Negli ultimi giorni il beauty è stato protagonista di nuove operazioni: mentre la holding d’investimento Af1 acquisiva la maggioranza di Layla Cosmetics e L Catterton e Percassi annunciavano il closing dell’operazione, il Gruppo Decorluxe, nato da un’iniziativa della società di investimento Ethica Group, acquisiva Decor-Style e annunciava un’altra operazione entro la fine dell’anno. Non c’è che dire: un primo semestre davvero dinamico.
A conferma della vivacità del settore, PwC nel report M&A Trends nei Consumer Markets offre un’interessante lettura delle operazioni e dei trend in Italia e all’estero.
“Se a livello mondiale i volumi delle operazioni M&A hanno segnato un ulteriore calo del 23% a volume e del 12% a valore rispetto allo scorso anno, l’attività M&A in ambito Consumer Markets è attesa ripartire nel secondo semestre 2024, in un contesto di incertezza, soprattutto in Europa, e con maggiore cautela e selettività da parte degli investitori – si legge nel Report di PwC -. Rispetto al 2023 rimane stabile la quota di operazioni sponsorizzate da fondi (c. 43%), che non includono le acquisizioni di piattaforma e gli add-on (classificate tra le operazioni di investitori industriali “corporate”). Le operazioni domestiche (Italia su Italia) rappresentano il 66% del totale in linea con quanto registrato nell’1H23″.
HOUSEHOLD & PERSONAL PRODUCTS
Se il Food rimane in testa alla classifica con 46 operazioni su 179, l‘Household & Personal Products è stato particolarmente attivo in Italia nei primi mesi del 2024 con un ridotto numero di operazioni, 14, ma di dimensioni significative, tra cui: Beautynova (cessione a PAI), Dr. Vranjes (ceduta a L’Occitane), Veralab (cessione minoranza a Peninsula), Kiko (investimento di maggioranza di L Catterton), Acqua & Sapone (acquisizione da parte di TDR Capital, che affiancherà il fondo HIG nel piano di crescita della società). Sempre HIG ha annunciato a luglio l’acquisizione di Naturalia Tantum (nutraceutica).
Il Beauty ha visto inoltre importanti IPO a livello internazionale, tra cui quella di Puig in Spagna, Douglas in Germania, Galderma in Svizzera, così come delisting (L’Occitane da Hong Kong).
“In questo settore – spiega Emanuela Pettenò, Partner PwC Italia, Consumer Markets & Markets Deals Leader – in Italia sono attesi ulteriori volumi di attività, soprattutto nel comparto dei contract manufacturer. Grande fermento anche nel Packaging con operazioni di aggregazione nel comparto del packaging di lusso, farmaceutico e closures. Nel comparto Retail vediamo ulteriori aggregazioni nel segmento Personal Care (stimolato dal deal su Acqua & Sapone), GDO, petfood /petcare“.
PACKAGING
Vivacità confermata anche nel packaging. Nonostante le incertezze dovute alla continua evoluzione del framework normativo Europeo (e.g. PPWR), il “deal flow” nel settore del packaging rimane dinamico con tante operazioni sia in Italia che all’estero.
L’Italia si conferma tra i mercati più rilevanti a livello europeo con eccellenze ad ogni step della catena del valore, si legge nel rapporto di PwC, dalla produzione dei macchinari e delle materie prime passando dal design ed infine arrivando al packaging primario, secondario e terziario. Una delle operazioni più rilevanti nel 2024 è stata l’acquisizione di Bormioli Pharma da parte del gruppo tedesco Gerresheimer per c. €800m, che va ed evidenziare un crescente consolidamento del settore anche a livello pan-Europeo. Rimangono estremamente attive diverse piattaforme Italiane che hanno come focus il consolidamento del mercato italiano – come ad esempio Mosaiq Group, Isem e Pusterla – ed internazionale come Fedrigoni ed IMA. Nonostante le tante operazioni di M&A a tutti i livelli della catena del valore degli ultimi anni, il mercato italiano del packaging rimane estremamente attrattivo sia per gli investitori istituzionali che strategici e presenta ancora tante opportunità di consolidamento. Tra gli ambiti dove vediamo spazio per ulteriori aggregazioni, il comparto delle “closures” che ha già visto negli anni scorsi operazioni rilevanti su Guala, Crealis e Tapì.
“Lo scenario è moderatamente positivo, ma con velocità diverse nei vari segmenti ed una maggiore attenzione sulla preparazione delle aziende per potenziali operazioni nell’ultima parte dell’anno o nel 2025 – commenta Emanuela Pettenò – Ci attendiamo un crescente interesse sull’Europa da parte di operatori del Middle East, India e Giappone, come riflesso del sempre maggiore peso sui consumatori della classe media in questi paesi e di aziende floride interessate ad investire all’estero”.