L’Oréal chiude 1°sem 2024 con un fatturato in crescita del +7,5%

L'Oreal

Il Gruppo L’Oréal ha reso noti i risultati finanziari del primo semestre 2024: fatturato a 22,12 miliardi di euro, in crescita del 7,5%, utile netto pari a 3,65 miliardi di euro, in crescita dell’8,8% rispetto al 2023.

Commentando questi dati, Nicolas Hieronimus, CEO di L’Oréal, ha dichiarato: “Nel primo semestre abbiamo realizzato una crescita del +7,3%, ben bilanciata tra valore e volume e rafforzato la nostra leadership globale in un mercato della bellezza che rimane dinamico. Il nostro forte ritmo di crescita nei mercati emergenti, in Europa e in Nord America ha piu’ che compensato la contrazione del mercato della bellezza nella Cina e nel Travel Retail. In questo contesto, sono particolarmente lieto di vedere l’accelerazione di L’Oréal Luxe, il dinamismo dei prodotti di consumo e i continui guadagni azionari dei prodotti dermatologici e di quelli professionali”.

PRODOTTI PROFESSIONALI

La Divisione Prodotti Professionali ha registrato una robusta crescita del +5,7%. I prodotti professionali sono cresciuti in tutte le regioni: nei mercati sviluppati, nell’Asia settentrionale, inclusa la Cina, nonché nei mercati emergenti, in particolare GCC4 e America Latina. La Divisione continua ad espandersi attraverso la strategia omnicanale con forte accelerazione nell’e-commerce e nella distribuzione selettiva.

CONSUMER PRODUCT

La Divisione Prodotti di Consumo ha ottenuto una forte crescita del +8,9%. La performance del primo semestre ha rafforzato la strategia di democratizzazione e premiumizzazione della Divisione guidata da un forte valore (combinando prezzo e mix), pur mantenendo volumi positivi. La crescita è stata trainata dalle eccellenti performance in Europa e nei mercati emergenti, in particolare Brasile, Messico e India. Tutti i principali marchi hanno registrato forti progressi. Degna di nota è stata l’eccellente performance di L’Oréal Paris, il marchio di bellezza numero uno al mondo, che ha continuato a crescere a doppia cifra.

LUXE

L’Oréal Luxe ha registrato una crescita del +2,3% su base comparabile, con un’accelerazione nel 2° trim 24. La crescita è stata robusta in Europa, a doppia cifra in Nord America e nei mercati emergenti. I profumi sono stati, ancora una volta, la categoria più dinamica, e L’Oréal Luxe ha sovraperformato in tutte le regioni, grazie a marchi Couture come Yves Saint Laurent, Valentino, Maison Margiela e Prada, e marchi lifestyle come Azzaro. La ripresa del trucco è continuata, alimentata dalle potenti innovazioni di Yves Saint Laurent, Armani e Urban Decay.

DERMATOLOGICAL BEAUTY 

Bene anche la divisione Dermatological Beauty che ha registrato una crescita del +16,4%. La Roche-Posay traina la crescita della Divisione con una crescita double digit in tutte le aree. CeraVe ha continuato a crescere fortemente, sovraperformando significativamente il mercato globale. Vichy ha mantenuto il suo ritmo a due cifre, sostenuta dal successo dal franchising di prodotti per capelli Dercos.

MERCATI 

In Europa, L’Oréal ha registrato una crescita impressionante del +11,1%. La crescita è stata generalizzata in tutti i paesi, con contributi particolarmente forti da parte dei cluster Germania-Austria-Svizzera, Spagna-Portogallo e Regno Unito-Irlanda e uno slancio impressionante nei paesi di medie dimensioni. Nel Nord America, Il Grppo ha registrato una crescita del +7,8%, guidata dalla divisione Dermatological Beauty e da L’Oréal Luxe. In calo dell’ 1,7% le vendite in Asia settentrionale, trainate dalle performance negative nella Cina continentale dove permane un clima di sfiducia. Nell’area SAPENA – South Asia Pacific, Middle East e North Africa, la crescita è stata del 15,2%. Per Paese, i principali contributor alla crescita sono stati il cluster Australia- Nuova Zelanda, Tailandia, Arabia Saudita e India. Bene anche l’America Latina che chiude il primo semestre con un +14,2%. La performance interessa tutta la regione, con uno slancio particolarmente notevole in Messico, il secondo maggior contributore alla crescita del Gruppo, e in Brasile. L’Argentina ha risentito della crisi economica e della conseguente contrazione dei consumi.