Sprecare prodotti è uno spreco di risorse, di materiali ed energia per la produzione, per il trasporto e lo smaltimento a fine vita smaltimento; fattori che contribuiscono al carbon footprint. L’uso eccessivo di risorse limitate e la cultura dell’usa e getta alimenta la perdita di biodiversità globale.
E se si guarda al mondo del packaging, la situazione non è certo migliore. I numeri sono disarmanti. Il 95% dei packaging cosmetici, una volta esaurito il prodotto, viene buttato via. Il 18% dei consumatori ha ammesso di aver buttato via le confezioni di prodotti cosmetici, che sapevano essere riciclabili, perché troppo difficili da pulire. Il 70% dei packaging dei prodotti beauty finisce nella spazzatura. Più di 4,8 Mrd di dollari di prodotti sono distrutti ogni anno. Solo il 14% delle confezioni viene prodotto dal sistema di riciclo e solo il 9% è riciclato.
Gli imballaggi in plastica monouso, in particolare, rimangono un problema in continua crescita: rappresentano il 40% dei rifiuti di plastica globali. Se la plastica fosse un Paese, sarebbe il quinto più grande emettitore di gas serra al mondo. La quantità di plastica negli oceani potrebbe triplicare entro il 2040.
Per fortuna, non ci sono solo brutte notizie. Il movimento “Zero Waste” sta dando lo sprone alle aziende in tutti gli angoli del globo ad agire, compresi i brand del mondo beauty & personal care. Invece di seguire il modello di economia lineare take-make-waste, sono sempre di più i brand che scelgono di abbracciare un’economia circolare, dove le risorse vengono mantenute in circolazione e i rifiuti sono eliminati o ridotti al minimo. Come sottolinea la Fondazione Ellen MacArthur, in un’economia circolare, in primo luogo si evita di produrre rifiuti.
Interessante, a tal proposito, è il report “Zero Waste Beauty” 2025, realizzato da The Upcycled Beauty Company in partnership con Covalo, che fa luce sulle ultime novità nel mondo ‘Zero Waste’ : dal mondo della formulazione al prodotto, dal packaging alle fasi di operation, per indurre un cambiamento positivo lungo l’intera supply chain.
COSÍ I RIFIUTI SI TRASFORMANO IN INGREDIENTI PREZIOSI
I brand “Zero Waste”, che chiudono il cerchio sull’ultimo anello della catena, i rifiuti, promuovendo la circolarità nel settore della bellezza, in ogni fase della filiera.
Questo movimento ha accelerato l’adozione di ingredienti upcycled: un mercato destinato a crescere ad un CAGR del 5,9% dal 2022 al 2030. Si stima che il mercato degli ingredienti derivati da un processo di upcycling -riciclo virtuoso-raggiungerà i 403 milioni di dollari entro il 2030. I dati forniti da Covalo, la più grande piattaforma mondiale di ingredienti per l’industria dei beni di consumo, confermano questa tendenza. Nel 2024, il 10% di tutti i nuovi lanci di Covalo sono stati ingredienti provenienti da upcycling. Inoltre, The Upcycled Beauty Company Directory offre più di 340 ingredienti per ben 11 applicazioni (dati ottobre 2024). E’ interessante sapere che, nell’ambito della sostenibilità, “upcycled” sia una delle principali chiavi di ricerca per i brand beauty & personal care, in particolare in EMEA.
GSKIN® di Barcellona e ENOUGH dal Sud Africa sono due recenti new entry che hanno deciso di concentrarsi sul recupero di risorse troppo buone per essere sprecate.
Altri prodotti Upcycled Certified™ sono pronti a conquistare gli scaffali. L’Upcycled Certified™ Program, lanciato nel 2021 dall’Upcycled Food Association (UFA), ora vanta 567 tra prodotti e ingredienti certificati da 104 aziende (dati Ottobre 2024).
Dal lancio del programma, sono state recuperate più di 2 milioni di tonnellate di rifiuti alimentari. Secondo il Project Drawdown, “ridurre la perdita di cibo e di rifiuti è una delle più grandi vie, in tutti i settori, per rispondere all’emergenza climatica”. Non solo. “La circolarità offre un approccio più sostenibile e più responsabile rispetto all’economia lineare che nelle formule impiega solo nuovi ingredienti”.
Un altro sviluppo rivoluzionario è la tanto attesa espansione del mercato degli upcycled functional, che colma una lacuna critica per formulatori e brand che mirano a ottenere prodotti ‘Zero Waste’.
Nonostante il mercato degli ingredienti riciclati sia cresciuto notevolmente negli ultimi anni, approvvigionarsi di materiale riciclato ad alte prestazioni funzionali finora è stata una vera sfida. Qualcuno l’ha già colta e con successo.
Roelmi HPC è uno di loro. Dai sottoprodotti della lavorazione dell’olio d’oliva non destinato all’uso alimentare, la materia prima è stata scomposta per ricreare la perfetta compatibilità con la pelle con il risultato della creazione di Olifeel® E-Nat WO, un emulsionante acqua-in-olio che consente di formulare a caldo o a freddo. Presenta interessanti caratteristiche cosmetiche quali un’eccellente sensazione sulla pelle e un’attività nutriente e di lunga durata unica. È la scelta perfetta per formulare innovative emulsioni “green”, promuovendo i benefici della natura, con l’obiettivo di una sostenibilità ecologica.
OLIFEEL® PEARLS è un agente gelificante naturale per fase oleosa, ricco di frazioni insaponificabili provenienti da sottoprodotti dell’olio d’oliva (Olea europea). È capace di sostituire i gelificanti sintetici e semisintetici per le fasi lipofile con una perfetta compatibilità con tutti i tipi di oli (naturali, minerali e anche sintetici). Inoltre, questi componenti naturali permettono una grande stabilità rispetto all’ossidazione. OLIFEEL® PEARLS è disponibile in una forma di perla facile da usare, ideale per ottimizzare il tempo e i costi durante la fase di produzione. È un ingrediente molto versatile che aiuta a controllare la reologia delle vostre formule.
Anche Variati propone un interessante testurizzante derivato da un processo di upcycling: VARI® CC-O. Alternativa naturale alle tradizionali polveri filler utilizzate in cosmesi, Vari CC-O è una materia prima 100% di origine Europea. La dolomia alla base di Vari CC-O è un minerale costituito da calcio e magnesio carbonato, proviene da cave europee selezionate per la qualità delle materie prime estratte ed è un materiale di scarto derivante dall’attività di estrazione di blocchi di marmo destinati a diversi usi industriali. Si tratta quindi di polvere riciclata, recuperata durante le operazioni di taglio di grandi lastre di minerali. L’olio utilizzato per il rivestimento è anch’esso europeo ed è ottenuto a partire da olio di olive provenienti dalla Spagna.
I PREZIOSI SCARTI DEL MALTO E DELL’ORZO
L’industria della birra genera molti rifiuti, composti principalmente da cereali esausti dei produttori di birra (BSG – brewer spent grain) e lievito. Si stima che ogni 100 litri di birra prodotta, vengano generati 20 kg di BSG, pari a quasi 40 milioni di tonnellate all’anno a livello globale. Il BSG è solitamente derivato da orzo, grano, avena o altri cereali ed è ricco di proteine e fibre.
Nonostante il suo valore nutrizionale, il 90% è usato come mangime per animali o finisce in discarica: uno spreco enorme di risorse preziose. Per fortuna, i produttori di ingredienti stanno riconoscendo questo potenziale non sfruttato.
La produzione di birra realizza una elevata quantità di materiale di scarto che deriva dal processo di fermentazione ed è chiamato grano esausto da birrificazione (in inglese Brewer’s Spent Grain, BSG), rappresenta una fonte preziosa non solo di fibre e proteine ma anche di lipidi, tra cui cere utili per l’applicazione cosmetica. DSM-Firmenich porta l’innovazione nella cura della pelle sfruttando i benefici di questo sottoprodotto della produzione della birra dando origine all’attivo cosmetico sostenibile STIMU-TEX®. Questo ingrediente, distribuito in Italia da Res Pharma-Disproquima combina cera di grano esausto di alta qualità, olio di argan e burro di karité per lenire la pelle ed alleviare le irritazioni cutanee. La cera viene ottenuta dal grano esausto tramite un innovativo processo di estrazione con CO2 supercritica, che consente di ottenere un prodotto puro, privo di solventi organici e conservanti e che preserva le proprietà bioattive della cera, ricca di acidi grassi insaturi, componenti fondamentali per la rigenerazione della barriera epidermica.
Nel 2022, The Upcycled Beauty Company (TUBC) ha collaborato con un birrificio a 50 km dal suo sito di produzione e ha dato vita a Barley TONIQ®. Prodotto dall’orzo riciclato proveniente dalla produzione della birra, Barley TONIQ® è un potente attivo che agisce sulla pelle irritata.
Riesce a lenire le irritazioni e a ridurre i rossori di più del 23% in appena due ore, mostrando risultati notevoli anche utilizzato in basse percentuali. Viene prodotto utilizzando un sottoprodotto della produzione della birra: il risultato è un estratto idrosolubile ricco in carboidrati, proteine, polipeptidi e amminoacidi che aiutano a mantenere l’idratazione e la salute della pelle. Nel 2024 è stato classificato tra i 10 ingredienti upcycled più popolari da Covalo.
TUBC ha collaborato anche con Malté, marchio canadese che produce Orzo TONIQ™ utilizzando grano esaurito proveniente dai birrifici del Quebec. Partnership con produttori locali, oltre a recuperare i rifiuti e ad eliminare la necessità di coltivare nuovi ingredienti, eliminano la necessità di spedizioni a lunga distanza e contribuiscono a ridurre la produzione di CO2.
ILLUMISCIN®-GLOW di RAHN riduce significativamente le macchie solari e il melasma, rendendo la pelle più luminosa. La sua efficacia si deve alle ordatine, ottenute da un processo di upcycling del malto d’orzo e della birra. Secondo RAHN, le ordatine sono state identificate dall’AI come inibitori della tirosinasi, contribuendo a ridurre l’abbronzatura della pelle e l’intensità delle macchie solari e melasma.