COSMETICI MADE IN MILANO
Da quando Emanuele Rossetti portò gli smalti in Italia sono passati 86 anni, ma Layla Cosmetics è rimasta un punto di riferimento nel mondo della cosmetica. Evoluzione è la chiave del suo successo. Grazie alla capacità imprenditoriale e all’intuito di Emma Rossetti, figlia di Emanuele e mamma di Babila, negli anni 70 Layla si è trasformata in un’azienda cosmetica a tutto tondo. Un cambio epocale. Non più solo smalti, ma anche tantissimi prodotti make-up. Tutti rigorosamente Made in Italy, anzi ‘Made in Milano’. Sì, perché la produzione ancora oggi avviene tutta all’interno delle due palazzine di via Pestagalli, nel capoluogo milanese. Una produzione che in questi anni ha mantenuto inalterata l’alta qualità e il rigore cari a nonno Emanuele e a mamma Emma, ma che ad essi ha aggiunto la forza e l’appeal indispensabili per conquistare i consumatori odierni.
Nel 2019 un altro cambio di passo. Dopo la scomparsa della madre, Babila prende le redini dell’azienda e dopo solo un anno, siamo nel 2020, arrivano la pandemia e il lock-down.
“Una sfida nella sfida – racconta l’imprenditrice -. Non solo portare avanti l’azienda di famiglia, ma superare un momento così difficile, durante una pandemia globale. Non mi sono persa d’animo, mi sono chiesta che cosa potevo fare in quella situazione ed è stato allora che insieme a Sara, la mia Social Media Manager, abbiamo pensato a delle dirette Instagram. Ogni giorno facevo dei live, talvolta anche di 2-3 ore, nei quali mostravo come rimuovere lo smalto semi-permanente, come applicarlo, come truccarsi… Tips utili e legati alle circostanze del momento, ma anche un modo per creare una community, per creare empatia e far conoscere il brand. E’ stata una bellissima esperienza che ci ha arricchiti dal punto di vista personale e professionale e che ha centrato perfettamente l’obbiettivo. La nostra community è cresciuta esponenzialmente e noi con essa: abbiamo imparato a conoscere i nostri follower, a capire i loro gusti, che cosa cercavano e che cosa si aspettavano da un prodotto di make-up. E poi lo abbiamo fatto: lo abbiamo realizzato”.
Naturalmente non è sempre stato tutto “rose e fiori”. La rete, si sa, è un’arma a doppio taglio.
“I social sono uno strumento potentissimo, una preziosa fonte di idee e di risorse, ma possono travolgerti e trasformarsi in un boomerang se non sei preparato – prosegue l’imprenditrice -. La credibilità e la fiducia si costruiscono giorno dopo giorno, diretta dopo diretta. Ma per farlo, è fondamentale essere se stessi e metterci la faccia quando serve. Le critiche? Sono sempre in agguato e a volte sono dure, senza filtri. Il segreto è replicare con garbo e farne tesoro”.
PRODOTTI UNCONVENTIONAL
Layla l’ha fatto ed è così che sono nati molti best-seller. E’ osservando quello che succedeva in rete e ascoltando la community che sono nati molti prodotti di successo e le collaborazioni con cantanti, attori, artisti. Personaggi dello spettacolo che inizialmente non facevano parte del mondo di Layla, lontani dal beauty, ma che poi sono entrati a far parte del “clan Layla”, come ama definirlo Babila.
Le collaborazioni famose ormai non si contano più: da Fedez a Sangiovanni, passando per le make-up session live con Tommaso Zorzi alle prime campagne unconventional con Taffo e Rocco Siffredi. Risultato? Scaffali vuoti, prodotti andati sold-out in poche settimane. Merito di originalità, ironia, humour, ma senza mai dimenticare i valori del brand: qualità, efficacia, innovazione. Perché sulla pelle delle persone non si scherza. Mai. Layla docet.
D’altronde non si arriva con successo alla terza generazione se non si hanno in tasca dei contenuti veri e soprattutto se non si sa guardare “oltre”. “Oggi si parla molto di prodotti genderless e di inclusione, ma per noi non è niente di nuovo perché facciamo fondotinta per tutti i tipi di pelle, da quelle chiarissime e quelle scure o afrodiscendenti, da oltre 15 anni”. Chapeau.
LO SPOT DA 40 MILIONI DI VISUALIZZAZIONI
Se parliamo di ironia, di humour e di successi, non si può non menzionare l’ultima campagna TV da oltre 40 milioni di visualizzazioni. Un risultato superiore anche alle più rosee aspettative. Protagonisti dello spot sono Babila, uno stuolo di uomini e un mascara dal nome piuttosto evocativo ”The longer, the better”. Irriverente e ironica come solo Layla sa essere.
“Quando mi hanno proposto di interpretare lo spot sono stata a pensarci diversi giorni prima di accettare, ma alla fine ho deciso che l’avrei fatto: ci avrei messo la faccia, la mia. E così è stato. Il successo? Ci avevamo “promesso” 36-37 milioni di visualizzazioni, ma ne abbiamo avute oltre 40 e le statistiche ci dicono che ogni persona lo ha visto circa 4,7 volte. Davvero niente male se pensiamo che lo spot è incentrato su un mascara e che noi siamo nati e cresciuti come azienda di smalti”.
Per il futuro l’azienda ha in cantiere diversi progetti, tra i quali una linea di skincare in lancio ad ottobre. Un’altra grande sfida che Layla, ne siamo sicuri, saprà affrontare con l’ironia e il successo che la contraddistinguono.