Il passaparola corre veloce nel mondo della bellezza. La conferma arriva dai numeri: il settore health & beauty è stato il più recensito nel 2020, con una crescita del +128% rispetto allo stesso periodo del 2019. A dirlo è Trustpilot, piattaforma leader mondiale nelle recensioni multi-settore, che ha preso in esame le oltre 3 milioni di recensioni italiane pubblicate nel 2020.
Che cosa ci dice questo valore? Se da un lato, riflette il particolare momento storico in cui stiamo vivendo dove l’attenzione verso la salute è centrale, dall’altro mostra come l’accresciuto tempo da dedicare alla cura di sé sia accompagnato dall’importanza di scegliere prodotti di qualità.
IL PASSAPAROLA, UN’ARMA POTENTE
Ma come trovare prodotti di qualità nel mare magnum delle moltissime offerte presenti on e off-line? Per i consumatori il metodo migliore è quello di confrontare diverse fonti, ma soprattutto affidarsi alle recensioni di altri consumatori: una bussola preziosa per avere informazioni utili sui prodotti, ricevere consigli su come utilizzarli e per orientarsi nel mercato dell’health & beauty. Un mercato affollato di prodotti e, purtroppo, anche di notizie fake.
Un’ulteriore conferma del potere del passaparola arriva da Euromonitor, secondo il quale il 45% dei digital beauty consumer si basa sulle recensioni presenti in rete o sui social media quando si tratta di decidere quali prodotti acquistare, contro il 23% che si affida invece alle informazioni veicolate direttamente dal brand o dal rivenditore. Non solo. Il 60% dei digital beauty consumer ha utilizzato un’app di bellezza negli ultimi 12 mesi per ottenere informazioni sui prodotti, per avere consigli di bellezza e conoscere le ultime tendenze.
Ma chi sono i digital beauty consumer? Consumatori ultra-informati che acquistano online e sono influenzati dai media digitali e dai contenuti generati online da altri utenti o da esperti. Consumatori che oggi rappresentano poco più del 30% degli acquirenti online, ma che secondo Euromonitor cresceranno molto rapidamente nei prossimi anni. E il passaparola insieme a loro.
ATTENZIONE ALL’ETICA E ALLA SOSTENIBILITA’
Per capire gli effetti della pandemia sulle abitudini di acquisto è interessante analizzare anche i risultati di una ricerca condotta da Trustpilot insieme a London Research, che ha indagato il mutato approccio al consumo e l’accresciuta attenzione all’etica e alla sostenibilità dei brand.
Il focus della ricerca è il mondo della moda, ma le affinità con il beauty sono evidenti. Nelle decisioni di acquisto dei consumatori appare chiara l’importanza attribuita alla tutela dei lavoratori lungo l’intera filiera e il rispetto dell’ambiente: se l’82% dichiara infatti che smetterebbe sicuramente (31%) di acquistare da un brand che si rivelasse privo di standard etici; la percentuale sale al 92% se si restringe il campo ai consumatori italiani.
INFLUENCER? CONTA DI PIU’ L’ OPINIONE DI ALTRI CONSUMATORI
Ma come fanno i consumatori a capire se un brand rispetta i criteri etici e di sostenibilità? Come per il beauty, anche per la moda in aiuto arrivano le opinioni dei “pari”: recensioni (di cui si fida l’85% dei consumatori) e il passaparola (considerato degno di fiducia dall’89% degli intervistati). E le opinioni di influencer e celebrity? Sorprende scoprire che contano meno del feedback di altri consumatori. Le persone, infatti, si fidano tre volte di più delle recensioni di altri consumatori piuttosto che di un personaggio famoso che pubblicizza un prodotto sui social media.
La ricerca mette in luce anche l’importanza di una presa di posizione chiara dei brand sulle questioni etiche, come le condizioni lavorative, sostenibilità, inclusione e diversità. Come abbiamo detto molte volte, per i consumatori contano le parole ma ancor di più i fatti.
“L’obiettivo dei brand dev’essere quello di convincere i consumatori del proprio impegno nella tutela del singolo e del pianeta. Per far crescere questi valori, però, è essenziale ascoltare i clienti, che hanno espresso in modo chiaro ciò che vogliono vedere dai brand e dai rivenditori: impegno a favore di buone pratiche di lavoro lungo tutta la filiera produttiva e utilizzo di imballaggi ecologici per il 46% del campione, seguiti da un servizio di riciclo dei materiali per il 41%”, ha commentato Claudio Ciccarelli, Country Manager Trustpilot Italia.