Il passaggio generazionale è un momento delicato nella vita di un’azienda. “Implica il trasferimento di know-how e la definizione di una nuova visione del business”, spiega Matteo Rocca, coaching impresa famigliare. “L’impresa è un patrimonio dinamico, un processo in continua evoluzione e il principale rischio nella transizione è la perdita del know-how e delle relazioni umane sviluppare dall’imprenditore”.
Per il buon esito del processo è indispensabile che il passaggio generazionale sia inteso come un’occasione importante per far vivere l’impresa nel tempo e farla crescere. Un’opportunità per evolvere e affrontare con successo le nuove sfide imposte dal mercato.
Non solo. E’ fondamentale che esso avvenga per gradi e sia pianificato accuratamente. “La mancata organizzazione del passaggio generazionale può trasformare un’opportunità in una grave minaccia per la sopravvivenza stessa dell’impresa”, commenta Rocca.
I NUMERI
I numeri lo confermano. Secondo uno studio condotto dalla Bocconi, solo il 13% delle imprese familiari riesce ad arrivare alla terza generazione e il 4% alla quarta.
Secondo l’Istat, ogni anno in Italia 80.000 imprenditori passano l’azienda ai figli, ma nel 30% dei casi la transizione non funziona e 2 aziende su 3 cessano di esistere entro 5 anni dal primo passaggio generazionale.
Un altro dato su cui riflettere è quello fornito da Unioncamere e Mediobanca: il 10% dei fallimenti aziendali è imputabile ad una scarsa pianificazione e ad una mancata organizzazione del passaggio generazionale. A rendere complesso il passaggio del testimone infatti è la natura stessa del processo che interessa diversi ambiti – familiare, patrimoniale, legale, fiscale, organizzativo – e che coinvolge persone che hanno motivazioni, stili di leadership, di comunicazione, visioni del business spesso molto diverse tra loro.
Randel Carlock, docente e celebre economista, parlando delle imprese famigliari ha detto:”Le family business non falliscono a causa del business, ma della famiglia”.
LE IMPRESE COSMETICHE
Il passaggio generazionale è uno dei temi affrontati anche nel REPORT Cosmesi de Il Sole 24 Ore Ricerche & Studi, dove si rileva che buona parte delle aziende cosmetiche italiane si caratterizza per l’adozione di organi di corporate governance piuttosto stabili nel tempo, legati al territorio in cui ha sede la società e con un bagaglio di competenze verticali rispetto al proprio settore. Un ritratto molto simile alla maggioranza delle PMI italiane.
Nel report si evidenzia anche come il 25% delle imprese al vertice ha una figura con più di 65 anni e meno di 1 impresa su 10 è guidata da una figura con meno di 40 anni. Questo significa che in un prossimo futuro queste aziende saranno chiamate a gestire il passaggio generazionale.
Se, come si è visto, il passaggio generazionale rappresenta un momento estremamente complesso e delicato, può essere interessante analizzare brevemente alcune delle best practice adottate da quelle aziende che hanno affrontato e superato la sfida.
BEST PRACTICE PER IL SUCCESSO
Tra le azioni che facilitano il successo del passaggio generazionale ci sono:
- la capacità di distinguere l’impresa dalla famiglia, aprendo ad esempio il capitale aziendale (equity) rispetto a fonti non familiari o inserendo delle figure manageriali esterne nella governance;
- adottare un sistema di governance moderno in cui siano ben chiari ruoli e responsabilità associati alle varie cariche. Evitare, quindi, confusione tra proprietà, management e direzione;
- scegliere figure idonee focalizzandosi sulle competenze e non sull’appartenenza;
- pensare al ricambio come ad un processo e saper definire e condividere preventivamente delle regole per il cambiamento;
- preventivare la gestione dell’imprevisto;
- coinvolgere professionisti esterni che possano facilitare il processo di cambiamento;
- definire chiaramente l’obiettivo e adattarsi con flessibilità alle varie fasi del cambiamento;
- promuovere il confronto tra generazioni e accordare fiducia alle nuove.