Il desiderio più grande dell’uomo è sempre stato quello di raggiungere l’eternità. Un desiderio che ha fatto da sprone alla scienza, che nel tempo ha studiato soluzioni sempre più avanzate per prolungare la vita e migliorarne la qualità. Un impegno oggi ancora più forte, perché ormai l’invecchiamento medio della popolazione mondiale è un dato di fatto: si calcola che entro il 2040 gli over 65 supereranno 1,3 miliardi. Un fenomeno che interessa sempre di più anche i paesi in via di sviluppo, con un tasso di invecchiamento molto più rapido dei paesi sviluppati.
Con l’allungamento della vita media diventa sempre più importante non solo la durata, ma anche la qualità della vita e al “quanto” si unisce il “come”. Si punta ad ‘invecchiare bene’, attraverso un approccio olistico che pone in primo piano la ricerca di un equilibrio mente-corpo e l’adozione di uno stile di vita ‘sano’.
Tutto ciò tocca da vicino anche il mondo cosmetico, che è spinto a cercare prodotti che possono prolungare il più possibile la giovinezza della pelle. Una ricerca che vede coinvolti gli ingredienti e che si muove secondo due binari: efficacia e ricerca. Mentre cresce l’attenzione dei consumatori verso gli ingredienti e si cerca di capire meglio l’effettiva efficacia dei prodotti, si guarda con interesse alla scienza e alle tecnologie che possono dar vita ad attivi innovativi e avanzati.
PAROLA D’ORDINE: BIO-HACKING
L’adozione di comportamenti che possono rallentare l’invecchiamento è ben esemplificato dalla crescente popolarità del bio-hacking. Bio-hacking è un termine che sta diventando sempre più popolare nel settore sanitario e si riferisce alla ‘riprogrammazione dell’ambiente intorno a noi e dentro di noi per migliorare la longevità o le prestazioni fisiche e mentali’.
Un insieme di ‘stili di vita e comportamenti’ che toccherà i 63,7 miliardi di dollari entro il 2028, con un CAGR del 19,4%. Il successo del bio-hacking nel settore sanitario va di pari passo con i progressi che si stanno verificando nel campo dell’anti-aging e in particolare con la scoperta che il tasso di invecchiamento è controllato da percorsi genetici e processi biochimici conservati nell’evoluzione – come la senescenza cellulare.
Mentre cresce l’attenzione verso gli ingredienti da parte dei consumatori, che si interessano sempre di più della loro provenienza e dell’azione, nell’industria della bellezza aumentano le rivendicazioni di sostenibilità e l’impiego di tecnologie innovative che portano gli ingredienti ingegnerizzati e coltivati in laboratorio a un nuovo livello. La conferma arriva dal mercato, dove il lancio di prodotti anti-age basati sulle cellule staminali dal 2018 è cresciuto del 15%.
Nell’industria della bellezza qualcuno ha già iniziato a cogliere le opportunità offerte dall’era della longevità’ e a percorrere la strada tracciata da questa nuova corrente che sposa scienza, natura e tecnologia. Provital è uno di questi.
Cogliendo questo immutabile fervore per la vita e combinando natura e scienza per catturare l’essenza dell’immortalità, l’azienda spagnola, distribuita in Italia da Faravelli, ha studiato Altheostem™: un attivo che combatte l’invecchiamento della pelle attraverso il potere delle cellule staminali vegetali e incarna un nuovo approccio al trattamento dell’invecchiamento cutaneo.
Già nel 2020 l’azienda spagnola aveva riunito tutti gli ingredienti sostenibili ottenuti da cellule staminali vegetali nella “Collezione di cellule staminali Provital”, ma con Altheostem™ va oltre perché si tratta di un estratto di fiori di Althaea rosea ottenuto attraverso un processo biotecnologico 100% tracciabile ed eco-responsabile.
Altheostem™ è ricavato dalle cellule staminali dai petali di Althaea rosea coltivata in laboratorio. Questa fonte immortale dell’attivo è stata standardizzata in polifenoli totali.
EFFICACIA TESTATA
Provital ha eseguito 4 diversi test che dimostrano come Altheostem™ riduca selettivamente la vitalità e il numero di cellule senescenti inducendo la loro apoptosi e come tale attività venga trasferita nelle vie biologiche anti-invecchiamento della pelle, con una serie di conseguenze positive sull’invecchiamento della cute. Test in vivo effettuati su un panel di donne di età compresa tra i 45 e i 65 anni, dopo 28 e 56 giorni di trattamento, hanno dimostrato che l’attivo migliora significativamente la luminosità e l’elasticità della pelle e ha un effetto ridensificante e anti-rughe, con il risultato complessivo di ‘ringiovanire la pelle di diversi anni”.
STRATEGIE DI COMUNICAZIONE E STORYTELLING
Un attivo come Altheostem™ offre delle opportunità uniche anche a livello di comunicazione.
E poi c’è l’Intelligenza Artificiale. Si possono studiare ‘soluzioni su misura’ calcolando, tramite APP e AI, il miglioramento dello stato della pelle dopo l’uso di un prodotto contenente l’attivo. I brand potrebbero così portare la narrativa della personalizzazione high-tech ad un livello più alto e arrivare persino a calcolare “per quanto tempo l’utente dovrebbe applicare il prodotto contenente Altheostem™ per ottenere un aspetto più sano e pelle più giovane”.