I valori legati alla sostenibilità e al rispetto dell’ambiente sono al centro di un nuovo modo di fare impresa che interessa tutti i settori, trasversalmente. L’industria della bellezza ha fatto sua questa rinnovata sensibilità riscoprendo ingredienti naturali e ponendo al centro della propria policy valori come ecologia, sostenibilità e biodegradabilità. La questione non è più se essere o meno sostenibili, ma esserlo in toto: prodotto, packaging, distribuzione. A parlarci dell’argomento è Roberta Santamaria, Responsabile Regulatory Affairs Previa SPA.
1- Quali sono gli aspetti chiave per un’azienda cosmetica in tema di sostenibilità?
Prima di tutto soffermiamoci sul significato di sostenibilità. Etimologicamente sostenibilità deriva dal latino “sustinere” e significa “tenere sotto” che, nella pratica quotidiana, si traduce nel preservare e garantire la stabilità degli equilibri caratteristici di un sistema ambiente, società e/o economia). Al momento, il sistema più in sofferenza e sul quale la nostra industria deve lavorare è il sistema ambientale. Per la cosmetica il principio di sostenibilità passa attraverso diversi step: produzione, energia o “carbon footprint”, logistica e rifiuti. La produzione cosmetica deve essere più responsabile, ovvero ridurre l’impiego delle risorse naturali e delle materie prime, con il recupero di materiali di scarto e la valorizzazione dei residui di lavorazione.
Altrettanto focale è il packaging: la riduzione dell’impatto ambientale e l’incremento della sostenibilità passano da materiali eco-friendly, riciclati o monomateriali, facilmente smaltibili e riutilizzabili. L’innovazione tecnologica si sta muovendo verso lo sviluppo di cicli produttivi più verdi che riducano sensibilmente la merce di scarto, il così detto waste, molto difficile da riciclare o da impiegare nella produzione di altri beni.
“rispetto per l’ambiente e sostenibilità sono al centro di un nuovo modo di fare impresa”
2- Parlando di prodotti, quali sono gli aspetti più difficili da essere “rivisitati” in chiave sostenibile?
Il prodotto cosmetico è composto essenzialmente da due parti: formula e packaging.
Per la formula l’aspetto più difficile è ottenere un prodotto performante, sicuro per il consumatore e non inquinante per l’ambiente. È una sfida quotidiana, perché certe performance cosmetiche e la tutela della salute del consumatore sono dovute ad ingredienti che non sempre hanno un basso impatto ambientale, che spesso non hanno un sostituto “verde” o, se c’è, a volte ha un costo troppo alto, per cui si profila un altro problema, quello della vendibilità. Immettere cosmetici che non hanno mercato perché troppo cari, e che quindi rimarranno sugli scaffali, significa anche (spesso) immettere sul mercato rifiuti che non saranno smaltiti correttamente.
Per il packaging la sfida è altrettanto complessa: si tratta di trovare materiali sicuri, eco-friendly, riciclati e riciclabili, che garantiscano l’inviolabilità del prodotto, che non abbiano punti deboli legati all’uso e al riuso, all’esposizione sullo scaffale del negozio, allo stoccaggio e al trasporto.
3- Parlando di sostenibilità anche l’approvvigionamento delle materie prime è una questione molto delicata…
Assolutamente sì. La sostenibilità è garantita sia dal rispetto delle comunità da cui vengono acquistate le materie prime, sia dall’impatto ambientale dell’approvvigionamento e dello smaltimento delle stesse. Nel caso dei prodotti naturali e bio, il controllo è maggiore lungo tutta la filiera. Infatti, oltre ai responsabilità qualità delle aziende, l’intero processo è monitorato dagli enti certificatori.
“la sostenibilità interessa tutta la filiera”
4- Ci sono dei Paesi più attenti al tema della sostenibilità?
Nell’ultimo periodo, grazie ai movimenti studenteschi indipendenti che hanno portato al centro dell’attenzione pubblica questioni come il degrado ambientale, l’inquinamento degli oceani e il cambiamento climatico, stiamo assistendo ad un rinnovata sensibilità sul tema. Al centro di questa nuova etica ambientale c’è il Nord Europa.