beauty
Per il beauty è tempo di bilanci. A luglio infatti sono stati resi noti i dati relativi all’andamento del primo semestre 2023 (1 gennaio- 30 giugno). Se il settore conferma la sua vivacità e performance in crescita in tutti i canali, tuttavia alcuni grandi colossi del beauty hanno chiuso con un segno negativo.
CULTI MILANO

Il primo semestre 2023 è stato caratterizzato da una crescita consolidata dei ricavi delle attività del Gruppo, costituito da CULTI Milano S.p.A., BAKEL S.r.l., SCENT Company S.r.l., CULTI Milano Asia Ltd (anche attraverso la subholding CULTI Milano China Ltd) e BAKEL Inc., trovando conferme nella propria strategia di differenziazione e complementarietà dei canali. Il semestre in esame evidenzia ricavi di vendita in miglioramento (+3,6%) rispetto al primo semestre 2022, mentre la variazione della posizione finanziaria netta (negativa per Euro 4,467 milioni) è da imputarsi principalmente all’acquisizione – avvenuta nei primi mesi dell’anno – del restante 49% di SCENT Company, per un corrispettivo di Euro 2,8 milioni, oltre che agli esborsi finanziari connessi al pagamento dei dividendi (Euro 273 migliaia). Le prospettive del Gruppo per la rimanente parte dell’esercizio 2023 permangono positive, proseguendo i piani di espansione commerciale, tramite il rafforzamento del mercato italiano, in particolare verso i punti vendita “farmacie”, e lo sviluppo dei mercati europei, soprattutto con il focus nel canale department store, oltre alla significativa crescita attesa per le vendite che verranno conseguite nel secondo semestre dalla joint venture cinese – e dalla sua controllata – attive sul mercato di Hong Kong e Great China.

ESTEE LAUDER 

Il Gruppo Estée Lauder ha chiuso l’anno fiscale al 30 giugno 2023 con un utile netto di 15,91 miliardi di dollari, in calo del 10% rispetto ai 17,74 miliardi del 2022. Le vendite nette organiche sono diminuite del 6%, a causa della flessione del travel retail asiatico ad Hainan e in Corea, e parzialmente compensate dalla crescita in quasi tutti i mercati dell’Asia/Pacific, Europa, Medio Oriente e Africa (EMEA). Le vendite nette organiche nei paesi emergenti e nel settore dei profumi sono cresciute a doppia cifra. L’utile netto diluito per azione comune è sceso a 2,79 dollari, contro i 6,55 dollari dell’anno precedente. Fabrizio Freda, presidente e amministratore delegato del Gruppo, ha dichiarato: “Per il 2023 registriamo una crescita organica delle vendite e un aumento delle quote nel canale prestige in molti mercati consolidati ed emergenti, anche se le performance del travel retail in Asia, soprattutto nello skincare, e nel Nord America hanno compromesso i risultati generali. i profumi hanno registrato una crescita a doppia cifra in ogni regione, mentre le vendite dei cosmetici sono migliorate costantemente fino a raggiungere una crescita a doppia cifra nel quarto trimestre. Per l’anno fiscale 2024, prevediamo di tornare a una crescita organica delle vendite e di fornire un margine in miglioramento sequenziale durante tutto l’anno, facendo leva sulla solida reputazione e sulla desiderabilità dei nostri marchi…”

L’ OREAL GROUP

Ottimi risultati anche per L’Oréal che sovraperforma rispetto al mercato e chiude il primo semestre con un fatturato di 20,57 miliardi di euro, in crescita del +13,3% vs 2022 e un margine operativo al 20,7%, in aumento di 30 punti. La crescita interessa tutte le divisioni del Gruppo, sia a volume che a valore, con particolare slancio per la divisione consumer e per quella dermatologica. Oltre alle ottime performance dei mercati europei, si segnalano gli slanci degli USA e la forte ripresa della Cina nel secondo trimestre. Standard & Poor’s ha nuovamente assegnato al Gruppo il punteggio di 85 su 100 nel rating ESG.

SHISEIDO

Tra gennaio e fine giugno, il colosso beauty giapponese Shiseido ha visto il suo utile netto diminuire del 27,7%, principalmente a causa di impatti eccezionali legati alla rifocalizzazione sul segmento di fascia alta e alla vendita delle sue attività di cosmetici di consumo in Asia, avviata nel 2021.

Il suo utile operativo semestrale è diminuito nello stesso periodo del 19,7%, mentre il fatturato è rimasto stabile a 494,2 miliardi di yen (3,1 miliardi di euro).

Le vendite nella prima metà dell’anno sono aumentate nei suoi due mercati principali, Giappone (+8,2%) e Cina (+12,8%), in precedenza pesantemente colpite dalle restrizioni sanitarie legate alla pandemia. Il fatturato è diminuito nelle Americhe, Asia-Pacifico (esclusi Giappone e Cina) ed EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa) e ha ristagnato nel ‘travel retail’ (negozi negli aeroporti).