La ricerca dell’unicità è ciò che spinge molte persone a distinguersi attraverso lo stile nell’abbigliamento, la scelta degli accessori, il taglio di capelli. Personalizzare il “proprio” profumo è un ulteriore modo per esprimere la propria identità. Se non si vuole ricorrere all’aiuto di un profumiere professionista per la creazione di una fragranza personalizzata, un modo più percorribile per realizzare da sé la propria “aura olfattiva” esclusiva è quella di usare la tecnica del layering.
“Il layering (in italiano stratificazione) consiste nello spruzzare in sequenza sulla pelle, uno sopra l’altro, 2 o 3 tipi di profumi differenti – spiega Roberto Pasquale Dario, creatore di profumi e consulente di profumeria -. Il numero di spruzzi di ogni profumo e i tipi utilizzati, fanno sì che questi, evolvendo insieme, determinino una fragranza originale, un’aura olfattiva personale e nuova. Attraverso questa tecnica, si può anche esaltare il nostro profumo preferito, donandogli delle sfumature particolari, prolungandone la persistenza o la proiezione”.
LE REGOLE DEL LAYERING
Fare il layering richiede però un po’ di conoscenza delle famiglie olfattive della profumeria alle quali appartengono i profumi che vogliamo associare. “Le famiglie principali della profumeria sono 7 – continua il profumiere -. Agrumata, Floreale, Fougere, Chypre, Legnosa, Ambra, Cuoio. Se per le famiglie agrumata, floreale, legnosa e cuoio i temi olfattivi dominanti sono direttamente riconducibili al nome stesso della famiglia, per fougere, chypre e ambra non è così. I nomi di queste famiglie derivano dai nomi di famosi profumi degli anni 20 del secolo scorso che erano stati creati usando degli accordi particolari: in profumeria si definisce accordo un insieme di almeno 3-4 materie prime che, miscelate insieme secondo date proporzioni, sviluppano un profilo olfattivo unico e distintivo”.
I RE DEI PROFUMI
“Fougere: deriva dal profumo “Fougere Royale” del 1882, creato dal profumiere Paul Parquet. L’accordo usato si basa sulle essenze di lavanda, geranio, patchouli, muschio di quercia e cumarina ed il profilo olfattivo caratteristico è descritto come fresco, aromatico, pulito. Come nota storica, il Fougere Royale è stato il primo profumo ad contenere nella sua formula un ingrediente di sintesi, la cumarina: contenuta in natura nelle Fave Tonka, essa fu sintetizzata per la prima volta in laboratorio nel 1868. Chypre: deriva dal profumo “Chypre” del 1917, creato da Francois Coty, dove il famoso profumiere usò un accordo basato su bergamotto, patchouli, muschio di quercia e labdano, contornato da note floreali di rosa e gelsomino. Il profilo olfattivo risultante si può descrivere come talcato, elegante, sofisticato. Ambra: deriva dal profumo “Ambra antique” del 1905, creato ancora da Francois Coty, dove venne usato un accordo basato principalmente tra la resina Labdano e la vanillina. Il suo caratteristico profilo olfattivo viene descritto come balsamico, caldo, intenso, sensuale. Nel corso del tempo, la ricerca di nuove materie prime naturali e di sintesi, ha portato allo sviluppo di nuove note olfattive che hanno permesso di aggiungere ai profumi sfumature sempre più originali, tanto da diventare a loro volta famiglie olfattive importanti, come la Gourmand con i suoi sentori zuccherini del mondo della pasticceria, la Fruttata che riprende gli odori e la dolcezza della frutta, la Ozonica-Marina con gli odori freschi, secchi, salati e aromatici”.
LAYERING PASSO DOPO PASSO
“Non esistono regole fisse per eseguire il layering perfetto; possiamo tuttavia dare delle indicazioni di massima per facilitare l’approccio alla tecnica. Per iniziare è meglio provare le combinazioni di due profumi: si avrà più confidenza e dimestichezza con il metodo, se ne potranno aggiungerne altri.
Come si procede:
– applicare su un polso uno spruzzo del primo profumo e sovrapporre a questo uno spruzzo del secondo;
– aspettare che l’alcol evapori e poi annusare il polso: se il risultato soddisfa allora si potranno applicare i due profumi sempre con le stesse proporzioni, sul resto del corpo e anche sui vestiti e accessori;
– se si ritiene invece che la fragranza ottenuta possa essere migliorata, si procede con un altro spruzzo del profumo che si preferisce, sempre sulla zona del polso già utilizzato, e si verifica di nuovo il risultato; si procede così finché non si sarà soddisfatti. Ricordare, infine, di utilizzare la combinazione di profumi trovata, sempre nelle proporzioni sperimentate”.
GLI ERRORI DA EVITARE
Per un layering perfetto occorre seguire anche alcuni accorgimenti: “Per potenziare una certa caratteristica olfattiva, scegliere profumi che appartengono alla stessa famiglia; per creare una sfumatura olfattiva originale, usare profumi con caratteristiche olfattive diverse (es. floreale e gourmand, agrumata e ambrata, fougere e legnosa, etc.) – elenca Dario – Non esagerare con le quantità: utilizzare non più di 3 o 4 spruzzi in totale per ogni prova. É da tenere presente, infatti, che il naso si assuefà velocemente e, se si fanno le prove al chiuso, l’ambiente in cui ci si trova si saturerà di profumo in poco tempo e dopo 2-3 prove non si sarà più in grado di valutare i mix spruzzati. Inoltre, anziché applicare i profumi direttamente sulla pelle, si possono usare come supporto per le prove, delle veline di carta: si procede come sopra descritto, utilizzando una velina per volta per ogni combinazione”.
TRA GENDERLESS E PACKAGING GREEN
L’attenzione dei consumatori per la sostenibilità e all’impatto ambientale dei prodotti in generale ha fatto sì che da qualche anno si registri una domanda crescente di profumi realizzati con ingredienti e materie prime naturali, provenienti da coltivazioni che rispettano la terra e che sono ottenuti con metodi di estrazione meno impattanti per l’ambiente. “Le aziende produttrici di essenze, inoltre, continuano nello sviluppo di nuovi metodi biochimici, per la produzione di molti ingredienti importanti della profumeria, che sono più sostenibili rispetto ai metodi chimici tradizionali. Riguardo la sostenibilità del packaging primario, diversi marchi di profumeria stanno introducendo flaconi ricaricabili per permetterne il riutilizzo, mentre sul versante del packaging secondario, è sempre più favorito l’uso di materiali riciclati. Dal punto di vista delle tendenze olfattive, infine, vi è una richiesta di profumi che abbiano caratteristiche di durata e persistenza elevate, mentre tra le famiglie olfattive i profumi floreali, gourmand e ambrati sono sempre tra i più gettonati, con una particolare attenzione alla realizzazione di composizioni genderless”.
FUTURO “OLFATTIVO”
“Anche nel mondo degli odori e delle fragranze si assiste allo sviluppo di tecnologie collegate all’applicazione dell’intelligenza artificiale. Se da un lato l’utilizzo di queste tecnologie comincia già oggi a facilitare e velocizzare il processo di creazione dei profumi, dall’altro è ancora agli albori l’uso di sistemi come il metaverso, l’universo virtuale dove gli utenti potranno interagire fra loro e condividere esperienze, possa effettivamente essere usato, per esempio, per presentare e comunicare i profumi”.