IPACK-IMA 2018 - Photo: © Andrea Pisapia / Spazio Orti 14

Secondo Ucima, l’associazione nazionale di categoria dei costruttori italiani di macchine per il confezionamento e l’imballaggio, la ripresa del comparto vedrà in prima fila la cosmetica e personal care.

Ucima, impegnata a monitorare l’intero settore, rilevando al suo interno le specificità e l’andamento di ogni comparto, dopo la flessione causata dalla pandemia vede una ripresa proprio a partire dal comparto beauty. Un mercato che, nel 2019, registrava performance di crescita a due cifre. 

Secondo i dati raccolti dal MECS (Machinery Economic Studies), il Centro Studi di Ucima, il segmento “Cosmetica e personal care” nel 2019 era quello con il più alto tasso di crescita, con un +10,1% (2019 vs 2018) e un valore prossimo ai 313 milioni.  

Dati con segno + sia per quanto riguarda il mercato interno (+10,3%), sia per quanto riguarda l’export (+10,1%). I mercati internazionali rappresentano un traino molto forte, dal momento che il 74% del fatturato è dovuto alle esportazioni.

AUTOMAZIONE E COSMETICA: I DATI 2020

Secondo l’indagine statistica nazionale 2020 di Ucima l’intero segmento vale il 3,9% del settore.

La stessa indagine ha individuato anche le quote di mercato del 2019 per quanto riguarda l’automazione per la cosmetica: più del 50% delle macchine vendute ad aziende della cosmesi e del personal care si dividono tra riempitrici e dosatrici (18,9% del totale del fatturato), riempitrici-chiuditrici (17,6%), formatrici-riempitrici-chiuditrici e termoformatrici (10,3%) e astucciatrici e incartonatrici (10,3%).

LA RIPRESA INIZIA DALLA COSMETICA E PERSONAL CARE

Nel corso del 2020 il trend positivo del 2019 ha subito un rallentamento a causa della crisi dovuta al Covid-19. L’intero settore dell’automazione per il packaging ha registrato, secondo il MECS, un calo di fatturato del 17,1% nei primi 6 mesi, con previsioni di ripresa della domanda a partire dal secondo trimestre 2021.

La ripartenza vedrà in prima fila la “Cosmetica e personal care”, poiché già dalle primissime settimane post lockdown il make-up e la cura del corpo sono inevitabilmente tornati nelle voci di spesa dei consumatori.

Il personal care in Italia ha sempre reagito alle congiunture sfavorevoli con grande dinamismo e in maniera positiva, soprattutto grazie all’atteggiamento proattivo e qualificato delle aziende del settore. Proattività che lo ha portato ad avere una rilevanza sostanziale nel panorama del made in Italy con una produzione superiore ai 12 miliardi di euro e un export che rappresenta il 41% (dati dal Rapporto Annuale 2020 di Cosmetica Italia).

LE PROSSIME SFIDE

La sfida dei prossimi mesi sarà doppia: tornare ai livelli del 2019 e sviluppare il tema della sostenibilità, la grande scommessa del decennio.

In merito a quest’ultimo punto il comparto sta rispondendo con la logica di filiera allargata: tutti i settori, dai produttori di materie prime fino alla distribuzione, sono impegnati nell’individuare soluzioni a minor impatto ambientale, sia per quanto riguarda il processo produttivo, sia per quanto riguarda il prodotto finale.

E il settore riveste – inevitabilmente – un ruolo di primaria importanza nell’affrontare questa sfida. Le aziende associate sono impegnate già da tempo nella costante ricerca di innovazione per le loro macchine, con l’obiettivo di un packaging sempre più ecosostenibile, in grado di fornire un valore aggiunto tangibile al prodotto finale. Un packaging al passo con le formulazioni sempre più green sviluppate dalle case cosmetiche.