clean beauty

Sulla Clean Beauty si è detto molto e fatto anche di più. Ed è proprio il “troppo” ad essere fuori tema all’interno di una visione che mira più a guidare una filosofia di vita che ad essere un trend passeggero di moda.

Borellini
Prof. Umberto Borellini

Ne è convinto Umberto Borellini, cosmetologo, docente in vari atenei italiani e autore di numerosi libri, che richiama l’attenzione sul concetto “less is more” mutuato dall’architettura e applicato alla cosmetica. Letteralmente: “il meno è il più”. Tradotto: l’essenziale è la strada da imboccare. Clean diventa skinplicity. “La parola chiave è skinplicity – afferma l’esperto – una cosmesi minimalista, concentrata in poche righe di INCI, ma capace di agire con sicurezza su un substrato, la pelle, particolarmente sensibile ed intollerante”.

CLEAN BEAUTY, PELLE IN PRIMO PIANO

La pelle è al centro della Clean Beauty e delle molteplici consapevolezze che, in particolare le nuove generazioni, mostrano di avere nei confronti dell’ambiente, inteso nella sua accezione “eco” di Natura, ma anche come ambito entro il quale il proprio organismo vive, si muove, si nutre, interagisce. “Vi sono momenti nella vita, nei quali la pelle esprime il suo disagio urlando all’esterno la propria inquietudine. Ve ne sono altri, dove invece ha subito attacchi diretti (irritazioni, eritemi, radioterapie) e indiretti (sensibilità a farmaci, chemioterapici, stress meccanici, come la gravidanza finanche allergie e immunodeficienze). Senza considerare svariati disagi psichici che possono provocare reazioni cutanee dal forte richiamo psicosomatico. Inoltre, vi sono delle situazioni dove è necessario l’ausilio di prodotti in grado di proteggere la cute e mantenerne la corretta omeostasi quotidianamente – spiega Borellini -. Formulativamente parlando, il segreto sta nel selezionare pochi ingredienti specifici, naturali, ecologici, sostenibili e, soprattutto efficaci, ma altamente concentrati e mirati con INCI essenziali e corti per evitare alla pelle troppe interconnessioni in periodi della vita in cui la rigenerazione deve seguire un iter fisiologico e naturale”.

clean

INGREDIENTI BUONI E CATTIVI

Un aspetto da chiarire è che il cosmetico non cura, altrimenti sarebbe un farmaco. “Guai a chi ci fa intendere il contrario: un buon cosmetico ci aiuta invece a proteggere, nutrire, idratare e prenderci cura della nostra pelle, capelli e unghie con sicurezza ed efficacia – continua Borellini -. La prima strategia dermocosmetica consiste nel ripristinare la funzione barriera. Per questo è bene utilizzare cosmetici con un buon potere nutriente e ristrutturante. Ottimo in tal senso il burro di Karitè, gli oli vegetali (es.: mandorle dolci, argan, vinaccioli, canapa) e fattori idratanti vegetali o biologici, che sono in grado di mantenere e incrementare l’idratazione. Meglio se i prodotti sono arricchiti anche di vitamina E (tocoferolo) dalle virtù antiossidanti e protettive ed estratti vegetali specifici rigeneranti quali l’echinacea”.

ATTENZIONE A FRAGRANZE E ALLERGENI

Non tutto ciò che è naturale è privo di controindicazioni. E’ il caso degli allergeni. “Per individuare più facilmente gli allergeni, la Direttiva EU obbliga tutti i cosmetici a riportare in etichetta 26 sostanze, sintetiche o naturali, con maggiori potenzialità allergizzanti. – sottolinea Borellini – Sono utilizzate prevalentemente nelle fragranze (es. oli essenziali) ed in altri derivati di origine vegetale (es. estratti, acque aromatiche, ecc.). Tra gli allergeni più facilmente rintracciabili in etichetta troviamo, il linalolo, il limonene, il citrale, l’eugenolo. Altri ingredienti da evitare sono per esempio i petrolati, di derivazione idrocarburica, sono sicuramente molto occlusivi e sospettati di interferire con la fisiologia dell’organismo, così come alcuni filtri solari (soprattutto se in forma nano) ed alcuni conservanti come i parabeni e i cessori di formaldeide”.

clean

COME ESSERE SICURI?

Dal punto di vista legislativo, tutti i prodotti che sottendono al nuovo regolamento EU, sono sicuri poiché sono regolamentati da severi controlli obbligatori: ciò che arriva sullo scaffale ha superato test e controlli. “Ma, oggi più che mai non basta – avverte Borellini -. Bisogna prestare particolare attenzione a fattori esterni come lo smog o il continuo contatto con le mascherine, che rendono la cute più fragile e sensibile, spesso con una barriera cutanea non integra; quindi non è sufficiente fidarsi dei regolamenti, ecco perché il professionista dell’estetica, deve svolgere un ruolo di tutoraggio sia a livello di controllo formulativo, sia applicativo”.