“Siamo ciò che mangiamo”, affermava il filosofo tedesco Feuerbach nel 19esimo secolo per sottolineare come le abitudini alimentari di un individuo possano dirci molto sulle sue caratteristiche. Dietro a quella frase sintetica c’è l’intuizione che ciò di cui si nutre il corpo ha riflessi sul benessere fisico e psichico di una persona. In altre parole, la bellezza arriva da dentro. Ecco quindi, che l’unione tra nutrizione e cosmetica appare naturale. Da questo connubio nasce la nutricosmetica, la cosmetica che si mangia. Ma quali sono le sue caratteristiche e come funziona?
LA BELLEZZA IN PILLOLE
“Per prima cosa non dobbiamo confondere i “nutricosmetici” con i “cosmeceutici” – sottolinea Silvana Hrelia, Professore Ordinario di Biochimica presso il Dipartimento di Scienze per la Qualità della Vita dell’Università di Bologna e grande esperta di biochimica cellulare e biochimica della nutrizione e nutraceutica -. Il nutricosmetico è un integratore alimentare che ha la finalità di integrare eventuali stati carenziali e sub-carenziali di nutrienti utili e strettamente collegati allo stato di salute degli annessi cutanei, che contiene ingredienti naturali che, una volta assunti per via orale, apportano benefici agli annessi cutanei stessi. Il cosmeceutico (parola formata dall’unione di due termini: cosmetico e farmaceutico) è un prodotto cosmetico che, pur non potendosi assimilare ad un farmaco, contiene dei principi attivi in grado di passare attraverso l’epidermide e di agire in profondità Entrambi non hanno finalità terapeutiche né possono vantare attività terapeutiche: né un nutricosmetico, né un cosmeceutico possono curare una malattia della pelle, degli annessi cutanei (es. capelli, unghie) o delle mucose. Il nutricosmetico contiene ingredienti funzionali che, una volta assunti per via orale, apportano benefici soprattutto a pelle, capelli o unghie con l’obbiettivo di migliorare il loro aspetto partendo dall’interno. Ovviamente non vogliono sostituirsi ai cosmetici, anzi l’efficacia dei nutricosmetici è potenziata dall’applicazione concomitante di prodotti cosmetici specifici, potenziando l’efficacia per un trattamento completo in e out”.
NON SOLO PELLE
Nata circa vent’anni fa, la nutricosmetica è in continua evoluzione e crescita. “Tra i nutricosmetici attualmente più impiegati ritroviamo quelli indicati per contrastare gli effetti dell’invecchiamento cutaneo fisiologico, del foto-invecchiamento, della caduta dei capelli – prosegue la professoressa -. Ma la nutricosmetica si rivolge alla tutela della salute di tutti gli annessi cutanei, strutture aventi intimo legame funzionale e comune origine embriologica con la pelle, quindi anche alla salute delle unghie e ghiandole sabacee, con conseguente effetto seboregolatore”.
UN FUTURO SOLARE
Tra i nutricosmetici attualmente più impiegati ritroviamo quelli a base di vitamine, sali minerali, collagene, acido ialuronico, acidi grassi polinsaturi. Ma l’aspetto più rilevante dell’integrazione alimentare nutricosmetica riguarda la fotoprotezione e la prevenzione dell’invecchiamento cutaneo: “I primi studi volti a dimostrare l’efficacia dell’integrazione alimentare per migliorare aspetti estetici e funzionali della pelle risalgono agli anni ‘80 e riguardano soprattutto la vitamina C – racconta l’esperta -. Essa infatti, oltre a svolgere un’importante azione protettiva antiossidante nei confronti dei radicali liberi indotti dai raggi UV, è in grado di stimolare le fasi della biosintesi del collagene da parte dei fibroblasti del derma umano, e operare così una rigenerazione della matrice cutanea. Tra le vitamine del complesso B, sia la biotina che l’acido pantotenico, sono risultate utili al mantenimento della salute della pelle e degli annessi cutanei (capelli, unghie). Sul fronte della fotoprotezione e della prevenzione dell’invecchiamento cutaneo si punta all’utilizzo di molecole ad azione antiossidante e antiinfiammatoria. L’utilizzo di integratori alimentari ad azione antiossidante, e/o in grado di inibire in modo specifico le metallo proteasi di matrice (famiglia di enzimi coinvolti nel turnover della matrice extracellulare e nel rimodellamento tissutale), costituisce infatti una delle più promettenti strategie di prevenzione contro l’invecchiamento cutaneo e la prevenzione di fenomeni degenerativi della pelle, come risulta da numerose ricerche sperimentali. Tra le vitamine del complesso B, sia la biotina che l’acido pantotenico, sono risultate utili al mantenimento della salute della pelle e degli annessi cutanei (capelli, unghie)”.
INGREDIENTI MAGICI
Oggi però i dati più interessanti sull’azione protettiva riguardano due categorie di molecole appartenenti al mondo vegetale, i carotenoidi e i polifenoli. “I carotenoidi, gruppo di molecole lipofile di origine vegetale, tra cui il licopene, la luteina, la zeaxantina e soprattutto il beta-carotene, una provitamina A, sono efficaci antiossidanti, grazie alla loro capacità di neutralizzare i radicali liberi, e numerosi studi hanno evidenziato una correlazione tra una dieta ricca in carotenoidi e la riduzione di varie tipologie di malattie degenerative dell’invecchiamento cutaneo. Il licopene, un carotenoide particolarmente concentrato nel pomodoro, è stato oggetto di numerosi studi per la sua notevole capacità antiossidante e fotoprotettiva data la sua capacità di stimolare la rigenerazione del collagene”.
“Altre sostanze di origine vegetale appartenenti al gruppo dei polifenoli, si sono dimostrate in grado di inibire i processi infiammatori cutanei e l’attività delle metallo proteasi di matrice, contrastando così gli effetti del fotoinvecchiamento cutaneo. La curcumina, ad esempio, il pigmento giallo contenuto nella curcuma, attraverso la sua azione antiinfiammatoria e antiossidante, è stata usata con successo in numerosi modelli sperimentali di patologie infiammatorie della pelle. Molte altre sostanze polifenoliche sono risultate essere in grado di inibire in maniera significativa l’induzione e l’attività delle metalloproteinasi di matrice, come, ad esempio, l’epigallocatechingallato, contenuto nel tè verde, o l’acido carnosico e il carnosolo estratti dal rosmarino. Anche le catechine del cacao, le procianidine dell’uva sono in grado di prevenire i danni legati agli UV e di migliorare alcuni parametri funzionali della pelle, quali l’elasticità e l’idratazione”.
IMPARARE DALLA NATURA
In futuro, anche l’industria nutricosmetica sarà sempre più coinvolta nel ridurre il suo impatto ambientale, e il poter disporre di molecole bioattive presenti nelle risorse naturali, le quali potrebbero agire sulle vie metaboliche, eliminare i radicali liberi ed esercitare un’attività biologica specifica nella pelle, è diventata una delle finalità della ricerca. Anche la ricerca relativa alle proprietà chimico-fisiche degli ingredienti, dei veicoli di rilascio e degli eccipienti utilizzati in nutricosmetica è in costante sviluppo per migliorare il rilascio dei composti bioattivi e migliorarne assorbimento e biodisponibilità.
UNA STRADA TUTTA DA SCOPRIRE
Quando si tratta di integratori una domanda resta sempre sospesa: ma funzionano davvero? “E’ vero che alcuni nutrienti hanno effetti (anche) sulla pelle, ma per una persona in salute e che segue una dieta equilibrata è difficile che una pillola possa fare la differenza – precisa la docente -. Il problema è quindi lo stesso dei normali integratori alimentari, che sono utili solo se sono presenti carenze specifiche, ma non hanno la capacità di potenziare magicamente la nostra salute. Tuttavia, studi scientifici pubblicati su riviste specializzate, evidenziano l’efficacia dei nutricosmetici e mostrano una correlazione significativa tra l’adeguata assunzione di questi integratori ed il miglioramento della qualità cutanea, sia estetica che istologica. Spesso ancora non sono chiari e caratterizzati i dosaggi efficaci, gli effetti collaterali a lungo termine e gli eventuali protocolli integrativi. Questi motivi, assieme all’accezione generale di integratore, ossia di prodotto necessario a colmare eventuali carenze nutrizionali e pertanto da non considerare come sostituto parziale o totale della dieta, rendono ancora in itinere gli studi sulla efficacia della nutricosmetica. Al contempo sarebbe opportuno che l’eventuale nutricosmetico venga suggerito da un medico o da un nutrizionista dopo aver adeguatamente bilanciato la dieta e soprattutto corretto eventuali stili di vita inadeguati”.