nuovi profumi

Fuori 34 gradi all’ombra, dentro la campagna di Natale già iniziata. Alla Nuovi Profumi non si perde tempo: le festività sono dietro l’angolo e non ci si può fare prendere in contropiede. Un gioco d’anticipo che qui, alle porte di Parma, è stato fondamentale per salvare posti di lavoro e proteggere expertise preziose che si sarebbero volatizzate insieme agli aromi inconfondibili delle fragranze prodotte della ormai ex Morris, storica azienda della profumeria sorta nel 1946: quando a febbraio 2020 è arrivato l’annuncio della messa in liquidazione della società dopo la perdita del brand primario Ferrari, sul quale si reggeva l’80% della produzione, ai lavoratori non è rimasto che rimboccarsi le maniche e decidere di andare avanti con le proprie forze.

LA NASCITA DELLA COOPERATIVA

Una scelta compiuta mentre iniziava a soffiare il vento gelido della pandemia. In quei giorni difficili è sorta dalle ceneri una nuova realtà, una cooperativa formata da 34 degli oltre 100 dipendenti Morris, (85% donne) che oggi sono imprenditori di sè stessi. “Non è stato semplice e c’è voluta una bella dose di coraggio e anche di follia – racconta a mesi di distanza Alessandro Torsiglieri, presidente della neonata coop e per 10 anni direttore di stabilimento alla Morris -. Ognuno di noi ha dovuto reinventarsi, cambiando mansioni e soprattutto mentalità. Io stesso ho dovuto imparare a fare il “commerciale” quando prima la mia mansione era tutt’altra. Oggi non esistono più le otto ore e i cartellini da timbrare, si entra in azienda e non si sa a che ora si finirà. L’impegno è tanto e anche la responsabilità”.

Novi profumi

“L’AZIENDA SIAMO NOI”

Il rewind del nastro dei ricordi recenti parte dal giorno della comunicazione della fine di una storia durata decenni: “L’annuncio ci ha lasciato senza fiato: ci aspettavamo una ristrutturazione significativa, non di certo la chiusura totale senza appello nel giro di 6-7 mesi con il licenziamento di tutte le maestranze e il fermo totale degli impianti – racconta Torsiglieri -. A darci coraggio è stato qualche spiraglio di possibili acquirenti, eventualità poi definitivamente evaporata a marzo 2020, quando l’emergenza sanitaria iniziava e il futuro appariva davvero buio”. E’ in quell’istante che i lavoratori hanno deciso di prendere in mano il loro destino. “Ricordo quella riunione: ci siamo incontrati e guardandoci negli occhi abbiamo deciso di proseguire da soli. In fin dei conti, eravamo noi l’azienda, con le nostre conoscenze e l’esperienza maturata in decenni di lavoro. In questo cammino un grande aiuto è arrivato da Legacoop che ci ha sostenuto nella parte legale e burocratica, ma anche da gran parte dei clienti che si sono dimostrati disponibili a proseguire con noi”.

MARCHI STORICI E SFIDE FUTURE

Nasce così la Nuovi Profumi. Nome semplice, conciso e immediato. “Era necessario trovare rapidamente qualcosa di nuovo, che si discostasse completamente dalla Morris, ma immediatamente intuibile. E così abbiamo optato per Nuovi Profumi – spiega Torsiglieri –. Per quanto riguarda l’attività, abbiamo potuto mantenere i due marchi più noti, Morris e Gocce di Napoleon. Ma il 70% della lavorazione è conto terzi: l’obiettivo principale della Nuovi Profumi è  quello di creare, sia in proprio sia per conto terzi, prodotti per la cura e la bellezza della persona, per l’ambiente e detergenza, puntando all’eccellenza mediante professionalità e impegno quotidiano. Siamo in grado di supportare il cliente in tutte le fasi di progettazione, dal concept al prodotto finito, mettendo a disposizione un team di esperti in diversi settori”.

nuovi profumi

Cinque i brand di proprietà e poi molteplici “contract manufacturing” che rappresentano le fondamenta sulle quali la nuova realtà produttiva basa il suo futuro. Un futuro che appare di crescita: “L’export sta andando bene, soprattutto verso Sud America, Usa e Oriente – commenta Torsiglieri –. Teniamo le dita incrociate, le difficoltà non mancano, ma il nostro prossimo obiettivo è aumentare l’organico, arrivando a fine anno a 40 persone”.