colour cosmetics
Il mercato dei Colour Cosmetics passerà da 72,74 miliardi di dollari a 94,49 miliardi entro il 2029 con un CAGR del +3,8%.
A dirlo è Fortune Business Insight che sottolinea come, a causa della pandemia, i Colour Cosmetics abbiano avuto una flessione del 5,2% 2020 vs 2019. Pandemia che ha ostacolato l’import-export per diversi mesi e ridotto drasticamente la domanda di make-up per via dello smart-working, delle mutate abitudini sociali e del successo del trend “au naturel”. Tra le mutate abitudini figura anche l’uso obbligatorio delle mascherine, che ha contribuito alla flessione della domanda del make-up labbra e dei prodotti beauty prestige. La flessione imputabile agli effetti della pandemia è stata parzialmente bilanciata dallo sviluppo delle vendite online che sono schizzate alle stelle durante la pandemia.
Da notare come la domanda di prodotti ad azione battericida, skincare e di prodotti naturali sui canali online sta influenzando significativamente i nuovi lanci e sta spingendo fortemente la ripresa del mercato. Molti produttori stanno usando il digital marketing e i canali online per attrarre i consumatori, creando nuove opportunità di crescita per il mercato.
PRODOTTI: PREMIUM O MASSTIGE?

Considerando il target, il mercato si divide tra prodotti prestige e masstige. I prodotti prestige ad oggi detengono la quota principale di mercato, per via della crescente disponibilità economica e dell’attenzione all’alta qualità dei prodotti e degli attivi. Un trend che sta influenzando anche il mercato dei Colour Cosmetics, con una crescita della domanda di prodotti premium.

Per quanto riguarda i prodotti masstige, si prevede una forte crescita del segmento dovuta al fiorire sul mercato di prodotti efficaci e di qualità ad un prezzo contenuto e all’importanza dedicata dai consumatori, soprattutto a quelli appartenenti alle nuove generazioni, all’aspetto e alla cura di sé. Per soddisfare la domanda, i produttori puntano su prodotti innovativi, di qualità ma con costi accessibili a tutte le fasce di consumatori, creando così nuove opportunità anche per i produttori di Colour Cosmetics.

colour cosmetics

LA GEOGRAFIA DEI NUOVI CONSUMATORI

L’APAC è la regione destinata a trainare i consumi da qui al 2029. Negli 2021, il mercato locale ha toccato i 30 miliardi di dollari, trainato dalla domanda di prodotti skincare in Cina, Giappone e India. La crescita economica di questi paesi ha portato a cambiamenti degli stili di vita che si sono riflettuti nell’ impennata della  domanda di prodotti labbra, viso, corpo e occhi. Buone notizie anche per l’Europa che acquisirà un ruolo di primo piano da qui al 2029, grazie alla crescente domanda di prodotti cosmetici, in particolare di quelli premium. Secondo Cosmetics Europe, nel 2019 il settore impiegava oltre 200.000 addetti, rappresentando una leva strategica per le economie di molti paesi. In aumento anche la domanda di Colour Cosmetics in Medio Oriente, Africa e America Latina: in quest’ultima è il Brasile a fare la parte del leone e a guidare la domanda di cosmetici.

FOCUS SUGLI USA

Anche il Nord America è considerato un mercato strategico, sia per la crescita del reddito medio pro-capite sia per la rapida espansione delle nuove tecnologie tra la popolazione. Secondo Euromonitor, le vendite sono salite del 17% nel 2021 attestandosi intorno ai 17 miliardi di dollari. Il make-up occhi è la categoria che ha performato meglio nel 2021, con una crescita del 21% e un turnover di 5.2 miliardi di dollari. La stima di crescita media annua per le vendite al dettaglio è del 5%, nel 2021 era del 2%. Mentre i brand di Colour Cosmetics erano riluttanti a lanciare nuovi prodotti a causa della diminuzione delle vendite legate alla pandemia, tra il 2020 e il 2021 le vendite online e sui social media si sono rivelate un potente driver per l’ingresso sul mercato di nuovi brand, nuove partnership e per lo sviluppo di brand legati a celebrity, che da testimonial e ambassador per altri brand si sono trasformati in imprenditori beauty. Mentre tutorial, recensioni, video e articoli inondavano la rete, sul mercato esplodevano marchi come Rare Beauty di Selena Gomez, Kylie Cosmetics o About Face di Halsey, che sfruttavano la notorietà delle proprie creatici e le loro community da milioni di follower.

colour cosmetics

CATEGORIE: DAL VISO ALLE LABBRA, PSSANDO PER LA NAIL ART

Il segmento viso (polveri, idratanti, creme viso…) ha polverizzato ogni record negli ultimi anni e regnato incontrastato nel 2021. La ragione è rintracciabile nella la volontà di correggere i segni del tempo, le discromie e occhiaie, senza dover ricorrere alla più costosa e invasiva chirurgia estetica. In crescita anche l’hair care, che va dai prodotti per la detersione e il trattamento alle colorazioni, così come i prodotti nail. Euromonitor mostra nel 2020 e nel 2021 c’è stata una forte crescita a valore di questa categoria di prodotti. Sebbene i saloni fossero chiusi, la domanda è stata alimentata dal desiderio di espressione e di individualità. Sostenuta dai social media, la nail art è diventata un’occasione per uomini e donne per condividere la propria creatività e scoprire nuovi stili. Non solo. Se prima c’era il timore dei danni provocati alle unghie dai prodotti chimici, rinforzanti e prodotti a base naturale hanno alimentato il revamp della categoria. Qualche esempio? Nel 2020 Sally Hansen ha lanciato Good Pure ed Harry Styles ha lanciato Pleasing, a formulazione naturale e vegana. La crescita del segmento si deve anche al ri-orientamento in chiave genderless di questi prodotti di bellezza, a lungo di esclusivo appannaggio femminile ed oggi protagonisti anche del beauty maschile.

E le labbra? Se durante la pandemia le labbra sono state penalizzati dall’uso delle mascherine, nel 2021 c’è stata una ripresa del segmento (anche se i numeri non avevano ancora raggiunto i livelli pre-pandemia). Per i prossimi anni le stime indicano una crescita del segmento superiore agli altri Colour Cosmetics grazie a nuove formule performanti e a colori sgargianti e pieni di vitalità come rosso, arancione, viola. Un messaggio di un “nuovo inizio” che vede protagoniste le labbra.

ONLINE E OFFLINE

Considerando i canali, il mercato si divide tra online e offline. Quest’ultimo la fa ancora da padrone, soprattutto considerando che la scelta di un cosmetico è ancora fortemente legata all’esperienza fisica e alla prova che ne attesta la qualità e la resa. Una buona parte dei consumatori preferisce acquistare nei retail tradizionali: si tratta di consumatori che vivono nelle grandi città e nei centri urbani, dove gli store sono presenti capillarmente, sono facilmente accessibili e dove è possibile un’ampia offerta.  Da riflettere attentamente sulle dinamiche di sviluppo dell’e-commerce. L’acquisto di prodotti cosmetici online non solo è cresciuto negli ultimi anni, ma ci si aspetta che cresca ancora in futuro. Vediamo come e perché.

ASCESA DELL’ONLINE E NUOVE STRATEGIE DI MARKETING
A trainare lo sviluppo delle vendite online, oltre alla pandemia, hanno contribuito i cambiamenti negli stili di vita, la forte pervasività dei social media e l’evoluzione tecnologica.
Prima della pandemia gran parte delle scoperte (e degli acquisti) di prodotti beauty avveniva nei negozi, ma la reclusione forzata legata al covid19 ha spostato l’attenzione sull’online.
Le nuove tecnologiche sono state un potente volano per lo sviluppo del beauty digitale, soprattutto tra il 2020 e il 2021, offrendo a piccoli e grandi brand opportunità di business e di notorietà inimmaginabili fino a qualche anno prima. Per sfruttare appieno le opportunità generatesi con la pandemia, le piattaforme social si sono affrettate a dotarsi di nuovi servizi rendendo così più facile per gli utenti trovare il prodotto desiderato e acquistarlo.
Sulla scia di questo successo e del crescente potere dell’influencer nell’orientare i consumi, si sono moltiplicati i lanci di nuovi prodotti sulle piattaforme online, da Instagram a Youtube, dai blog e portali verticali beauty, a Twitter. Grandi e piccoli brand hanno iniziato a collaborare con influencer e celebrity per promuovere i prodotti tramite i canali digitali e molti retailer, a caccia di nuovi guadagni, hanno deciso di promuovere direttamente sui social i loro prodotti.