Fondata nel 1961, IMA è leader mondiale nella progettazione e produzione di macchine automatiche per il processo e il confezionamento di prodotti cosmetici, farmaceutici, alimentari, tè e caffè.
La forza del Gruppo risiede nel suo profondo know-how e nella capacità di fornire intere linee di confezionamento. Un plus che ha permesso ad IMA di conquistare sempre più terreno in un settore vario e complesso come quello cosmetico.
Cosmopolo ha intervistato Gianluca Ferriani, Sales Dept./ Key Account Manager, divisione IMA Safe e Davide Venturi, Sales Manager BFB Cosmetic & Toiletries.
IMA è un player di riferimento sul mercato dell’automazione a livello mondiale. Come siete arrivati a questa leadership?
Gianluca Ferriani, Sales Dept./ Key Account Manager, divisione IMA Safe.
Grazie a significativi investimenti in R&D (il gruppo IMA è titolare di oltre 1.700 brevetti), a un dialogo costante e costruttivo con gli end-user, alla capacità di internazionalizzarsi e conquistare nuovi mercati.
Perché avete scelto di entrare nel mercato cosmetico?
GF Per crescere. Il cosmetico, un settore per molti versi affine al mondo farmaceutico che ormai conosciamo profondamente, è un mercato dall’enorme potenziale e IMA, grazie alla sua presenza capillare nel mondo, può servire clienti in 80 Paesi diversi: Europa, Usa, Oriente, Medio Oriente, Sud Africa…
Quali sono gli asset di IMA?
GF Tra i punti di forza del Gruppo IMA c’è sicuramente la capacità di fornire una gamma completa di soluzioni avanzate che vanno dal riempimento al secondary packaging, ovvero: assemblaggio, etichettatura, astucciamento, avvolgimento, per arrivare all’ultima fase, cioè alla palletizzazione. Una gamma che si arricchisce costantemente di nuovi modelli e di soluzioni tecniche e tecnologiche sempre più sofisticate.
Un altro elemento chiave è la nostra elevata flessibilità unita ad una grande esperienza tecnica e commerciale (ndr: nel 2021 IMA festeggerà i suoi primi 60 anni), due elementi che ci permettono di soddisfare le esigenze di ciascun cliente con soluzioni personalizzate.
La nostra presenza nel mondo è capillare e l’export per IMA rappresenta circa il 90% del fatturato. All’estero abbiamo 29 filiali con servizi di vendita e assistenza. Nelle filiali è presente personale dedicato allo sviluppo commerciale e tecnici che si occupano di installazione, avviamento, manutenzione, pronto intervento… Parliamo di 2.400 dipendenti, pari a più di un terzo della nostra intera forza lavoro.
Come avviene lo sviluppo di un progetto?
GF Un team composto da specialisti, a seguito di una serie di incontri con il cliente, traccia le linee guida in base alle specifiche del progetto in termini di tempistiche, prestazioni e presentazione finale del prodotto.
A completamento del capitolato di fornitura, la commessa viene affidata ad un project manager che assieme alle risorse a disposizione redige un gantt e settimanalmente organizza riunioni di verifica stato avanzamento lavoro. Il cliente viene coinvolto fin dalle fasi della progettazione per condividere quella che sarà la soluzione tecnica finale.
Una delle caratteristiche che differenzia IMA da altri fornitori è la capacita di fornire linee complete con il vantaggio da parte del cliente di avere un unico interlocutore, evitando così anche zone grigie nelle responsabilità legate ai limiti di fornitura.
Ci può parlare del processo di digitalizzazione che avete avviato già da qualche anno?
GF Si tratta di un progetto iniziato nel 2016, che vedrà IMA impegnata per i prossimi anni in un preciso percorso di sviluppo. Prevede varie attività inerenti ai concetti dell’Industry 4.0, tra cui la realizzazione di macchine smart e impianti smart.
In generale, la strategia IMA prevede che dalla creazione, interpretazione e utilizzo dei dati di produzione lungo tutta la catena di approvvigionamento, sia possibile creare valore condividendo le conoscenze con i propri clienti per una strategia «win-win».
L’elemento chiave che costituisce la pietra miliare fondamentale di questa analisi è la produzione della cosiddetta «smart machine» per lo sviluppo di piattaforme digitali dedicate all’efficientamento della produzione, al supporto da remoto con dispositivi real-time servendosi di un’ampia gamma di dispositivi quali tablet, smartdevice, notebook ecc. – indipendentemente dal luogo in cui il cliente si trova.
Senza dimenticare la parte fondamentale legata alla formazione e all’aggiornamento dei tecnici del cliente, supportati anche in questa fase da servizi 4.0 in grado di migliorare i tempi e la curva di apprendimento.
Parliamo di innovazione sostenibile. Il mercato si orienta sempre più verso l’utilizzo di confezioni monouso per prodotti liquidi, ma anche bustine e stick-pack. IMA come si posiziona in questo segmento?
GF IMA ha a cuore questo capitolo ed investe sull’innovazione sostenibile, adottando progressivamente soluzioni in grado di ridurre l’impatto ambientale dei propri prodotti e proponendo soluzioni per packaging innovativi ed ecocompatibili, per diminuire l’impatto che le componenti plastiche hanno sull’ambiente. Due anni fa infatti abbiamo investito in questo settore, acquisendo Perfect Pack di Rimini, un’azienda specializzata nel settore e leader mondiale nel mercato delle buste 4 saldature e stick-pack.
Passiamo alla parte più specifica di secondary packaging. Quali sono i macchinari più richiesti nel settore cosmetico?
Davide Venturi, Sales Manager IMA BFB Cosmetic & Toiletries
Astucciatrici, avvolgitrici e incartonatori rappresentano una grossa percentuale delle forniture destinate al mercato cosmetico e toiletry. Anche la pallettizzazione copre una quota importante, soprattutto in Europa e Usa, dove il costo della manodopera o la velocità di produzione richiesta giustificano l’introduzione di soluzioni automatizzate e automatiche anche per operazioni di per sé abbastanza semplici.
Parliamo dell’estetica nel confezionamento cosmetico, perché è cosi importante?
DV L’aspetto del confezionamento cosmetico è una condizione fondamentale per il cliente e per l’utilizzatore finale. Parliamo di qualità della sigillatura e saldatura della scatola, che non deve presentare graffi o pieghe a volte perfino difficilmente visibili. Il film (un materiale plastico o cartaceo) non deve comprometterne le caratteristiche, preservandone la qualità ed esaltarne l’estetica.
Quali sono le caratteristiche distintive delle macchine IMA?
DV Certamente le dimensioni compatte, l’accessibilità e il cambio formato.
Le soluzioni proposte si caratterizzano per il design “balcony style” che rende più facile l’accesso dell’operatore alle attività di manutenzione, pulizia e il cambio formato che si caratterizza per l’esecuzione toolfree, ovvero senza chiavi accessorie e tempi molto contenuti.
Un’altra caratteristica delle nostre soluzioni è la capacità di lavorare con materiali environmental friendly, in alternativa ai materiali plastici tradizionalmente impiegati per gli imballaggi.
Parliamo di personal care o toiletry e nello specifico, di confezionamento di dentifrici o saponi. Come si colloca nella vostra proposta?
DV Abbiamo soluzioni sviluppate appositamente per queste applicazioni, come ad esempio uno dei nostri best seller, il modello 3705. La 3705 può raggiungere fino a 300 fardelli al minuto nella configurazione per lavorare astucci di sapone e gestire fino a 600 astucci, prerogativa del settore legato ai saponifici con linee ad alta velocità.
Altre soluzioni sono disponibili per completare le linee di confezionamento di dentifrici, per le quali IMA può offrire dalla macchina Intubettatrice fino al palletizzatore.
Scorrendo la gamma ed avvincendoci alla parte finale del processo di imballaggio, IMA cosa propone?
DV Parliamo di un prodotto consolidato da tempo e con un ampio ventaglio di proposte. Si va dai semplici incartonatori (case packer) a riempimento laterale passando per i modelli più tecnologici con alimentazione robotica e riempimento dall’alto.
Le caratteristiche peculiari delle nostre macchine sono: il footprint contenuto e la varietà di modelli disponibili in base alla velocità richiesta, in un range che va dalle 10 alle 50 casse al minuto.
In funzione della velocità di riempimento, proponiamo soluzioni “monoblocco” o “modulari”.
Nel primo caso si tratta di case packer in cui tutte le operazioni di messa in volume, riempimento e chiusura della cassa – avvengono all’interno dello stesso telaio, gestite da un’unica unità di controllo.
Nel caso delle soluzioni modulari, invece, le operazioni sono suddivise fra tre diversi moduli. Si tratta di modelli specifici proposti quando la velocità di riempimento richiesta dal cliente è superiore alle 50 casse al minuto.
È vero che i vostri incartonatori possono lavorare diversi tipi di casse?
DV Sì! La gamma di Incartonatori ci permette di lavorare con la “classica” cassa RSC , con wrap-around e, non ultimo, vassoio e coperchio.
Quali sono i vantaggi dell’uso di sistemi di automazione così avanzati?
Avere in produzione delle macchine di questo genere aumenta l’efficienza produttiva della linea. Nel caso specifico di un incartonatore preparato per il cambio formato automatico, abbiamo due grandi vantaggi: la riduzione del tempo e anche l’eliminazione dell’”errore umano”.
Queste soluzioni possono essere implementate con sistemi o con software che verificano la tracciabilità dei prodotti?
DV Come anticipato precedentemente dal mio collega GF, IMA ha da tempo intrapreso un cammino per l’implementazione di questi sistemi ormai imprescindibili sulle nostre macchine, recependo aspetti di miglioramento derivanti da continui feed back che riceviamo dai nostri clienti e dalle normative in costante evoluzione.
In questo certamente siamo stati certamente dall’esperienza sviluppata nel settore farmaceutico, a cui si sta velocemente conformando anche il settore cosmetico, per evitare contraffazioni e mercati paralleli.
Punto di forza di IMA è la partnership con aziende leader del settore capaci di gestire la serializzazione, a partire dall’etichettatura del singolo prodotto fino all’aggregazione nella cassa e quindi su pallet.