Cosa vuol dire oggi parlare di bellezza sui social media? A rivelarlo è una ricerca condotta da Hearst UK nel mese di maggio su oltre 5.000 utenti. L’indagine ha rivelato quanto il mondo della bellezza sia radicalmente cambiato in questi mesi, complice lo smart-working e l’azzeramento delle occasioni di socializzazione.
ALLA RICERCA DI NUOVI PRODOTTI
In queste settimane, non solo i consumatori si sono mostrati più interessati alla bellezza e disposti a spendere di più in prodotti beauty, ma molti di loro hanno sfruttato il tempo a disposizione per fare scouting su nuovi prodotti e su nuovi brand.
Le settimane di lock-down son state l’occasione per scoprire nuovi prodotti di bellezza: a dichiararlo è il 46% degli intervistati che afferma di aver acquistato prodotti o brand mai utilizzati prima, soprattutto nell’ambito skincare e make-up, mentre il 29% ha guardato tutorial online.
Il cambiamento nelle abitudini ha avuto importanti ripercussioni sul settore e la capacità di creare “engagement” è il fattore chiave per il futuro successo.
Se il 74% dei consumatori intervistati è concorde nell’affermare che la beauty routine quotidiana è stata di grande aiuto nel sentirsi meglio, il 73% pensa che sia importante la cura dei capelli e il 48% ha continuato ad usare profumi, come parte integrante della propria identità.
CAMBIANO LE MODALITA’ D’ACQUISTO
Un altro dato significativo riguarda le modalità di acquisto, che si spostano dallo store fisico all’online. Il 30% pensa che si recherà meno in negozio di quanto faceva prima e il 22% che acquisterà molto di più online.
La routine di bellezza a casa, cresciuta esponenzialmente durante questi mesi di lock-down forzato, per il 35% degli intervistati continuerà anche una volta tornati alla normalità.
Attenzione crescente verso l’igiene di spa, centri estetici e quella dei beauty counter nei grandi store. Il primo appuntamento dopo la riapertura? Ca va sans dire: quello con il parrucchiere!
VERSO UNA BELLEZZA PIU’ INCLUSIVA
In questi mesi a cambiare non sono state solo le modalità di consumo, ma anche le aspettative del consumatore verso la bellezza. La cura di sé, mai come adesso, è vissuta come una forma di liberazione e la bellezza si lega a temi come la salute, la naturalità, l’inclusività, l’accettazione di sé e del proprio corpo all’insegna della “body positivity”.
Alla riscoperta di una bellezza senza confini di età, di genere, di taglia, di etnia, sui social gli utenti rifuggono le immagini troppo perfette e artificiose e lo stesso si aspettano che facciano i grandi nomi della cosmetica nella loro comunicazione: il 66% degli utenti preferisce quei brand che puntano su una bellezza “inclusiva” e che rappresentano le donne come sono, nella loro imperfetta normalità.
Un’esigenza molto sentita nel mondo dello skincare, dei capelli, del trucco e soprattutto delle fragranze, dove il gap percepito tra l’immagine patinata e la rappresentazione di sé sale al 42%.