Covid 19 ha stravolto ogni settore dell’esistenza umana, è altrettanto vero che ha portato con sé cambiamenti che possono essere letti in chiave positiva e verso i quali occorre riflettere. Su questi aspetti si è concentrata l’attività di Euromonitor, confermando che nulla sarà più come prima. Ma non necessariamente peggio di prima.
Il COVID-19 ACCELERA LA DIGITALIZZAZIONE E IL BENESSERE NELLA BELLEZZA
L’analisi internazionale di Euromonitor ha rilevato tre grandi direttrici. La prima: la digitalizzazione è stato uno dei cambiamenti più profondi con i quali si è cercato di fare fronte alla pandemia. E’ addirittura diventando un fattore chiave per l’accesso, l’assistenza virtuale, l’impegno personale e la costruzione della comunità. Secondo: bellezza è benessere. La convergenza della bellezza con la salute ha subito un’ulteriormente accelerazione, offrendo una serie di opportunità riguardanti nuovi posizionamenti ed espansione del portafoglio. Terzo aspetto, la garanzia di sicurezza. La trasparenza degli ingredienti e formulazioni a base di erbe/piante ad esempio ha acquisito ulteriore slancio, crescendo di pari passo con l’enfatizzazione dei loro benefici sulla salute.
LA CATENA DI APPROVVIGIONAMENTO E I VINCOLI DI TRASPORTO PERSISTERANNO NEL 2021
Il sondaggio di Euromonitor ha confermato che la risposta immediata alla pandemia della maggior parte degli operatori di bellezza è stata quella di iniziare o ampliare la capacità produttiva di disinfettanti per le mani. Ciò ha portato a un aumento della domanda di materie prime come l’etanolo e l’alcol isopropile. Sebbene le sfide logistiche più urgenti siano state affrontate, quasi il 40% degli intervistati del settore ha espresso preoccupazioni durature per la carenza di approvvigionamento nel breve e medio termine. Una percentuale altrettanto elevata ha riconosciuto la necessità di diversificare di conseguenza le catene di approvvigionamento, pensando soprattutto alle interruzioni di trasporti e collegamenti che dovrebbero persistere, al contestuale aumento di costi di spedizione e alle ulteriori restrizioni alle frontiere imposte in gran parte dell’Europa e nel resto del mondo.
GLI INVESTIMENTI NELLA DIGITALIZZAZIONE E NELL’E-COMMERCE CONTINUANO A PROLIFERARE
Con l’obiettivo di basarsi su strategie di attivazione digitale e omnichannels già osservate prima del COVID-19, le aziende avranno bisogno di aumentare esperienze virtuali insieme alla creazione di nuovi punti vendita all’interno di social network e del live streaming. Azioni ormai vitali per interagire con le coorti dei consumatori più giovani, ma anche con i nuovi acquirenti e-commerce più anziani che a causa della crisi si sono spostati su nuovi canali di acquisto primi quasi impensabili per loro.
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