Il packaging cosmetico sarà sostenibile, funzionale e inclusivo. La scienza attingerà al mondo della Natura, anche ai suoi lati più nascosti, per ricavare nuovi materiali green e sviluppare sistemi di produzione più rispettosi dell’ambiente e dell’ecosistema. A dirlo è Beautystreams, agenzia di trend internazionali, in un’intervista esclusiva rilasciata a Cosmopolo. Oltre ai trend che guideranno lo scenario futuro, l’agenzia parla anche dei materiali, dei colori, del design degli imballaggi cosmetici.
Oltre alla sostenibilità, quali saranno gli altri principali trend nel packaging?
Anche se la sostenibilità rimane un fattore chiave per i consumatori, la convenienza e l’aumento della preoccupazione per la sicurezza e l’igiene del contenuto continuano a guidare il mercato che si prevede raggiungerà i 320,94B di dollari entro il 2027 secondo Grand View Research (aprile 2020). Scienza e tecnologia non sono solo il mezzo per migliorare costantemente le performance, come affermato nel movimento di bellezza Hyper Science, ma sono anche una fonte di materiali alternativi e metodi di produzione più puliti. Grazie anche alla tecnologia e alla stampa 3D, alla fine il packaging diventerà abbastanza conveniente da produrre sia nel caso di soluzioni “custom”, sia nel caso di produzioni locali.
Forse non l’avremmo immaginato eppure il fatto che la popolazione mondiale sta invecchiando ha degli effetti anche sul design e sul packaging…
Sì, è così. Il design del packaging dovrà soddisfare un pubblico sempre più anziano. La messaggistica dovrà essere più semplice da comprendere e da leggere, e questo porterà ad un’estetica più audace e più grafica. I prodotti dovranno essere anche più inclusivi e prendere in considerazione i gesti richiesti dai non vedenti o dai consumatori meno flessibili fisicamente. Come accennato nel Soulist Beauty Movement, la cura di sé e il benessere continueranno a crescere così come la domanda di packaging, dal design sensuale e ricercato, in grado di offrire interazioni simili a quelle di una spa.
Entrando più nel dettaglio, come sarà il packaging cosmetico della prossima stagione: colorato o neutro?
Guardando alla stagione PE 2022, la tendenza vede colori vivi e pieni di energia. Un’esplosione di positività che arriva alla fine di una crisi globale, a due anni di distanza dall’inizio della pandemia che ha colpito il mondo intero. La positività non è solo contagiosa, ma è scientificamente provato che ha enormi benefici sulla nostra salute e sul benessere mentale. Per combattere la negatività si sposta l’attenzione verso notizie positive, verso attività energetiche, verso buone azioni. Dopo la pandemia, molte persone stanno cercando un modo per risollevarsi e per costruire la propria resilienza. Perché una cosa è certa: quando la vita lavorativa viene interrotta o messa in pausa, le persone cercano maniere alternative per mantenersi energiche e motivate.
Dalle rilassanti e rinfrescanti declinazioni del blu che sprigiona una gioia quasi ingenua alla roboante palette di toni accessi, energizzanti e pieni di vita, che vanno dal rosso, arancio e corallo.
Cosa cambierà nella grafica?
I caratteri tipografici e i loghi saranno caratterizzati solo da due o tre tonalità completamente sature. Un modo efficace per trasmettere messaggi istantanei e catturare l’attenzione dei consumatori.
Che cosa possiamo dire sulle forme e sul design?
Le forme dovranno adattarsi a seconda del target di consumatori. Ispirati alla crescente domanda di soluzioni pulite e sicure, i formati touch attingono ad una nuova estetica naturale, trasparente, igienica. Il packaging si fa igienico ma senza essere troppo clinico, incoraggiando i consumatori ad accettare biomateriali e nuove formule. Le forme sfaccettate ispirano i prodotti monodose insieme ad un design futuristico ed essenziale. Poiché la pandemia ha costretto molti di noi a tornare alle origini e in molti modi a semplificare la nostra vita, abbiamo osservato un aumento di dispenser system e applicatori eleganti e minimali con vasi intercambiabili e forme impilabili, ispirati agli oggetti di interior design o a pezzi artigianali di alta gamma, facili da maneggiare e semplici da usare.
Quali materiali saranno di tendenza?
Sicuramente il filo conduttore sarà la naturalità anche nei materiali e tra questi spiccano le bioplastiche e i polimeri bio-ingegnerizzati. Grande attenzione verrà riservata anche all‘igiene con l’impiego di anti-batterici “naturali”.
Qualche esempio? La cellulosa è un ingrediente naturale estratto da prodotti certificati PEFC, rinnovabile, e da polpa di legno sostenibile. Interamente compostabile, è un’alternativa che riduce gli sprechi ai tradizionali carta e cartoncino riciclabili. Il lato negativo? La cellulosa ha una shelf-life più breve e può reagire all’acqua ad alte temperature. Nonostante ciò è un materiale molto valido per il packaging primario e secondario.
E’ vero che un grande apporto al mondo del packaging verrà dalla scienza e dai polimeri bio-ingegnerizzati?
Sì, esatto. Tra i polimeri bio-ingegnerizzati un esempio interessante è il polimero di alghe. Viene coltivato in laboratorio da Atelier Luma per creare un prodotto rinnovabile e compostabile. Le cellule delle alghe sono mescolate con biopolimeri per ottenere un materiale completamente biologico che può essere impiegato con successo al posto delle plastiche non biodegradabili ricavate dal petrolio. Stampabile in 3D, il materiale ha piccole macchie di bioparticelle che apportano ai packaging una nuova estetica.
Un altro esempio è il polimero di chitina. Chitosan Lab è un composito biodegradabile e rinnovabile ricavato da esoscheletri di crostacei e pareti cellulari fungine. E’ uno dei polisaccaridi più abbondanti in natura, può essere stampato in 3D e cresce spontaneamente negli oceani.
E poi c’è il carbone. Studio Forma mostra come il legno di quercia carbonizzato possa creare un filtro naturale che ha un potenziale di sviluppo nel mondo del prodotto e del packaging. Inoltre, il carbone di legna può essere facilmente compostato dal consumatore.
Anche la sicurezza é un tema di sicuro interesse: tra le strade percorribili c’è anche l’impiego di materiali anti-batterici naturali. Come l’ottone, che ha comprovata capacità di uccidere batteri come MRSA, VRSA e persino il covid19. Questa semplice lega può essere utilizzata su punti di contatto, come maniglie e pulsanti, senza la necessità di ulteriori rivestimenti o prodotti chimici. Come visto, per i prossimi mesi gli spunti su cui riflettere – e lavorare- davvero non mancano.