Sorprendenti i risultati delle prime applicazioni di AI generativa nel retail

AI generativa
 

Quanto accaduto nella moda con l’AI generativa potrebbe presto accadere anche nel beauty. Potremmo definire “disruptive” l’impatto che  l’avvento delle nuove tecnologie sta avendo – ed avrà nel prossimo futuro – nell’industria della moda. In particolare AI, VR e stampa 3D stanno trasformando il modo in cui i capi di abbigliamento vengono disegnati, prodotti, commercializzati, comunicati e infine acquistati. L’innovazione abbraccia tutta la filiera ed il connubio tra moda e tecnologia è oggi universalmente codificato come “fashion tech”.

Secondo Google Cloud, il potenziale economico dell’AI generativa nei settori del retail e dei consumer goods (stima relativa al Nord America) è 100-190 miliardi di dollari e l’81% dei decision maker avverte come “urgente” l’adozione dell’AI generativa.

Antonio Petrullo, Account Executive di Google Cloud.

E l’utilizzo dell’AI è già ampiamente diffuso, anche se forse non sempre ce ne accorgiamo. “Storicamente  l’AI è stata impiegata principalmente per l’analisi e l’interpretazione dei dati, fornendo raccomandazioni basate su di essi – spiega Antonio Petrullo, Account Executive di Google Cloud –. Oggi, l’AI generativa amplia le possibilità, consentendo la creazione, la sintesi e l’elaborazione di contenuti originali: testi, immagini, video, audio e persino codice software  Questa evoluzione apre la strada a innumerevoli applicazioni: organizzazioni e dipartimenti possono ora avvalersi di nuovi strumenti e metodologie per raggiungere i propri obiettivi in modo significativamente più rapido, o addirittura per definire nuovi e ambiziosi traguardi”.

CUSTOMIZZAZIONE DELLA SHOPPING EXPERIENCE

Secondo Google Cloud, l’intelligenza artificiale generativa può personalizzare anche la delivery del marketing su larga scala, portando a un più alto coinvolgimento dell’utente e ad una maggiore fedeltà al brand. Tramite la gen AI è infatti possibile automatizzare processi come la gestione dell’asta pubblicitaria nelle campagne online e l’allocazione del budget, consentire la segmentazione e il targeting predittivo, creare contenuti dinamici. 

Inoltre, l’AI generativa potrebbe potenziare la creatività e la produttività generando contenuti su larga scala, garantendo nel contempo – ed è la sfida più ardua a nostro avviso – la coerenza con l’immagine e il tono di voce del brand.

I risultati delle prime applicazioni nel settore retail sono sorprendenti e forniscono un vantaggio competitivo, in termini di profitti, efficienza e percezione del brand, alle organizzazioni che hanno già adottato questa tecnologia – conclude Antonio Petrullo – Dall’iper-personalizzazione dell’esperienza d’acquisto, alla tracciabilità trasparente dei prodotti, fino a opzioni di consegna più sostenibili e all’ottimizzazione dei resi, l’IA generativa si sta rivelando un’arma vincente per costruire relazioni durature con i propri clienti”. E dalla moda al beauty, si sa, il passo è breve. 

courtesy BertelliPigola