Dopo il lockdown, per tutti i settori la parola d’ordine è: digitalizzazione.
Mentre da un lato, il Covid19 portava al distanziamento sociale e ad altre limitazioni; dall’altro, si assisteva ad una rapida accelerazione del processo di digitalizzazione. Processo, di cui in realtà si parlava già da tempo, ma che la pandemia ha trasformato in una necessità per garantire il futuro delle organizzazioni.
APPROCCIO GLOBALE ALLA DIGITALIZZAZIONE
Se fino a qualche tempo fa la maggior parte degli imprenditori del settore cosmetico dichiarava che “i provvedimenti intrapresi nel campo della digitalizzazioni non erano riferiti ad una roadmap attinente ad una strategia complessiva di trasformazione, ma erano per lo più interventi isolati che impattavano uno o pochi dipartimenti” (Ermeneia), ora la situazione è cambiata ed è emersa la necessità di una strategia globale. L’adozione di nuovi asset tecnologici da sola non è sufficiente a garantire il successo della digital transformation, che necessita anche di un ripensamento dei processi interni ed esterni e di una riqualificazione delle competenze disponibili in azienda (fonte: Il Sole 24 Ore).
L’obiettivo, a parità di costi, è migliorare la qualità e l’efficienza dei processi produttivi e organizzativi. Tramite le nuove infrastrutture digitali e le nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale e il machine learning, l’industria 4.0 non è più fantascienza ma una realtà.
Con vantaggi tangibili: dalla riduzione dei costi di assistenza al cliente e dei tempi del delivery, alla possibilità di invio di offerte personalizzate al singolo cliente, sino al monitoraggio dei gusti e dei bisogni dei consumatori. Senza alcun limite fisico o temporale.
DIGITALIZZAZIONE : OPPORTUNITA’ e RISCHI
Nuovi software e nuovi sistemi hardware, app e realtà aumentata hanno portato – e stanno portando- a significativi cambiamenti nel modo in cui i consumatori scelgono, acquistano e interagiscono con i prodotti.
La conferma arriva da Mintel che, nel Report 2030 Trend, parla di come la capacità di misurare e integrare i dati fa sì che i consumatori abbiano un approccio attivo nell’uso e nella scelta dei prodotti. Lo sviluppo dell’Internet of Things – case smart, domotica, realtà aumentata e virtuale – è l’evidenza di questo trend.
La pervasività delle tecnologie digitali nella nostra vita non è però esente da rischi. Parlando di digitalizzazione, tra le questioni più delicate da affrontare c’è quella relativa ai big data.
Un’indagine condotta da Beautystreams per il Global Beauty Industry Summit ha rivelato che, per il 55% degli intervistati, i big data rappresentano uno strumento che porta dei benefici al consumatore in termini di servizio più efficiente e di offerte personalizzate; ma dall’altro pongono questioni relative al trattamento dei dati sensibili e alla tutela della privacy. Il 79%, inoltre, era concorde nell’affermare che servono regole più severe per trattare questi dati.
CONSUMI IN CRISI DOPO IL COVID
Secondo UFI, nel mondo, da Gennaio a Luglio 2020 si è assistito ad una crollo delle vendite di prodotti cosmetici del 70%, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Se consideriamo il 2020 nella sua globalità, in Europa e Nord America i ricavi 2020 saranno solo il 40% di quelli del 2019, in Asia il 39%, nel Centro e Sud America il 33% e nel Medio Oriente e in Africa solo il 31%.
DIGITALIZZAZIONE DEGLI EVENTI
Gli effetti della pandemia hanno avuto un impatto diretto anche sulle fiere, che hanno prontamente risposto alle limitazioni spostando i propri sforzi su webinar ed eventi digitali.
“Abbiamo volute creare una serie di webinar per mantenere gli stakeholder informati sui trend del settore e sulle novità. Questi incontri virtuali hanno avuto un grande successo e hanno segnato una tappa importante nell’evoluzione del settore”, ha detto Elaine O’Connell, Direttore Generale di Beautyworld Middle East.
Dello stesso avviso anche Enrico Zannini, Direttore Generale di BolognaFiere Cosmoprof, che sottolinea però anche la centralità degli eventi fisici. In un’intervista, il Manager ha dichiarato che: “WeCosmoprof ci ha regalato risultati molto soddisfacenti. Ora dobbiamo guardare avanti e continuare a lavorare per facilitare la ripresa e il ritorno alla normalità. Siamo consapevoli che l’evento digitale è complementare all’esperienza fieristica vera e propria, ma non può essere l’unica soluzione. Nessuna piattaforma può sostituire il valore della relazione interpersonale e la possibilità di testare un nuovo prodotto, una texture o una fragranza. Il nostro obiettivo è mantenere in contatto produttori, retailer e compratori in questa delicata fase storica, per tornare poi tutti a Bologna, nel nostro quartiere fieristico, e rafforzare le basi di una nuova rinascita per la nostra industria”.
Christophe Masson, CEO di Cosmetic Valley, ha detto che “la crisi ha accelerato in modo del tutto inaspettato processi e trasformazioni in atto già da 5-10 anni. I cambiamenti più repentini hanno interessato la digitalizzazione delle aziende, la sicurezza dei prodotti, ecologia e attenzione all’ambiente”.
RIPENSARE IL RETAIL
Quel che è certo è che la pandemia ha cambiato per sempre il mondo retail e anche una volta conclusa la pandemia, i negozi fisici si troveranno ad affrontare uno scenario molto diverso rispetto al passato.
Oltre alla perdita di incassi e allo sviluppo dell’e-commerce e di piattaforme multi-canale, sono sempre più centrali tra i consumatori temi quali essenzialità, sicurezza, igiene. E tutto questo avrà un impatto immediato sulle strategie del mondo retail. Pensiamo, ad esempio, al comfort degli acquisti. La comodità a cui sono stati abituati i consumatori dall’e-commerce porterà inevitabilmente ad un ripensamento della shopping experience fisica, e non solo in termini di maggiore sicurezza nello store e nei tester.
Il ruolo del Brick-and-mortar dovrà essere quello di creare consumer experience e interazioni che l’online non può dare. Esperienze che includono appuntamenti personalizzati, come già in uso negli store del lusso, che uniscono sicurezza, personalizzazione, comfort e piacere.
E’ sempre Beautystreams a rivelare che, su un campione di 400 professionisti dell’industria beauty mondiale, l’83% ritiene che il ruolo dei negozi e dei mall sia quello di offrire ai consumatori un’esperienza d’acquisto unica e solo il 9% pensa che i negozi fisici saranno definitivamente superati dall’online. Inoltre, il 57% è convinto che venditrici/venditori avranno un ruolo sempre più centrale nel processo d’acquisto.
IMPIEGO DI NUOVE TECNOLOGIE
E nel futuro, che cosa dobbiamo aspettarci? Secondo Mintel, un mix di smart technology, esperienze fisiche e istinto.
E per le aziende sarà possibile creare un prodotto dal successo assicurato. Fantascienza? No, tecnologia! Grazie all’impiego di tecnologie brain-reading, che possono indagare gli stati emotivi e le emozioni che incidono sulle decisioni dei consumatori, creare un prodotto di sicuro successo sarà molto più facile di quanto si possa immaginare. Il futuro è già iniziato.