I packaging sostenibili sono un focus importante per brand e consumatori, nonostante le preoccupazioni per la sicurezza e l’igiene si siano fatte più pressanti con la pandemia. Con l’aiuto di WGSN scopriamo quali iniziative stanno guadagnando spazio e dove vale la pena investire.
LO SCENARIO ATTUALE
Sicurezza e sostenibilità, i nuovi diktat del beauty, avranno distolto l’attenzione dalla sostenibilità?
All’inizio di quest’anno il timore legato alla possibile contaminazione ha causato un lieve aumento dei packaging monouso. Con il passare del tempo, è diventato evidente che igiene e sicurezza giocano un ruolo chiave, ma questo non ha distolto l’attenzione dell’opinione pubblica dalla sostenibilità. La domanda di packaging sostenibili è rimasta invariata e in diversi casi è persino cresciuta.
SOSTENIBILITA’, TREND IN CRESCITA ANCHE SUI MOTORI DI RICERCA
A confermarlo è il re dei motori di ricerca: Google. Negli ultimi cinque mesi, su Google le ricerche legate a packaging realizzati con materiali eco-friendly sono cresciute del 200% nel mondo. Ma non è tutto. Secondo il Pacific Packaging Components, la sostenibilità è al top nella domanda, mentre una ricerca di Packaging News ha rivelato che il 33% degli esperti ritiene che i consumatori vogliano più alternative sostenibili.
Ipsos sostiene che il 57% dei consumatori nel mondo hanno intensione di evitare prodotti con packaging superflui, contribuendo in tal modo a contrastare il cambiamento climatico. Buoni propositi per il nuovo anno.
INNOVAZIONE SOSTENIBILE
E il mondo beauty non sta a guardare. I brand beauty continuano ad innovare e la sostenibilità è uno dei principali driver. SPICE- the Sustainable Packaging Initiative for Cosmetics- ha lanciato un tool gratuito che aiuta i brand a misurare l’impatto del loro packaging, mentre L’Oréal ha appena annunciato di aver siglato un accordo pluriennale per l’acquisto di PET riciclato.
Quali sono le strategie sono più efficaci nell’era post-pandemica? Difficile fare previsioni, ma una cosa è certa: la sostenibilità è in cima alle priorità dell’industria cosmetica e il packaging sostenibile sarà parte integrante del new normal. Per le aziende diventa cruciale creare packaging che rispettino il pianeta e che piacciano ai clienti finali.
MONOUSO O RIUTILIZZABILI?
Il dibattito sull’igiene e sicurezza dei prodotti e dei packaging monouso rispetto a quelli riutilizzabili ha portato un gran numero di brand e negozi a sostituire i secondi con i primi all’inizio dell’epidemia.
In California sono cambiate le leggi sui sacchetti di plastica nelle drogherie, mentre Starbucks ha dissuaso i consumatori dal portarsi tazze riutilizzabili. Nel Regno Unito il Dipartimento per l’alimentazione, l’ambiente e gli affari rurali (DEFRA) a maggio dello scorso anno aveva già lanciato delle misure per eliminare gradualmente la distribuzione e la vendita di cannucce di plastica, bastoncini per mescolare le bevande e cotton-fioc, fissando inizialmente la scadenza per aprile 2020. Con l’improvviso scoppio della pandemia, i legislatori hanno però deciso di sospendere temporaneamente il divieto soprattutto perché molti prodotti usa e getta erano diventati fondamentali per evitare contaminazioni. Ma qual è l’impatto di queste misure sui packaging e sui prodotti beauty? I consumatori vogliono davvero un ritorno delle soluzioni monouso?
Per valutare interamente l’impatto del Covid19 sui prodotti beauty monouso, WGSN ha analizzato insieme i prodotti di 27 shop online negli USA e nel Regno Unito, inclusi Amazon, Boots. Walmart e Ulta. I dati sono stati raccolti dal 1 luglio al 30 settembre 2019 e 2020. Nonostante i dati raccolti rappresentino una minima parte dei prodotti beauty sul mercato, il numero di prodotti riutilizzabili è aumentato anno su anno, mentre quello dei monouso è diminuito.
RIUTILIZZABILE, TREND IN CRESCITA
La conferma arriva dai trend di ricerca su Google, dove le ricerche sul tema “riutilizzabile” hanno superato quelle sul “monouso” sin dall’inizio dello scorso anno, continuando sullo stesso trend anche durante la pandemia. In tema di riutilizzabile, negli ultimi cinque mesi hanno subito una vera impennata (+600%) le ricerche sui batuffoli di cotone, quelle sugli assorbenti (+70%) e sui dischetti struccanti. Tutti in chiave riutilizzabile.
Questi dati indicano che sia i consumatori che l’industria stanno spingendo verso soluzioni sostenibili. Non solo. Nello scenario post-pandemico per i consumatori è sempre più importante che la sostenibilità sposi sicurezza e igiene.
REFILL SEMPRE PIU’ RICHIESTI
I supermercati Aldi, nel Regno Unito, hanno eliminato i sacchetti di plastica per la frutta e la verdura sfusa in 900 punti vendita, sostituendoli con sacchetti riutilizzabili. Le vendite online di salviette struccanti riutilizzabili sono cresciute del +100% da marzo e Last Object ha lanciato Last Swab, cotton fioc riutilizzabili realizzati con materiali resistenti ma flessibili, di alta qualità e non tossici, delicati sulla pelle e molto facili da pulire che promettono di “trasforma la routine a beneficio del pianeta, semplificando le nostre vite”. Alternativa sanitaria riutilizzabile ai bastoncini monouso, possono essere puliti a mano con acqua e sapone.
“Modelli di economia circolare e packaging riutilizzabili stanno acquisendo sempre più importanza. Oltre all’igiene e alla sicurezza, il nuovo criterio di scelta per i consumatori è la sostenibilità”, ha detto Tim Breker, co-fondatore e direttore di Vytal.
NUOVO LOOK DEI PACKAGING REFILL : FUNZIONALI E PREZIOSI
Il Covid19 ha costretto i consumatori a casa e spinto le aziende a ridisegnare i packaging refill all’insegna di funzionalità e lusso.
A dispetto dell’iniziale paura per la cross-contaminazione, i packaging refill nel settore beauty sono stati protagonisti di un’exploit dall’inizio della pandemia, con brand come Rahua, Hairstory e Isle of Paradise che hanno lanciato delle pouch refill.
Passare più tempo a casa ha spinto i consumatori ad investire nel mondo che li circonda e ha accresciuto la consapevolezza della quantità di packaging che finisce nella spazzatura ogni giorno. Questi elementi hanno spinto ad un’impennata di packaging refill per prodotti beauty dal design sofisticato e senza tempo.
Come ha detto Eleanor Bunting, Marketing Manager di ICS, a Packaging Magazine: “Per stimolare i consumatori ad usare i refill bisogna creare qualcosa che unisca praticità d’uso ed eleganza”.
Le soluzione refill piacciono e la conferma arriva dai dati. Secondo Google Trends, tra le query più popolari degli ultimi cinque mesi figurano “ricarica sapone” e “ricarica gel detergenti mani”. Le ricerche che includono la parola “refill”, cioè ricarica, sono cresciute costantemente negli ultimi 5 anni e non hanno subito battute d’arresto durante la pandemia.
Thomas Chun, project manager di HCT Group, a maggio ha detto:“Ultimamente sempre più brand ci chiedono packaging ricaricabili. Il packaging scelto, di solito, è qualcosa di sofisticato come vetro o alluminio, in questo modo i brand preservano l’appeal e garantiscono la sostenibilità riducendo la quantità di packaging prodotti”.
Da sottolineare anche la crescita esponenziale dei servizi di consegna delle ricariche. Il brand Loop, lanciato sul mercato UK quest’estate tramite la piattaforma Tesco, ha mostrato una crescita esponenziale tra aprile e maggio di quest’anno. E due nuove piattaforme delivery hanno scalato il mercato: la tedesca ERA e la britannica Charlii.
COSA DOBBIAMO ASPETTARCI PER IL FUTURO?
Occorre prestare attenzione a due elementi chiave del mondo refill. Primo, i sistemi refill devono essere pratici e facili da usare. Secondo, devono essere belli da vedere.
Bouche Rouge ha lanciato la sua lussuosa Universal Compact che può ospitare bronzer, correttore e ombretto. A custodirla un’elegante custodia in pelle trattata con coloranti vegetali che può essere personalizzata per stimolare l’uso e il riuso.
Nivea, nel frattempo, sta tentando di aumentare l’offerta di soluzioni ricaricabili creando negli store tedeschi delle stazioni per la ricarica.
Kiima, brand di deodoranti ricaricabili, sta sviluppando nuove soluzioni zero-waste. Il brand offre ai consumatori anche un kit che gli permette di creare la propria ricarica a casa usando degli stampi in silicone.
PIU’ INFORMAZIONI SUL PROCESSO DI RICICLO
Durante il lockdown è aumentata la consapevolezza dei consumatori sui rifiuti e crescono anche le richieste in tema di riciclo: più chiarezza, più convenienza e più trasparenza sul processo.
Un recente studio di Hi-Cone ha indicato che l’80% di coloro che non riciclano la plastica lo farebbero volentieri se ci fossero linee guida più chiare e maggiori incentivi. Secondo un’indagine fatta da UNEP, solo il 19% delle etichette dei packaging in plastica contiene informazioni di qualità per fare scelte consapevoli. Se a ciò aggiungiamo il fatto che sulla compostabilità e biodegradabilità c’è ancora molta confusione, persino sulle etichette, ecco spiegati alcuni paradossi del riciclo.
OBBIETTIVO: SEMPLIFICARE IL RICICLO
Dall’inizio della pandemia, i brand hanno puntato molto su questo tema cercando di rendere il riciclo a casa più semplice per i consumatori. Il QR Code sul packaging di LUMI è un esempio. Il codice può essere applicato a tutti i tipi di packaging e aiuta il consumatore a trovare informazioni sulle agevolazioni locali in tema di riciclo, così come informazioni su dove e come vengono fatti i prodotti.
PACKAGING MONOMATERIALE
Altro tema su cui riflettere è il packaging monomateriale. Sta acquisendo popolarità perché, di fatto, riduce la confusione sul riciclo di diversi materiale e semplifica il processo di fine vita.
Asquan, negli ultimi mesi, ha lanciato un’intera collezione di packaging in monomateriale, fatti interamente in polypropilene; per non parlare della palette di Meyume, ottenuta da polpa vegetale e 100% riciclabile.
E per i prodotti che non possono essere fatti di un solo materiale? L’industria sta lavorando a nuove strategie per disassemblarli.
Un esempio? Mktg Industry e il suo packaging per rossetti realizzato in plastica e carta: due materiali che possono essere facilmente separati e disposti lungo la corretta catena del riciclo. Sempre dell’azienda cremasca e 100% riciclabile è Eco Beauty Stick Oval, l’ultimo nato della gamma Eco Beauty. Un pack che nella forma ricorda i tradizionali stick per prodotti labbra, deodoranti, solari, balsami corpo, ma che è realizzato totalmente in carta e cartone. La formula scorre verso l’alto con una semplice pressione sul fondo e la parete interna è ricoperta di carta cerata per uso alimentare, che funge da “barriera ad oli e grassi” e aiuta la formula a scorrere senza problemi. E le personalizzazioni possibili sono tantissime!
INIZIATIVE INSTORE
Next step? Creare all’interno degli store dei punti per la raccolta e il riciclo. Brand come Maybelline, Boots e Nordstrom hanno già annunciato delle novità in questo senso, ma la questione è quella di offrire questo servizio anche a casa, nel caso ci fossero nuovi lockdown.
PROGETTI DI SOSTENIBILITA’
Una cosa è certa: il riciclo dev’essere modernizzato e sviluppato e, al contempo, serve fare informazione ai consumatori. Brand, governi, produttori, operatori del riciclo devono collaborare per raggiungere l’obiettivo. E di progetti in cantiere nel mondo ce ne sono già diversi.
Tokyo è in cima con il suo New Business Model For Sustainable Use of Plastics Initiative, lanciato quest’anno. Il progetto trasforma la plastica monouso in un nuovo packaging e coinvolge cinque organizzazioni, inclusa l’azienda beauty KAO, che si occuperà di sviluppare il design del packaging in monomateriale e in materiale riciclato. Il progetto punta a sviluppare i packaging refill, etichette removibili e flaconi da plastica riciclata. Punta a sviluppare anche un “sistema virtuoso circolare” che stimoli la raccolta differenziata nella città.
HolyGrail, guidato da Procter & Gamble e supportato dalla Fondazione Ellen MacArthur, fa attività di R&D sugli imballaggi in plastica integrando traccianti chimici e filigrane per migliorare i tassi di recupero. Giunto alla seconda fase, coinvolge più di 85 aziende e ha lo scopo di ridurre sempre di più la frazione non recuperabile degli imballaggi in plastica giunti a fine vita e aumentare il riciclo in tutta Europa.