Un nuovo rapporto di WGSN mette in luce le tendenze che faranno da sfondo al packaging beauty nella prossima stagione. Ad ispirare imballaggi e confezioni saranno le tecniche rigenerative, dosi più piccole calibrate sui nuovi stili di vita e il design inclusivo.
LO SCENARIO
Il mercato globale del packaging è in piena espansione, destinato a crescere di quasi il 3% su base annua da qui al 2028, per un valore di 1,2 trilioni di dollari. Per l’industria della bellezza, il packaging non è mai stato così importante. Non è più un veicolo per il trasporto dei prodotti, è molto di più. “Il packaging è lo specchio del brand e dei suoi valori, del suo impegno nei confronti delle persone e del pianeta”, spiega Emma Grace Bailey, Senior Brand Strategist & Sustainability Consultant WGSN.
Per la stagione 2023/24 il design seguirà tre temi chiave: una maggiore consapevolezza dell’interdipendenza; un desiderio più profondo di comunità e un rifiuto del tradizionale concetto di “normale”.
“Per il packaging cosmetico, questo si traduce in un design più consapevole – prosegue Emma Grace -. Una comprensione più profonda dell’ecologia richiederà che i marchi lavorino con la natura piuttosto che estrarre da essa, secondo un approccio a lungo termine che faccio perno sui sistemi di progettazione rigenerativa, in cui il packaging migliora l’ecosistema e protegge la biodiversità. I materiali compostabili, le confezioni a base di carbonio catturato, una delle vie per cambiare il mercato energetico, e le materie ricavate da scarti e sottoprodotti assicureranno che la natura abbia un posto d’onore nel nostro futuro”.
FORME RASSICURANTI
La Culture Care, tendenza che si sta affermando e che si concentra sul self-caring, pone in primo piano il benessere rispetto al lavoro. I prodotti e le esperienze saranno più orientati alla cura di se stessi, degli altri e del pianeta, con i consumatori che danno spazio al riposo e al relax.
Come si rifletterà tutto questo nel packaging? Attraverso forme e percezioni sensoriali precise. “Sarà liscio e dalle forme arrotondate, per trasmettere calma e tranquillità quando viene toccato – racconta Emma Grace -. Saranno protagoniste le forme sferiche, che ritroveremo nelle maniglie fatte a cerchio, nei cappucci rotondi o nei pattern decorativi, per ricreare quella sensazione di essere in una bolla e un senso di connessione tra gli utenti”.
Anche la scelta dei materiali sarà fatta in quest’ottica.
A stimolare l’interazione ci penseranno texture tattili e sensoriali come la pelle scamosciata o l’effetto mat vellutato, mentre packaging che si adattano al palmo della mano rafforzeranno la connessione persona-prodotto. Gli esempi sul mercato già non mancano: dalle pietre elissoidali di Nature of Things che facilitano la presa e donano una sensazione di benessere alla Moon Juice’s new Acid Potion che non ha angoli o linee rette. I toni Albicocca, Terracotta e Gesso sono un invito al benessere e al relax.
Come legare a queste sensazioni di benessere anche la sostenibilità? Creando confezioni che possano essere ricaricate a mano. I portacandele C-Beauty, ad esempio, sono oggetti che portano gioia a casa e persone.
LIFESTYLE DOSING
Potremmo tradurre questo concetto come soluzioni ispirate ai nuovi stili di vita, che porranno al centro la famiglia, gli amici, la comunità.
Nuove soluzioni lavorative, dallo smart-working alle settimane lavorative di 4 giorni, porteranno alla creazione di prodotti di bellezza portatili, che possano ricreare un senso di casa ovunque ci si trovi.
La crisi climatica spingerà ad un approccio ai consumi più cosciente e mirato, con i consumatori alla ricerca di soluzioni mirate, nell’azione e anche nella quantità, per evitare sprechi.
Tutto questo avrà un’influenza anche sul design del packaging? Ovviamente sì! “Il packaging avrà forme in evoluzione, dalle bustine monodose che sanciscono i momenti chiave della beauty routine alle miniature impilabili e magnetiche che Cadence già ha sperimentato con successo. Le monodose saranno confezionate in bustine e cialde solubili, completamente riciclabili e compostabili, mentre le ricariche di grandi dimensioni resteranno a casa e utilizzate per ricaricare le confezioni da viaggio come e quando necessario“. Emma Grace Bailey ne è convinta.
Chiaramente, dal punto di vista della sostenibilità, questo tipo di soluzioni sono sotto esame. Basti pensare che Plastic Planet, ad esempio, ha chiesto al Regno Unito e all’UE di estendere il divieto ai prodotti in plastica mono-uso anche alle mono-dosi. Che fare dunque per coniugare piccole dosi e approccio all’ambiente? Un esempio arriva da Wǒ Skincare, che ha creato fiale con l’80% di PET riciclato. Anche Bloomeffects ha trovato una soluzione piuttosto innovativa e funzionali: campioni multiuso in tubetti ricavati da segatura riciclata.
LOVE CYCLED CRAFT
A influenzare l’evoluzione del packaging saranno anche i valori condivisi. Il futuro vedrà una valorizzazione delle diverse culture e una democraticizzazione del design. chi ama l’artigianato cercherà prodotti che li colleghi alla propria e ad altre comunità, mentre il nuovo lusso poggerà le proprie basi sul patrimonio storico e culturale.
Una delle tendenze che farà da sfondo al 2023/24 vedrà protagonisti packaging ispirati ai ricordi, realizzati in collaborazione con le comunità di tutto il mondo. Le origini, il passato, le tradizioni diventeranno fonti preziose da cui attingere ispirazione, elementi decorativi e idee. Byredo, ad esempio, già utilizza scatole regalo in legno impreziosite da decorazioni geometriche colorate realizzate dall’artista Mamta Devi, che attingono alle origini indiane del fondatore del brand.
Anche l’estetica dovrà fare i conti con questa nuova tendenza e rivedere il concetto di “bello” sposando le caratteristiche dei materiali di riciclo. Il packaging abbraccerà le sfumatura verde del vetro PCR così come le imperfezioni della carta di riciclo, e la storia dei materiali, il loro vissuto, assumerà un ruolo centrale. La sostenibilità si tradurrà anche in un nuovo approccio alle comunità locali.
“Dovremmo imparare ad apprezzare la storia e il sapere delle varie comunità senza però appropriarcene “indebitamente”. Tutelare le comunità, lavorare direttamente con loro affinchè nella progettazione del prodotto le loro voci siano sentite e rispettate e non siano solo un eco lontano”.