pet cosmetics

La Pet Cosmetics, branca della cosmesi che si dedica alla realizzazione di prodotti per animali da compagnia, sta prendendo sempre più piede. Di pari passo sale la consapevolezza e il livello di attenzione dei consumers, che altro non sono che i padroni di cani, gatti e Co. Ma il settore è ancora una giungla: non esistono al momento certificazioni riconosciute né a livello nazionale né a quello europeo che stabiliscano norme cogenti e indicazioni precise su come formulazioni, produzioni e testing vadano condotti.

Eppure, per le aziende che già lavorano in questo campo o che intendono espandere verso la Pet Cosmetics, è tempo di pensare al futuro: perché se è vero che oggi ancora l’attività non è regolamentata, dall’altro la responsabilità delle aziende e la loro immagine ne sono direttamente coinvolte. Facendo la differenza sul mercato. Di questi temi se ne è discusso durante il webinar realizzato dal Polo della Cosmesi in collaborazione con Bureau Veritas Italia dal titolo “Pet Cosmetics, quali regole di sicurezza?”.

PARADOSSO NORMATIVO

Ad oggi non esiste alcuna normativa specifica che regolamenti i cosmetici per animali – ha spiegato Sara Palombella, Pharma & Cosmetic Products leader di Bureau Veritas ItaliaQuindi in linea generale ci si rifà ai criteri per la tutela del consumatore come la direttiva Ue sui prodotti di libera vendita, le norme vigenti in materia di sostanze chimiche (etichettatura) e quelle relative alla criticità dei cosmetici, categoria fortemente regolamentata. Si crea così un paradosso: da un lato i cosmetici per animali sono classificati tra i prodotti chimici, paragonabili al detergente che posso utilizzare per l’auto; dall’altro, le aziende che operano nel settore per comprovare l’elevato standard del loro prodotto, riportano in etichetta le stesse diciture dei cosmetici per umani, pur non essendo tali, creando una grande confusione nei consumatori, che vedono prodotti per animali indistinguibili da quelli “umani” e si attendono inconsapevolmente lo stesso livello di controllo e garanzia per il cane e per il consumatore”. Cosa eventualmente vera solo per buona volontà delle aziende che spingono su questo fronte per emergere mostrando la validità dei propri prodotti rispetto ai competitor e al contempo avere una moneta preziosa spendibile anche sul fronte del marketing.

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NASCITA DI UNA NUOVA CERTIFICAZIONE

La situazione attuale è che la normativa vigente presenta un’evidente lacuna – continua Palombella – In questo modo non viene tutelata né la salute degli animali né quella delle persone”. All’orizzonte non si intravvede un cambio di passo, i tempi sono ancora lunghi. E allora come orientarsi in attesa che vengano emanate norme adeguate? Bureau Veritas sta lavorando ad un disciplinare “Safe Pet Cosmetics”. “Sarà sviluppato da un team formato da veterinari e cosmetologi – ha spiegato Matteo Zanotti Russo, Ceo di Angel Consulting Sas, azienda che si occupa di valutazione di sicurezza dei prodotti cosmetici coinvolta nell’elaborazione della nuova certificazione –. Sebbene si tratti di un protocollo volontario al quale le aziende non sono obbligate ad applicare ma che decidono di seguire in piena autonomia, l’obiettivo è quello di promuovere e valorizzare una condotta aziendale che garantisca un grado di sicurezza dei prodotti cosmetici per animali paragonabile a quanto previsto per l’uomo”.

COME PER GLI UMANI

Il disciplinare applica a la normativa vigente sui prodotti cosmetici ad uso umano (Regolamento (CE) 1223/2009) adattandola alle esigenze specifiche dei prodotti cosmetici per animali, in modo da garantire per quest’ultimi un livello di sicurezza e di tutela analogo e comparabile. “I prodotti devono essere realizzati nel rispetto dei requisiti applicabili del Regolamento citato e dei relativi allegati – ha sottolineato Zanotti Russo – L’azienda fabbricante deve dimostrare di avere un sistema aziendale strutturato e controllato secondo criteri assimilabili alla norma ISO 9001 (o ISO 22716), ossia deve disporre di un sistema documentato, autocontrollato ed orientato alla trasparenza ed al miglioramento continuo; deve dimostrare di avere una politica aziendale orientata al rispetto per gli animali ed alla loro salute. Deve definire le modalità di ricerca e sviluppo dei nuovi prodotti inclusa l’identificazione e descrizione dettagliata delle competenze coinvolte sia in campo cosmetico sia in campo veterinario e deve dimostrare la sicurezza del prodotto. Infine, l’azienda deve dimostrare di avere le capacità e gli strumenti per garantire il controllo e la conformità di tutta la filiera produttiva, anche nel caso affidi a terzi in toto o in parte la produzione”. Al termine dell’iter di valutazione viene rilasciata la certificazione Safe Pet Cosmetics che “consente alle aziende di dimostrare il loro impegno nella produzione di prodotti cosmetici per animali sicuri per l’animale e per l’uomo – ha proseguito Zanotto Russo, la cui società possiede il marchio Safe Pet Cosmetics –. Non solo, garantisce visibilità alle aziende che attuano una politica orientata al rispetto per gli animali ed alla loro salute e permette al consumatore di individuare i prodotti che possono garantire l’idoneo livello di qualità e sicurezza”.

PET E BIO, DUE MONDI CHE SI INCONTRANO

La Pet Cosmetics ha un feeling molto evidente con tutto il mondo Bio. Non a caso durante il webinar è stato posto l’accento anche all’ecocompatibilità applicata ai pet, presentando il disciplinare Bio Eco Pet Care. “La domanda dei consumatori rispettosi dell’ambiente rappresenta un potente stimolo per le imprese, che possono così riflettere su come rendere più ecocompatibili i loro prodotti, intensificare gli sforzi in materia di ambiente e migliorare le prestazioni lungo tutto il ciclo di vita dei propri prodotti e servizi – ha affermato Palombella – La certificazione Pulita AIAB costituisce un servizio di garanzia e fiducia verso i consumatori, che sono pertanto spinti a scegliere un prodotto certificato bio piuttosto che uno tradizionale, o un prodotto che vanta di essere “bio”, ma non supportato da un controllo da una parte terza indipendente. Rientrano nel campo di applicazione del disciplinare i seguenti prodotti per la cura degli animali domestici identificati dal logo Bio Eco Pet Care”.

Il disciplinare spinge nella direzione di favorire l’impiego di materie prime da agricoltura biologica, promuovere l’utilizzo di materie prime naturali e garantire l’assenza di microplastiche nelle formulazioni certificate, sostenere l’eco-compatibilità, in termini di materie prime, processi produttivi e packaging e certificare prodotti formulati per nuocere il meno possibile alla salute animale.