Il 18 luglio 2024 è una data fondamentale per la sostenibilità e l’evoluzione normativa nel mercato dell’Unione Europea: è, infatti, entrato in vigore il Regolamento sull’Ecodesign per i Prodotti Sostenibili (ESPR, Ecodesign for Sustainable Products Regulation). Una nuova europea che suscita molto interesse.
Il Regolamento si propone di migliorare la sostenibilità dei prodotti immessi nell’Unione Europea fissando alcuni requisiti che gli operatori del mercato EU sono tenuti a rispettare (progettazione in ecodesign, passaporto digitale del prodotto e uso di materiale e di tecnologie più sostenibili).
Per quanto riguarda il settore cosmetico, l’ESPR non interviene direttamente sui prodotti cosmetici (come creme, trucchi, ecc.), ma ha un impatto significativo sugli imballaggi e sui processi produttivi. Le aziende che operano nel settore dovranno quindi adattarsi ai nuovi requisiti.
Essendo un regolamento dell’Unione Europea, il Regolamento sull’Ecodesign per i Prodotti Sostenibili è direttamente applicabile in tutti gli Stati membri dell’UE. Tuttavia, l’UE dovrà sviluppare norme specifiche per i diversi settori e per le diverse categorie di prodotti. Un processo potrebbe richiedere diverso tempo.
A guidarci attraverso le implicazioni pratiche per le aziende cosmetiche e le nuove direttive per la contrattualistica aziendale che il nuovo Regolamento sull’Ecodesign per i Prodotti Sostenibili (ESPR) porta con sè è Daniela Manzoni, Legal Advisor in International Business Agreements e CEO & Co-Founder di Daema srl, brand italiano di abbigliamento sportivo femminile di alta gamma, progettato secondo i principi dell’eco-design.
I PILASTRI DELL’ESPR
“Ecodesign, passaporto digitale del prodotto e uso di materiale e tecnologie più sostenibili sono i tre pilastri sui quali si basa l’ESPR – afferma Daniela Manzoni -. Nelle intenzioni del legislatore comunitario, questi elementi sono essenziali per garantire una maggiore trasparenza e sostenibilità nella produzione e nella gestione dei prodotti immessi sul mercato”.
Vediamo gli aspetti nel dettaglio:
1. Requisiti di ecodesign.
L’ESPR stabilisce requisiti specifici per la progettazione eco-compatibile, che includono efficienza energetica, durabilità, riparabilità, riciclabilità, e l’uso di materiali riciclati. “Questi requisiti variano a seconda della categoria di prodotto e mirano a ridurre l’impatto ambientale lungo l’intero ciclo di vita del prodotto. L’ESPR stabilisce standard che obbligano le aziende a considerare ogni fase del ciclo di vita: dalla progettazione alla produzione, dall’uso allo smaltimento” spiega Daniela Manzoni.
2. Passaporto Digitale del Prodotto (DPP).
Un altro elemento chiave del Regolamento sull’Ecodesign per i Prodotti Sostenibili è l’introduzione del passaporto digitale per i prodotti. “Il passaporto digitale – spiega Manzoni – è uno strumento chiave per garantire che tutte le informazioni rilevanti sul prodotto, come la composizione dei materiali, le opzioni di riparazione, e le istruzioni per il fine vita del prodotto, siano a disposizione di tutti gli attori della filiera, primi fra tutti i consumatori“.
3. Restrizioni su sostanze e componenti.
L’ESPR prevede anche restrizioni sull’uso di determinate sostanze chimiche e componenti pericolosi. “Queste restrizioni sono pensate per minimizzare i rischi ambientali, ma anche per promuovere l’adozione di alternative più sicure e l’uso di materiali e tecnologie sostenibili” conclude Daniela Manzoni.
IMPATTO SUL SETTORE COSMETICO
Per quanto riguarda il settore cosmetico, il Regolamento sull’Ecodesign per i Prodotti Sostenibili non interviene direttamente sui prodotti cosmetici stessi (come creme, trucchi, ecc.), ma ha un impatto significativo sugli imballaggi e sui processi produttivi associati a questi prodotti. In particolare:
1. Imballaggi sostenibili.
Le aziende cosmetiche devono progettare imballaggi che rispettino i requisiti di ecodesign, favorendo l’uso di materiali riciclati e riducendo il consumo di plastica. “La sostenibilità degli imballaggi non è più una scelta, ma una necessità. Il regolamento ESPR spinge le aziende cosmetiche verso una progettazione più responsabile. La parola chiave è circolarità” afferma Daniela Manzoni.
2. Riduzione dell’impatto ambientale.
I processi di produzione dei cosmetici dovranno aderire a pratiche più sostenibili, riducendo l’uso di energia e risorse naturali, minimizzando le emissioni e promuovendo l’uso di materie prime a minor impatto ambientale. Sottolinea Daniela Manzoni: “adottare tecnologie di produzione più pulite è cruciale. L’ESPR non solo riduce l’impatto ambientale, ma stimola anche innovazioni sostenibili nel settore cosmetico”.
3. Informazioni al consumatore.
Anche per i prodotti cosmetici, il passaporto digitale è utilizzato per fornire ai consumatori informazioni dettagliate sull’imballaggio e sul ciclo di vita del prodotto. Come spiega Daniela Manzoni: “il passaporto digitale rappresenta un’opportunità per educare i consumatori e migliorare la trasparenza. Fornire informazioni chiare e consigli su come smaltire correttamente i prodotti e i loro imballaggi è fondamentale per sostenere comportamenti più ecologici”.
Le aziende che operano nel settore cosmetico dovranno adattarsi a questi nuovi requisiti, investendo in ricerca e sviluppo per creare prodotti e imballaggi più sostenibili.
IMPLICAZIONI PER LA CONTRATTUALISTICA AZIENDALE
Come si è visto, l’ESPR ha un impatto su ricerca e produzione. Tuttavia, il nuovo Regolamento sull’Ecodesign influenza anche molti altri aspetti dell’organizzazione aziendale, inclusa la contrattualistica.
“Con l’introduzione dell’ESPR, le aziende devono aggiornare i loro contratti per garantire la conformità e gestire le nuove implicazioni legali e operative” afferma Manzoni, che evidenzia alcune aree cruciali:
1. Contratti di fornitura e approvvigionamento: è essenziale includere clausole che specifichino i requisiti di ecodesign, come l’uso di materiali riciclati e la conformità a standard di sostenibilità. È anche importante prevedere clausole per monitorare il rispetto da parte dei fornitori dei requisiti di ecodesign.
2. Accordi di produzione e collaborazione: gli accordi con produttori e terzisti devono garantire che i processi produttivi siano conformi alle normative e prevedano la riduzione dei rifiuti e l’efficienza energetica. È anche essenziale definire le responsabilità delle parti interessate, per attribuirle correttamente in caso di non conformità.
3. Contratti di distribuzione e vendita: gli accordi con distributori e rivenditori devono assicurare che gli imballaggi rispettino i requisiti di sostenibilità e che sia integrata la gestione del passaporto digitale del prodotto e la condivisione delle informazioni.
4. Contratti di licenza e proprietà intellettuale: i contratti di licenza devono proteggere e regolamentare l’uso conforme alle normative ESPR delle innovazioni introdotte in tema di sostenibilità, per esempio nel caso di nuove tecnologie sviluppate per l’ecodesign.
5. Contratti di servizi di consulenza e audit: vanno definiti i servizi offerti, i risultati attesi e le responsabilità per la gestione della conformità alla normativa ESPR, specificando le modalità di ispezione, i report e le azioni correttive necessarie.
APPLICABILITÀ DEL REGOLAMENTO ESPR
Essendo un regolamento dell’Unione Europea, l’ESPR è direttamente applicabile in tutti gli Stati membri senza necessità di recepimento nazionale. Tuttavia, lo sviluppo delle norme specifiche per le diverse categorie di prodotti potrebbe richiedere alcuni anni, dovendo coinvolgere consultazioni con esperti del settore, aziende e altre parti interessate.
“Le aziende – conclude la Manzoni – devono prepararsi ad affrontare fasi graduali di attuazione per adeguarsi tempestivamente e sfruttare le opportunità offerte dalle nuove normative. Anche per le aziende cosmetiche è cruciale adattarsi ora per garantire la conformità e posizionarsi come leader nell’innovazione sostenibile“.
CONCLUSIONI
Il Regolamento ESPR segna una trasformazione fondamentale verso una maggiore sostenibilità e circolarità nell’economia europea. Sebbene l’applicazione dell’ESPR sarà graduale, prepararsi per un futuro sostenibile è essenziale per il successo a lungo termine.