I dati pre-consuntivi del MECS – Centro Studi di UCIMA, per il settore dell’automazione per il confezionamento e l’imballaggio, a dicembre stimavano una chiusura del 2020 a 7,6 miliardi di euro e una flessione del -5% rispetto al 2019 (dicembre 2020).
Un dato che, in considerazione dei fattori che hanno caratterizzato il 2020, di certo non coglie di sorpresa gli operatori. Oltre alla pandemia, l’anno appena concluso ha visto un generale rallentamento dell’economia globale dovuto alla Brexit e alla coda delle tensioni sui mercati del 2019.
AUTOMAZIONE: 2020 VS 2019
Sul dato negativo del mercato dei costruttori italiani di macchine per il packaging hanno pesato sia la flessione della domanda interna (-6,8%), per un valore assoluto di poco superiore ai 1,5 miliardi di euro, sia il calo dell’export, storico punto di forza del settore: quest’ultimo ha chiuso con un -4,5% rispetto al 2019.
Se allarghiamo lo sguardo all’intero settore dell’automazione industriale, osserviamo che l’industria ha accusato l’impatto del lockdown in modo più o meno marcato a seconda del mercato di destinazione delle sue tecnologie. Se i primi sei mesi del 2020 hanno fatto registrare una perdita a doppia cifra del fatturato (-16%), la seconda parte dell’anno conferma la tendenza negativa. L’intenso recupero dell’industria manifatturiera nei mesi estivi, non è stato infatti sufficiente ad impedire un calo a due cifre del fatturato a consuntivo d’anno che dovrebbe attestarsi intorno al -10%.
La flessione generale dell’automazione del 2020 segue la battuta d’arresto già registrata nel 2019 (-2,3%), quando alcune turbolenze nel contesto internazionale avevano portato ad un rallentamento del settore dopo anni di buoni risultati. Nel 2019 si era registrato un minor dinamismo del mercato cinese, il rallentamento di Turchia e Argentina e, sul mercato europeo, una contrazione dell’industria manifatturiera e dell’automotive tedeschi.
Già nel 2019, però, erano emerse delle differenze nelle performance dei vari settori industriali. Differenze che hanno trovato conferma anche nel 2020. Nonostante il quadro generale di contrazione, infatti, alcuni settori clienti hanno registrato comunque buone performance: tra questi ci sono sicuramente il Food & Beverage, il Pharma e l’Home & Personal Care. E’ proprio da quest’ultimo che ci si aspetta un’importante spinta per la ripresa nel 2021.
PROSSIME SFIDE
In questo contesto appare sempre più importante per le aziende dell’automazione intraprendere un percorso di trasformazione digitale che, con le sue soluzioni e i nuovi modelli di business, è in grado di aumentare la competitività dell’imprese a livello globale.
Secondo l’Osservatorio di ANIE Automazione, soluzioni come l’intelligenza artificiale, il 5G, la blockchain e l’EDGE Computing, rappresentano le tecnologie abilitanti che il settore ha a disposizione per affrontare con successo le sfide dell’industria 4.0.
L’adozione di un avanzato sistema di automazione all’interno degli stabilimenti industriali, ormai, non può più prescindere da queste nuove tecnologie in grado di accelerare i flussi di dati, migliorare l’esperienza dei clienti e l’efficienza operativa.
In Italia, una significativa accelerazione al processo di digital transformation potrebbe arrivare dal Piano Nazionale Transizione 4.0, un investimento del Governo di circa 24 miliardi di euro, che prevede il potenziamento delle aliquote di detrazione e un importante anticipo dei tempi di fruizione.
DIGITALIZZAZIONE DEGLI EVENTI
“La situazione è in costante evoluzione e richiederà importanti contributi da parte di tutte le componenti socio-economiche, per trovare un giusto bilanciamento tra la sicurezza e salute di tutti noi e gli aspetti operativi (lavoro, scuola, ecc.) di una società in cui abbiamo vissuto fino a prima che scoppiasse la pandemia […..]. Le aziende che progettano e producono tecnologie avanzate, come intelligenza artificiale, realtà aumentata, robotica, ecc., possono fare la loro parte nel rendere disponibili idee e proposte che potranno rilanciare il Paese, ma anche risolvere problematiche che il Covid19 ha reso più evidenti e non più procrastinabili nelle soluzioni da adottare”, ha detto Fabrizio Scovenna, Presidente di ANIE Automazione.
A sottolineare il ruolo cruciale delle tecnologie 4.0 nel superare gli impatti della pandemia è stato anche Matteo Gentile, Presidente di UCIMA: “Ci aspettavamo questo rallentamento, ma il settore è forte e guarda al futuro con fiducia. L’emergenza non ci ha colto impreparati e grazie alle tecnologie 4.0 che consentono il controllo in remoto degli impianti, il collaudo e l’assistenza a distanza, siamo riusciti ad essere vicini ai nostri clienti in tutto il mondo. Nel 2021 contiamo di tornare a crescere, ma occorre prudenza. Siamo consapevoli che i nostri competitor sono agguerriti e che, a causa della pandemia, l’incertezza sui mercati regna sovrana”.