Dal 1966 Brivaplast produce soluzioni applicative per il make-up. Se l’obiettivo è sempre stato l’eccellenza, cioè l’offerta della migliore combinazione possibile tra formula, applicatore e packaging, da qualche anno l’azienda ha scelto di compiere un passo ulteriore e offrire la migliore combinazione nel segno (anche) della massima sostenibilità. Oltre a ricorrere a soluzioni produttive più eco-friendly, che hanno permesso di ridurre il carbon footprint senza penalizzare la qualità del prodotto finale, Brivaplast si è impegnata anche sul fronte dei materiali ricercando soluzioni sostenibili, bio-based e PCR, con le stesse performance e le stesse possibilità di personalizzazione degli equivalenti “tradizionali”.
Anche nel 2020, anno difficile per il make-up per gli effetti del Covid19, Brivaplast si è confermata campionessa di innovazione e sostenibilità e nel 2021 i nuovi progetti che utilizzano materiali riciclati PCR sono pari al 12,8%.
Nei mesi della pandemia anche la ricerca non si è fermata, al punto che oggi l’azienda è in grado di proporre tutte le sue capsule mascara e gloss anche in versione PCR e tutti i flaconi in PET presenti a catalogo anche in PET- PCR.
In attesa di incontrarli a MakeUp In New York (22-23 settembre) e vedere dal vivo i nuovi scovoli in fibra e i nuovi applicatori labbra e concealer, solo alcune delle novità in lancio in fiera, Andrea Vanoncini, Presidente Brivaplast USA, ci ha raccontato i risultati di sostenibilità raggiunti nell’ultimo anno e i nuovi materiali che si aggiungono al catalogo di soluzioni green già disponibili.
Il futuro è legato alla sostenibilità che, nel caso di aziende come Brivaplast, interessa il processo produttivo e il prodotto. Qual è la vostra esperienza in proposito?
Abbiamo affrontato il tema della sostenibilità da due prospettive differenti, ma complementari: dal punto di vista dell’azienda e del prodotto.
Dopo aver conseguito nel 2018 la Energy Management System, grazie all’attenzione verso i materiali e l’ambiente, nel 2019 abbiamo ottenuto anche la ISO 14001, Environmental Management System, punto di riferimento normativo per i requisiti di un sistema virtuoso di gestione ambientale.
Nel 2018 ci siamo trasferiti in una nuova sede a Ornago, a poca distanza da Milano, in una struttura moderna e all’avanguardia di oltre 12.000 mq che ospita gli uffici e la produzione. Qui abbiamo conseguito importanti traguardi in ambito di sostenibilità: grazie all’utilizzo dei nostri pannelli solari (7000m2) ad oggi abbiamo evitato l’immissione in atmosfera di 834 tonnellate di CO2 Eq, che equivalgono a circa a 25.000 nuovi alberi piantati. Inoltre, se confrontiamo le performance produttive odierne con quelle della vecchia sede di Osnago, possiamo dire che oggi per stampare un componente in plastica consumiamo il 10,9% in meno di risorse fossili e impieghiamo il 183,7% in più di risorse rinnovabili.
E sulla parte prodotto?
La stessa attenzione che abbiamo dedicato al processo produttivo l’abbiamo rivolta anche selezione di materiali sostenibili, bio-based e plastiche post consumer che ci permettessero di limitare il più possibile l’utilizzo di materia prima vergine, nel rispetto della sicurezza dei processi produttivi e della qualità del prodotto finale.
Risultato: oggi siamo in grado di proporre tutte le nostre capsule mascara e gloss anche in versione PCR e tutti i flaconi in PET presenti a catalogo anche in PET-PCR.
Quali sono le caratteristiche del PET-PCR che voi utilizzate?
Il PET-PCR che utilizziamo è ottenuto mediante il riciclo meccanico delle bottiglie d’acqua. Il suo impiego consente di risparmiare il 50% di CO2 rispetto al PET vergine.
Il PET-PCR ha una buona trasparenza, può essere miscelato con master batches per ottenere una vasta gamma di colori e, inoltre, è certificato Food Contact.
A livello estetico è molto versatile: può essere stampato sia trasparente, enfatizzando così il prodotto all’interno, sia colorato. Come il suo omologo in PET vergine, può essere impreziosito con vari effetti e decori per dare al prodotto finale un tocco unico.
Oltre al PET- PCR utilizzati anche altri materiali sostenibili?
Sì perché l’innovazione, di cui la ricerca di nuovi materiali performanti e green è una parte fondamentale, è nel nostro heritage. Proponiamo diversi materiali sostenibili: oltre al PP-PCR e all’ABS-PCR, abbiamo l’HDPE PCR e il co-poliestere realizzato con 30% di PET PCR, due novità che vanno ad arricchire il nostro portfolio di soluzioni eco-friendly. Per le capsule dei nostri mascara, gloss e concealer impieghiamo il PP-PCR, ABS-PCR, mentre per i nostri flaconi il PET PCR, l’HDPE PCR e il co-poliestere con 30% PET riciclato.
Il PP-PCR è un materiale derivante dal riciclo meccanico di rifiuti post consumo come imballaggi, bottiglie, coperchi e rifiuti urbani in generale. Il suo impiego permette di risparmiare il 74% di CO2 rispetto al PP VERGINE.
L’ABS-PCR, invece, è un polimero ottenuto mediante il riciclo meccanico da rifiuti come rottami elettrici o apparecchiature elettriche come tv, microonde, pc. La percentuale di CO2 risparmiata, rispetto all’equivalente vergine, qui sale addirittura al 90%.
Si tratta di materiali green che possono essere decorati e finiti in svariate modalità: con stampa a caldo luminose, serigrafia colorate, verniciati o metallizzati.
Quali sono, invece, le caratteristiche dell’HDPE- PCR e del co-poliestere con 30% di PET-PCR?
L’HDPE-PCR (con certificazione food contact) deriva dal riciclo di bottiglie usate per il consumo di bevande come succo di frutta o latte. Per essere prodotto l’HDPE riciclato utilizza il 78% in meno di C02 rispetto ad una resina vergine e ha una buona resistenza alla perdita di peso. Noi lo utilizziamo, ad esempio, nel flacone del nostro nuovo mascara 1385, con chiusura a click.
Il Co-poliestere realizzato con 30% di PET PCR, che deriva dal riciclo delle bottigliette in plastica, ha la caratteristica importante di poter essere riciclabile nello stream del PET, e ci permette di stampare i flaconi ad alto spessore per gloss e concealer mantenendo un’ottima trasparenza.
Questi materiali che ho appena citato contribuiscono ad ampliare la collezione “This is my second life” composta da pack mascara, lipgloss e mascara sopracciglia, decorati con segni grafici realizzati a mano libera e ispirati all’autenticità e alla genuinità della natura.
E’ vero che il materiale di scarto prodotto da Brivaplast viene, a sua volta, riutilizzato per realizzare altri prodotti?
Sì. Tutto il materiale di scarto di produzione di Brivaplast viene mantenuto separato in famiglie omogenee e riutilizzato internamente o rivenduto per essere a sua volta riutilizzato per la realizzazione di altri prodotti, come le palline da golf.
Un’iniziativa che, insieme alle altre di cui ho parlato, testimonia come per noi la sostenibilità sia un impegno estremamente concreto: un percorso che si declina in scelte e decisioni che coinvolgono il prodotto e il processo produttivo e che hanno come filo conduttore i principi dell’economia circolare: riduzione, riuso e riciclo.