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La cosmetica è un elemento chiave del tessuto produttivo italiano e mondiale e la conferma arriva da recente studio condotto da Althesys e Cosmetica Italia.

Il cosiddetto ‘Sistema della Cosmetica’ – costituito da una parte produttiva (produzione diretta e conto terzi) e da una distributiva – nel 2021 sfiorava i 12 Mrd di € (con un preconsuntivo 2022 che supera i 13 miliardi), valore che sale a 33,2 se si considera il ‘sistema economico dell’intera filiera cosmetica’. Parliamo di una catena del valore, dove si intrecciano le capacità manifatturiere e le eccellenze territoriali, composta, insieme a produttori e distributori, anche da fornitori di materie prime, macchinari e packaging. Considerando anche la logistica, i fornitori a monte della filiera sviluppano un fatturato di 9,4 miliardi di €. Per quanto riguarda i consumi, il cui valore sfiora gli 11 miliardi, il 43% deriva dalla Grande Distribuzione seguita dai canali professionali e dalle vendite dirette.

Un altro dato rilevante è il valore condiviso che ammonta a 22,3 miliardi. Questo valore, che rappresenta l’1,25% del PIL nazionale e l’8,4% dell’intera industria manifatturiera italiana, si ottiene per effetto delle ricadute dirette (12,9 Mrd) – cioè, il gettito IVA, salari e contributi ai lavoratori 6,4 Mrd, imposte pagate allo Stato dalle aziende 0,9 Mrd, remunerazioni altri fattori 3,7 Mrd – e di quelle indotte (9,4). E poi c’è il ‘peso’ del comparto sull’occupazione. In Italia, la cosmetica dà lavoro ad oltre 155.000 addetti, che salgono a 390.000 se si considerano anche i canali di estetica e acconciatura e, a livello fiscale, il 30% del valore creato, pari a 6,7 miliardi, è distribuito allo Stato.

IL VALORE DEL ‘BEAUTY MADE IN ITALY’

In questo settore il nostro Paese rappresenta di certo un’eccellenza a livello mondiale e una risorsa importante per il PIL nazionale. Anche nel comparto cosmetico il ‘Made in Italy’ è percepito come un ‘valore aggiunto’: i nostri cosmetici considerati innovativi, di forte appeal e di qualità, mentre alle nostre aziende vengono riconosciuti elevata competitività, stile e grande know-how tecnico e produttivo. Il fascino del beauty italiano è confermato dai dati che riguardano l’internazionalizzazione e l’export delle nostre imprese: più del 40% della produzione cosmetica è destinata all’estero e ad essere esportati sono anche la manifattura specializzata e i macchinari.

Per avere un’idea più chiara della centralità del settore nella nostra economia e nella vita quotidiana, consideriamo che nell’arco della giornata un individuo utilizza (in media) almeno 8 prodotti e che il 55% del make-up mondiale – percentuale che sale al 67% se consideriamo solo l’Europa – è prodotto in Italia. Ma dove vanno a finire i nostri cosmetici? Un po’ in tutto il mondo, ma soprattutto in Francia (+6% vs 2020), USA (+28%) e Germania (+6,6%) – per un valore che supera il miliardo e mezzo – ma anche Hong Kong (+23,1%), Paesi Bassi (+34%) ed Emirati Arabi (+37,2%). In crescita anche l’export verso Cina (+38,1%), India (+16,5%), Canada (+15,2%) e Brasile (+63,4%).

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IL PRIMATO LOMBARDO

Il ‘cuore pulsante’ di questa industria si trova nel Nord Italia e, più precisamente, in Lombardia (55,1%), la cosiddetta Cosmetic Valley italiana. Seguono Emilia-Romagna (10,3%) – dove si concentra la produzione di macchinari, elementi chiave a monte della filiera – Veneto (75) e Toscana (6%). La Lombardia detiene un altro primato: quello del fatturato. Qui si genera più del 67% del fatturato dell’intero comparto e si concentra anche la maggior parte delle aziende terziste, il cui valore della produzione supera 1.810 mln di € (+8% vs 2020).

ITALIA NELLA TOP 5 MONDIALE

Secondo Cosmetics Europe, Associazione di rappresentanza dell’industria cosmetica, a livello europeo, i primi 5 paesi rappresentano più del 66% del totale del mercato europeo con oltre 80 miliardi di €. Il primato dei consumi di cosmetici va alla Germania con 13,6 Mrd di euro, seguita da Francia con quasi 12 Mrd, dall’Italia, con più di 10,6 Mrd – il nostro Paese ha sorpassato l’UK, scivolato al 4° posto dopo la Brexit – e dalla Spagna con 6,9 Mrd. A livello mondiale, invece, il primo mercato – in termini di consumi – sono gli USA con quasi 90 Mrd di €, seguiti dall’Europa (80), Cina (57,6), India (26,6) e Brasile (22,7).

Considerando la merceologia, sul gradito più alto del podio troviamo i prodotti skincare che rappresentano il 29% delle vendite e poi quelli per l’igiene personale.