Occhi puntati sul mercato dei lipstick: un business che nel 2024 raggiungerà i 14Mrd USD (fonte Euromonitor), sempre più caratterizzato da prodotti etici che uniscono al colore benefici funzionali – formulazioni ibride e con ‘added benefit’ – e da packaging che differenziano il prodotto e migliorano la user experience, cioè l’interazione utente-prodotto. Ma tra i driver di sviluppo figurano anche inclusività e sostenibilità, con formulazioni e confezioni performanti ma al contempo rispettose dell’ambiente. Nel futuro però c’è anche la tecnologia: i progressi in campo scientifico, nell’AI, nel riconoscimento facciale e nell’analisi digitale consentiranno al mondo beauty di compiere importanti passi in avanti nell’offerta di prodotti più personalizzati e inclusivi. In un futuro che è già presente per i prodotti labbra si apre una nuova era fatta di performance, inclusione e sostenibilità, come racconta Eleonora Mazzilli, Trend Localization & Business Development Director North America di Beautystreams.
Parliamo di lipstick: quali saranno i trend protagonisti nei prossimi mesi?
In tutti i segmenti della società, vi è una crescente consapevolezza dell’importanza di adottare uno stile di vita sostenibile e che preservi le risorse. A livello internazionale la sostenibilità, insieme al consumo etico e consapevole, è alla base dello sviluppo dei prodotti make-up. Spinto dall’adozione da parte dei consumatori di uno stile di vita consapevole, c’è un boom della domanda di trucchi vegani e lipstick cruelty-free. Una crescente consapevolezza dell’impatto dell’industria beauty sul pianeta sta facendo crescere la coscienza della necessità di ingredienti provenienti da fonti sostenibili, formule responsabili, pratiche etiche e packaging sostenibili.
In che modo AI e nuove tecnologie influenzeranno l’industria della bellezza e il mondo dei lipstick?
I consumatori di oggi si aspettano di essere trattati come individui, indipendentemente dal loro orientamento sessuale, età, sesso, etnia, abilità o stile di vita. Le innovazioni nella scienza, nell’intelligenza artificiale, nel riconoscimento facciale e nell’analisi digitale consentiranno alla personalizzazione dei color cosmetics di fare un ulteriore passo avanti, offrendo ai consumatori un approccio alla bellezza più ‘custom’ e su misura, con prodotti e lipstick inclusivi. Forti di sistemi che raccolgono le preferenze e i dati dei consumatori, i brand offriranno un’esperienza più personale e inclusiva basata sui valori culturali, sugli stili di vita dei consumatori o su attributi regionali come il clima, l’umidità e l’esposizione al sole. Mentre a livello globale aumenta il numero di persone con pelle sensibile e allergie, si moltiplicano le formule approvate da dermatologi e testate contro le allergie che non irritano le labbra, insieme a prodotti scientificamente testati e certificati amici del microbioma che non alterano l’equilibrio la barriera. Non tossico, senza profumo e senza parabeni, ma anche vegano e senza glutine diventeranno claim chiave per creare fiducia e rassicurare i consumatori. Particolarmente rilevanti diventeranno i color cosmetics derma-safe che proteggono e riparano le labbra sensibili e secche per tutto il giorno.
E’ vero che sta cambiando l’approccio all’invecchiamento? In che modo questo si riflette sui prodotti labbra?
L’attenzione della società alla cultura giovanile e agli stereotipi negativi sull’invecchiamento hanno contribuito alla sotto rappresentazione dei consumatori più anziani nel settore della bellezza, che ha un po’ trascurato quei consumatori che ora appartengono alla Gen X e oltre. Tuttavia, il cambiamento dell’atteggiamento nei confronti dell’invecchiamento offrirà ai brand un’opportunità di proporre color cosmetics formulati per la pelle matura e le donne tra i 40, i 50 e oltre.
Saranno presi in considerazione color cosmetics su misura per la pelle che invecchia, come i lipstick che riempiono le linee sottili e le rughe, per promuovere l’espressione di sé e il divertimento, indipendentemente dall’età. Utilizzando nuove tecnologie, verranno sviluppate formulazioni e texture che lusingano le labbra invecchiate, insieme ad applicatori facili da impugnare e formazione sulle tecniche di applicazione, per creare un senso di fiducia quando aumentano le disabilità legate all’età. Un ambiente di realtà mista, che confonde i confini tra digitale, fantasia e realtà, rimodellerà il futuro dei color cosmetics, dando vita a nuovi modelli di consumo dove la vita reale e il sé digitale coesistono. I brand utilizzeranno la tecnologia per creare avatar realistici che assomigliano esattamente ai loro proprietari, dal tono della pelle al colore degli occhi e delle labbra, e offrono esperienze coinvolgenti in cui i consumatori possono provare diversi prodotti di rossetto a loro piacimento nel metaverso, vedere immediatamente che aspetto hanno e fare acquisti in un negozio virtuale allo stesso modo lo farebbero in uno spazio fisico di vendita al dettaglio.
Quali innovazioni vedi in termini di texture, ingredienti, formulazione e colori?
Le texture, insieme ai colori e agli aromi, svolgono un ruolo significativo nelle abitudini di acquisto dei rossetti da parte dei consumatori. Le texture sensoriali fanno appello a tatto, olfatto e vista, mentre il lessico del food entra nel mondo dei lipstick. Si parla di texture burrose, finiture multi-chrome e wet, di ‘effetto tattoo’ e di formule pumpling.
In che modo anche per i lipstick il confine fra make-up e skincare si fa sempre più sottile?
Già da tempo i confini tra cura della pelle e trucco si sono fatti più labili. Sul mercato si fa strada una nuova generazione di rossetti ‘ibridi’ – un po’ lipstick, un po’ trattamento di bellezza – formulati con ingredienti funzionali che migliorano le condizioni delle labbra, combattono i segni del tempo, agiscono sul microbioma….Cresce l’offerta di formulazioni vegan, clean, sicure, etiche, naturali e sostenibili e soluzioni che impiegano pigmenti derivati da frutta e verdura per coniugare performance, etica (cruelty-free) e sostenibilità.
Che cosa ci puoi dire sui packaging dei prodotti labbra: quale sono le tendenze e le sfide da affrontare?
Se il mondo skincare ormai da tempo ha sdoganato i refill, ora anche nel mondo dei lipstick si stanno facendo strada soluzioni ricaricabili che combinano estetica e funzionalità. Se per il mondo del packaging l’obiettivo è la riciclabilità, la risposta per i lipstick sono soluzioni monomateriale in PP, PET, iPET, rPET, PE, LDPE, LLDPE e HDPE o in materiali di origine biologica. Fondamentale è la fase ‘ex-ante’, cioè la progettazione, che dev’essere fatta pensando al riciclo e a come ridurre il footprint e proteggere il pianeta. Nel packaging dei lipstick si assiste all’uso di materiali organici come porcellana, ceramica e pietra naturale e persino cemento, un modo per mostrare l’impegno per la sostenibilità e l’estetica naturale migliorando al contempo l’immagine sofisticata e lussuosa del marchio. Questi materiali sono noti per la loro eccezionale durata e longevità, il che porta ad una minore produzione di rifiuti e consumo di risorse.
E poi c’è il tema dell’inclusività. È diventato fondamentale progettare imballaggi inclusivi, utilizzabili e accessibili a tutti. Spopolano lipstick caratterizzati da apertura e impugnatura facilitate, che utilizzano l’apertura con una sola mano, chiusure magnetiche ed elementi che sono intuitivi da usare e che forniscono alle persone con disabilità fisiche un’esperienza migliore.
Quando si parla di sostenibilità e di make-up non si possono non citare i sistemi refill. Sul mercato sono disponibili sempre più rossetti ricaricabili, con refill che possono essere facilmente sostituiti e mirano a ridurre i rifiuti di plastica. La riciclabilità degli imballaggi è ormai un must e ciò può rappresentare una sfida per i packaging che tradizionalmente contengono più materiali e che non possono essere facilmente riciclati. Con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo di un’economia più circolare, anche peri rossetti il mondo del packaging offre soluzioni avanzate monomateriale in PP, PET, iPET, rPET, PE, LDPE, LLDPE e HDPE, insieme a materiali di origine biologica, che possono essere facilmente immessi nel circuito di riciclo.