Come redigere il bilancio di sostenibilità? L’impresa dovrà misurare gli impatti delle proprie azioni, comunicarli, assumersi la responsabilità della performance dell’organizzazione rispetto agli obbiettivi di sviluppo sostenibile e rispetto all’impegno assunto nei confronti degli stakeholder interni ed esterni. Di questo si è parlato durante il webinar organizzato dal Polo della Cosmesi con Rödl & Partner – uno dei maggiori studi professionali multidisciplinari del mondo
Chi deve redigere il Bilancio di Sostenibilità?
“Il bilancio di sostenibilità è già un obbligo normativo per alcune aziende e lo diventerà presto per tante altre – spiega Federica Stramezzi, dottore commercialista e revisore legale di Rödl & Partner – La Direttiva entrata in vigore il 5 gennaio 2023 (nuova direttiva CSRD) prevede che tutte le grandi imprese Europee con più di 250 dipendenti, un fatturato netto superiore ai 40 milioni di euro eu no stato patrimoniale superiore ai 20 milioni o quotate in borsa, saranno tenute a redigere il Report di Sostenibilità. Secondo la Commissione Europea questo aumenta il numero di imprese tenute a pubblicare il Bilancio di Sostenibilità da circa circa 11.000 a quasi 50.000. Le grandi aziende dovranno includere nel bilancio anche i loro fornitori, che saranno tenuti a fornire i dati e a lavorare per lo sviluppo sostenibile attivando così la catena del valore e coinvolgendo tutti gli stakeholder. Le imprese obbligate di grandi dimensioni saranno tenute a divulgare le informazioni di sostenibilità a partire da gennaio 2025, sui dati relativi al 2024”.
Quali sono gli step per redigerlo?
“L’obiettivo è quello di redigere un report -secondo i GRI Standard –con il quale l’impresa possa comunicare periodicamente gli esiti della sua attività, non limitandosi ai soli aspetti finanziari e contabili, ma focalizzandosi sulle tre dimensioni della Sostenibilità: economica, sociale e ambientale. Ci sono quattro step: preparazione e pianificazione; raccolta dati; elaborazione del report; implementazione di azioni migliorative”.
Quali sono i benefici per l’impresa?
“La scelta di dotarsi di questo strumento di gestione e comunicazione della sostenibilità produce una doppia serie di benefici per l’impresa: interni ed esterni. Tra i primi una maggiore consapevolezza dei rischi e delle opportunità, legame più evidente tra performance finanziarie e non finanziarie, miglioramento della strategia e della politica di gestione a lungo termine, semplificazione dei processi, riduzione dei costi e miglioramento dell’efficienza, miglioramento del clima aziendale, della produttività, dell’employee attraction retention. Esternamente, invece si ottiene la mitigazione degli impatti ambientali, sociali e di governance negativi, miglioramento della reputazione e della fedeltà al marchio, possibilità per gli stakeholder esterni di comprendere il vero valore dell’organizzazione. capacità di dimostrare come l’organizzazione influenzi e sia influenzata dalle aspettative sullo sviluppo sostenibile, capacità di attrarre capitali e di beneficiare di finanziamenti pubblici e privati”.
Per vedere il webinar integrale vai qui