Il post covid19 è ufficialmente iniziato e sono in tanti a chiedersi che cosa resterà di questi mesi. Di questi mesi di lockdown, di distanziamento sociale, di smart-working. Le aziende intervistate in queste settimane sono concordi nell’affermare che: “Alcune delle abitudini adottate in questi mesi non scompariranno con la fine dell’epidemia e tutto ciò avrà ripercussioni anche sulle abitudini di consumo in tutto il mondo“. Ecco le opinioni di alcuni di loro.
POST COVID19: PIU’ ATTENZIONE ALLA SICUREZZA E ALL’IGIENE
Secondo Matteo Moretti, Presidente di Lumson: “Alcune delle abitudini adottate in questi mesi diventeranno la nuova normalità anche dopo il superamento della fase critica della pandemia. Di conseguenza gli atteggiamenti, le attività di marketing e i modelli di comunicazione dovranno da subito essere rivisti e adattati al new normal. Molte esperienze digitali sostituiranno quelle di persona e dovremo essere capaci di anticipare le esigenze dei nostri clienti e saperli coinvolgere, anche da remoto, offrendo loro una sensazione di connessione in tempo reale. Nel post covid19 ci sarà anche una maggiore consapevolezza verso tematiche come l’igiene e la sicurezza dei cosmetici: noi lo stiamo già osservando. E’ cresciuta, e continuerà a crescere, la richiesta di soluzioni touchless che sappiano garantire sicurezza e massima igiene. Parliamo di airless di nuova generazione che preservano il prodotto dalla contaminazione e garantiscono l’assoluta inviolabilità del contenuto. Il tutto senza dimenticare la sostenibilità, un elemento sempre molto vivo nell’interesse dei consumatori”
RESILIENZA E SENSO DEL DOVERE
“I cambiamenti dovranno essere accompagnati da forza, empatia, flessibilità straordinarie. Alle nostre imprese, in questo momento, è chiesto un grande senso del dovere e senso di responsabilità. Noi del Polo l’avevamo già detto tempo fa: per la tenuta del sistema e la ripresa è indispensabile che tutti onorino gli impegni e rispettino i pagamenti”.
POST COVID19: SEMPRE PIU’ PRESENTE L’ESPERIENZA DIGITALE
ITIT è stata tra le prime aziende a presentare la nuova collezione ai clienti utilizzando gli strumenti digitali e la modalità si è rivelata un ottimo strumento di interazione, anche se l’aspetto personale rimane una componente fondamentale della relazione azienda-cliente.
LE PRIME PRESENTAZIONI VIRTUALI? UN SUCCESSO
“Non appena abbiamo saputo che Cosmoprof sarebbe slittata così come altre fiere del settore, abbiamo studiato un modo alternativo per presentare le novità e mantenere viva la relazione con i clienti” racconta Mirko Panico, CEO di ITIT Cosmetics.
“Il pensiero è corso subito a presentazioni virtuali, a cui avremmo poi fatto seguire l’invio di campioni appena possibile. Inizialmente alcuni clienti hanno mostrato un certo scetticismo, ma dopo la presentazione si sono ricreduti e hanno molto apprezzato l’iniziativa. Il banco di prova è stata la collezione Clean Beauty: 4 prodotti occhi e labbra, che hanno come comun denominatore ingredienti naturali e biologici e formule rispettose della pelle e dell’ambiente”
COME FARE A RICREARE VIRTUALMENTE LA SENSORIALITA’ DI UN COSMETICO?
“L’aspetto più complesso è stato quello di riuscire a trasmettere da remoto, e solo virtualmente, la sensorialità e la piacevolezza cosmetica dei prodotti”, prosegue Panico.
“Un gap che noi abbiamo cercato di colmare attraverso immagini emozionali, video e tutorial. Risultato? Positivo, anche se gli incontri vis à vis e le strette di mano mancano a tutti. Sono convinto che, nonostante le relazioni umane siano fondamentali, molte delle modalità di lavoro entrate a far parte del nostro quotidiano durante la pandemia non scompariranno con la fine dell’emergenza e anche per il mondo cosmetico si aprirà una nuova era fatta (anche) di digitalizzazione e di esperienze virtuali”.
FONDAMENTALE LA RIAPERTURA IN SICUREZZA
Mario Musolino, Amministratore Delegato del Gruppo Induplast è fermamente convinto della necessità di una ripresa in sicurezza, ma anche che le aziende “sane” onorino i pagamenti e gli impegni presi.
“Queste settimane di lockdown sono state difficoltose per tutti. Il Gruppo Induplast ha dato priorità alla sicurezza del suo personale, privilegiando per le squadre commerciali lo smart working. Una soluzione che riteniamo sia da privilegiare, ove e quando possibile, fino alla fine dell’emergenza. Abbiamo rimodulato l’organizzazione del lavoro ed i carichi produttivi cercando di mantenere le squadre al minimo, per rispettare le urgenze e privilegiare la produzione di flaconi idroalcolici per combattere il Covid-19. I danni per il settore sono stati numerosi: sia a livello economico per la diminuzione della domanda di alcune categorie di prodotti cosmetici, sia a livello finanziario per le difficoltà di pagamento di alcuni clienti”.
ONORARE I PAGAMENTI PER LA TENUTA DEL SISTEMA
“Ai nostri clienti abbiamo richiesto il rispetto delle scadenze di pagamento, per poter pagare a nostra volta i fornitori”, conclude Musolino. “Riteniamo importante che tutte le aziende facciano la loro parte, rispettando le scadenze dei propri pagamenti senza ricorrere alla scusa del virus per posticipare quanto dovuto. Tutte le aziende italiane devono agire al meglio affinché l’emergenza sanitaria non si trasformi in emergenza finanziaria. Un rischio ancora più grande per tutte le realtà di piccole-medie dimensioni che fanno ricorso al credito e che servono clienti grandi o molto piccoli”.