Quasi 70 anni di storia, 4 stabilimenti produttivi in Italia, un fatturato di 60 mln di euro e 390 dipendenti. Sono i numeri di Pibiplast, l’azienda di Correggio (RE) che produce packaging primario in plastica per la cosmetica e il make-up.
Un’azienda proiettata sulla crescita e sullo sviluppo, che nel 2018 ha visto aprirsi un nuovo capitolo della propria storia con l’ingresso in società di due fondi di investimento.
Con una presenza consolidata in Italia e all’estero, Pibiplast si è distinta per la vocazione all’innovazione, al miglioramento continuo e per il servizio altamente personalizzato. Ciò si traduce nell’individuazione delle necessità del cliente e nella proposta di soluzioni avanzate, precorrendo i tempi e anticipando nuove tendenze di mercato.
Insieme a Stefania Bosi, Global Sales & Marketing Director e a Fabian Piaggio, Amministratore Delegato, abbiamo ripercorso le tappe fondamentali della storia di Pibiplast. Dal 1954 siamo arrivati ai giorni nostri e al futuro che attende l’azienda, tra tanti progetti e nuove sfide.
Ci può dire qualcosa sulla storia e sull’evoluzione di Pibiplast?
Stefania Bosi, Global Sales & Marketing Director: Pibiplast è stata fondata nel 1954 da mio nonno, Paolo Bosi. Nasce come azienda produttrice di packaging per i prodotti farmaceutici, ma negli Anni’70 sposta asset e produzione sul mercato cosmetico.
Focalizzata inizialmente sul mondo bodycare e skincare, nel 2002 allarga il range di prodotti in seguito all’acquisizione di Bomal, una piccola azienda specializzata nella realizzazione di componenti di make-up (mascara, lipgloss, eyeliner…).
Dopo Bomal ci saranno altre due acquisizioni. Nel 2013 un’azienda di tubetti e capsule in plastica, mentre nel 2014 è la volta di Plast Line, specializzata in flaconi destinati alla grande distribuzione e con un grande know-how nell’estrusione soffiaggio. Due operazioni che ci consentono di ampliare la gamma prodotti e raggiungere nuovi clienti. Ed è in quegli stessi anni che mascara e lipgloss, prima appannaggio di Bomal, diventano il cuore pulsante di Pibiplast. É allora che l’azienda decide di investire su proprie linee di produzione brush internalizzando processi prima affidati a terzisti.
Un passaggio che si è rivelato vincente. Oggi il make-up copre il 50% del fatturato globale dell’azienda, mentre il resto è generato da prodotti destinati al body e allo skin-care.
Nel 2018 si apre un nuovo capitolo nella storia di Pibiplast: nel capitale sociale entrano due fondi di investimento, L Catterton e Ambienta SGR. Che cosa vi ha spinto verso questa scelta? È vero che suo padre, Giorgio Bosi, è stato uno dei più fervidi sostenitori dell’operazione?
Stefania Bosi: Sì, è così. Mio padre, deus ex machina di Pibiplast, ha capito che era il momento di adattarsi ai tempi che cambiano e da lì è scaturita la decisione di far entrare nel capitale sociale due Private Equity, LCatterton SGR e Ambienta SGR, per far sì che Pibiplast potesse solidificare ancora più la sua struttura organizzativa e industriale.
I nuovi partner hanno abbracciato subito lo spirito di Pibiplast e il loro ingresso è stato funzionale al percorso di crescita e alla strategia dell’azienda. Da una parte Ambienta, con un approccio industriale incentrato sugli aspetti ambientali, e dall’altra LCatterton, con la sua posizione di leadership nell’industria dei beni di consumo e l’importante rete commerciale nel mondo cosmetico.
In questa esperienza mio padre ha dato ancora una volta prova di essere un uomo estremamente coraggioso: seppur non l’abbia mai dato a vedere, sicuramente per lui è stato difficile cedere le redini dell’azienda, ma l’ha fatto con uno sguardo sempre volto al futuro e allo sviluppo.
Dopo un periodo iniziale di transizione, a maggio 2019 hanno infatti fatto il loro ingresso il Direttore Finanziario, il dott. Luca Laudicina, e l’Amministratore Delegato, l’ing. Fabian Piaggio. Il passaggio di consegne fra lui e mio padre, che è ancora in azienda con una quota di minoranza, è stato immediato e più naturale di quanto avessi mai immaginato. Lui ha sempre creduto che il lavoro di squadra fosse fondamentale per la crescita e il modo in cui si è rapportato con i nuovi entrati ne è stata la più evidente messa in pratica.
E’ vero che l’ingresso dei fondi in Pibiplast si è rivelato un processo estremamente naturale, quasi simbiotico con il DNA originale dell’aziendale?
Fabian Piaggio, Amministratore Delegato: Verissimo e posso dire che, secondo la mia esperienza, non capita spesso di trovare subito una simile affinità.
Nel caso di Pibiplast non solo l’imprenditore è stato lo “sponsor”, ma si è fatto il primo e più fervido promotore di questo cambiamento, basato essenzialmente su una strutturazione più forte dei processi hard e soft dell’azienda. Un’ evoluzione che interessa i comportamenti, le relazioni, le attitudini e le competenze, ma anche i processi, le tecnologie, le macchine…
L’impronta che Giorgio Bosi ha dato a Pibiplast e che noi abbiamo fortemente voluto mantenere è caratterizzata da due elementi: da una parte, cercare di accrescere le competenze che l’azienda può offrire in termini di tecnologia, tecniche produttive, processi di formazione perché questo è il vero know-how dell’azienda; l’altro aspetto fondamentale è sicuramente quello di aver fatto della relazione umana un tratto distintivo dell’azienda. Pibiplast è riconosciuta come un’azienda che fa dell’empatia, della relazione umana e dell’attenzione al sociale un punto di forza. Un tratto distintivo sia nei confronti degli stakeholders, sia nei confronti dei dipendenti.
In che modo l’ingresso dei fondi nella compagine societaria ha modificato l’organizzazione e la strategia dell’azienda?
Fabian Piaggio: I fondi hanno dato avvio ad un cambiamento profondo, ma allo stesso tempo estremamente “dolce”.
Tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020 c’è stato l’ingresso in Pibiplast di tre manager in tre aree-chiave dell’azienda – Operations, Supply Chain, Controllo di Gestione – vissuto senza alcun scossone o sconvolgimento. L’inserimento è avvenuto in maniera graduale e spontanea, secondo una perfetta integrazione fra passato, presente, futuro.
Attualmente stiamo lavorando molto sul rafforzamento di alcuni fondamentali per garantire l’affidabilità dei processi, la qualità del prodotto e del servizio al cliente, con una logica di miglioramento continuo.
Il nostro compito è anche quello di razionalizzare l’assetto industriale, far sì che ci sia un equilibrio e una perfetta integrazione fra i siti produttivi, le competenze, le funzioni e che i vari processi, compresi quelli nuovi voluti in una logica di internalizzazione di capacità tecnologiche, diventino parte del DNA dell’azienda. L’obiettivo è che si vada tutti alla stessa velocità e questo significa investire in tecnologie e competenze.
Gli investimenti in tecnologie e sviluppo, d’altronde, sono sempre stati uno dei punti focali di Pibiplast: negli ultimi 5 anni, l’azienda ha investito in tecnologie intorno al 15% del proprio fatturato, quando la media del mercato è del 5-7%.
Poi c’è la relazione con i clienti e lo sviluppo commerciale, dove Pibiplast sta facendo un ottimo percorso allargando gamma prodotti e sviluppando ulteriormente il tema della sostenibilità. Sono allo sviluppo una serie di materiali bio e riciclati, perché la sostenibilità è parte integrante del DNA dell’azienda ed è ciò che il mercato chiede sempre di più.
Parlando di sostenibilità, è vero che Pibiplast era un’azienda green già negli Anni’80?
Stefania Bosi Forse parlare di green è un po’ esagerato… ma diciamo che la sostenibilità è un tema che c’è sempre stato molto a cuore e nel quale siamo stati dei veri precursori. Pibiplast, infatti, è stata la prima azienda in Europa ad introdurre nel packaging cosmetico, alla fine degli Anni’80, il PET che ai tempi era utilizzato solo nell’alimentare.
Uno degli obiettivi che vi siete posti è la crescita. Quali strade seguirete per raggiungere questo obiettivo?
Fabian Piaggio: Continueremo sulla strada intrapresa: seguiremo un percorso di crescita organica, ma anche non organica. Il mercato ormai è globale con forniture locali importanti e noi stiamo lavorando in questa direzione: perseguire una crescita strutturale per prodotto e per geografia.
Ciò significa allargare la gamma e completarla con i prodotti che ancora non abbiamo a catalogo e poi orientarci verso nuovi mercati. La politica dei grandi brand si sta indirizzando verso la regionalizzazione e noi di conseguenza. Ora siamo fornitori qualificati per l’Europa, ma l’obiettivo è quello di diventare loro partner anche nei nuovi mercati.
In che cosa consiste il vostro vantaggio competitivo?
Stefania Bosi: La tecnologia e il servizio, in termini di velocità di risposta e di ampiezza dell’offerta. Di fronte ad un mercato con esigenze sempre più elevate possedere internamente tutte le tecnologie necessarie a produrre il manufatto, ci consente di accelerare notevolmente le tempistiche di sviluppo e l’innovazione stessa. Il tutto con un elevato grado di riservatezza per il cliente.
Come ha reagito il mercato all’ingresso dei fondi in Pibiplast?
Stefania Bosi Molto bene. Il mercato era pronto e ben cosciente di questa evoluzione che è iniziata nel mondo cosmetico qualche anno fa ed è tutt’ora in corso. Devo dire che, vista l’ambizione di Pibiplast di lavorare sempre di più con clienti prestige e grandi gruppi internazionali, l’ingresso dei fondi non ha fatto altro che rafforzare le relazioni con questi grandi player e confermare al mercato la nostra volontà di evolverci ed essere sempre di più un punto di riferimento per il packaging cosmetico.
Fabian Piaggio Nel mercato cosmetico, d’altronde, è in atto già da tempo un processo di consolidamento: lo si vede nel mondo dei brand, ma anche tra le aziende di formulazione e di packaging.
La concentrazione è un processo funzionale ad occupare spazi di mercato che richiedono un approccio molto strutturato, consente di offrire più prodotti, più servizi e permette di avere una dimensione internazionale. Le sinergie di scala che si possono ottenere, la capacità di avere un’Organizzazione al passo coi tempi, l’appeal stesso che la dimensione di un grande gruppo comporta, sono elementi essenziali e strategici nella Visione di Pibiplast.
Nessuna sorpresa, quindi, che l’azienda abbia deciso di seguire questo percorso, tutt’altro: é semplicemente la nostra soluzione per evolvere e crescere. Sono convinto infatti che, anche per la cosmetica conto terzi, il futuro e le grandi opportunità saranno sempre di più appannaggio dei grandi gruppi e la dimensione sarà sempre più un fattore di scelta.
Tutto ciò senza perdere mai l’identità che ha fatto di Pibiplast un protagonista nel mondo del packaging per la Cosmetica.