MOSS, acronimo di Macchine Offset & Silk Screen, nasce a Reggio Emilia nel 1967 come azienda costruttrice di macchine da stampa serigrafiche ed offset per la decorazione di oggetti in plastica. Grazie all’innovazione e ai costanti investimenti in R&D, l’azienda artigianale nel corso degli anni si è trasformata in una realtà strutturata con una quarantina di dipendenti e un export che vale quasi l’80% dell’intero fatturato (circa 7 milioni di euro).
Nel tempo MOSS ha arricchito la propria gamma produttiva includendo anche macchine per stampa a caldo, macchine polifunzionali per tubetti, transfer a caldo per secchi ed ha ampliato anche i mercati di sbocco: oltre a cosmetico e farmaceutico, che rimangono il suo core business, l’azienda opera con successo anche nel beverage e nell’industriale.
“Il cosmetico per noi resta un settore strategico, che ha dimostrato una resilienza unica e una capacità di ripresa eccezionale. E che anche di recente ci ha riservato grandi soddisfazioni, con numerose richieste di macchine servoassistite MS 1070 per il decoro di mascara – spiega Andrea Fantozzi, CEO di MOSS e di Martinenghi Tech -. L’elettronica all’avanguardia, la capacità di elevata personalizzazione per rispondere alle esigenze del mercato e il design ergonomico rendono la MS 1070 la soluzione ideale per le aziende di packaging. I plus di questa macchina sono molteplici: la lettura estremamente accurata da parte della telecamera per il posizionamento della stampa, la manipolazione delicata del prodotto, l’alta efficienza energetica, la piena connettività dell’IoT. Senza dimenticare che la MS 1070 può serigrafare su cilindrico fino a 90 pezzi al minuto”. Perfetta per decorare non solo mascara, ma anche cappucci, astucci per rossetto, eye-liner, tubetti flessibili, flaconi e vasi, può essere configurata anche per capsule in plastica, alluminio e stagno nonché articoli in vetro. Nella sua versione XM, sia mandrinabile che nella configurazione fondello-contropunta, la macchina permette di decorare anche articoli multiformato.
55 anni di storia nel segno dell’innovazione continua
La storia di MOSS è caratterizzata da diversi ‘turning point’, momenti che hanno giocato un ruolo chiave nell’evoluzione e nello sviluppo dell’azienda. Nel 2012, Andrea Fantozzi e la sorella Daniela rilevano le quote societarie e diventano di fatto gli unici proprietari di MOSS. Nel 2021, un’altra tappa importante: MOSS acquisisce il ramo d’azienda della Martinenghi di Albignano d’Adda (MI), storica realtà nel settore della progettazione e costruzione di macchine per la produzione di tubetti deformabili, bombole aerosol e contenitori rigidi in alluminio e per la stampa digitale ad alta velocità (Michelangelo) su contenitori cilindrici cavi di vario genere, e nasce la Martinenghi Tech.
“L’acquisizione ci ha permesso di consolidare sul mercato la nostra presenza e quella del brand Martinenghi, nonché di favorire una maggiore penetrazione nel mondo delle soluzioni digitali, dove vogliamo portare la nostra filosofia improntata sull’innovazione di prodotto e su nuove soluzioni. È questa la chiave per la crescita a lungo termine: investire nell’innovazione e ascoltare attentamente i clienti e le loro esigenze. Non siamo noi a fare le “regole”, a dettare i trend, ma il mercato. E la direzione verso cui stiamo andando è quella della personalizzazione; soluzioni tailor-made sempre più all’avanguardia, personalizzate e personalizzabili”, prosegue Andrea Fantozzi.
Nel 2022 entra a far parte di MOSS anche il marchio Technopack, presente dal 1991 sul mercato internazionale come fornitore di linee complete per la fabbricazione di tubetti di alluminio e di bombole aerosol in alluminio. Un marchio noto e apprezzato nel settore. “Il nostro è un mercato di nicchia, che necessita di costanti investimenti e di continua innovazione. Solo in questo modo si riesce a mantenere un vantaggio competitivo. Chiaramente non è alla portata di tutti e questo spiega perché esistono pochissimi player sul mercato in Italia, ma anche in Europa”.
LO SGUARDO VERSO IL FUTURO
Il 2020 per MOSS si era aperto con diversi progetti in cantiere e nuovi ordini, ma poi è arrivata la pandemia a stravolgere i piani. Gli effetti si sono visti soprattutto nel 2021, con un’inversione di rotta verso la fine dell’anno, quando l’industria ha cominciato a ripartire. Anche se la strada per tornare alle performance pre-pandemia è ancora lunga, i primi mesi del 2022 sono stati caratterizzati da una certa vivacità del mercato, intiepidita solo dai recenti avvenimenti in Russia e Ucraina e dall’aumento dei costi dell’energia, della componentistica e delle materie prime. “Dettagli” non trascurabili nell’economia delle aziende. Una cosa però è certa: un ruolo strategico nel guidare la ripresa sarà giocato dalle fiere, finalmente in presenza, fondamentali punti d’incontro fra domanda e offerta.
“A fine ottobre parteciperemo a “K 2022”, fiera di riferimento per l’industria delle materie plastiche e della gomma che si tiene a Düsseldorf e che vede migliaia di espositori da tutto il mondo. A fine giugno, invece, saremo alla “Paris Packaging Week” del circuito Easyfairs. Le aspettative sono alte: non vediamo l’ora di incontrare clienti e fornitori e condividere con loro le nostre novità”, conclude Fantozzi.