L’impatto del covid è stato devastante sull’industria della bellezza se si considera che nel periodo del lock-down, tra marzo e aprile 2020, le vendite hanno avuto un calo del 60-70% a livello mondiale. La resilienza dell’industria cosmetica è stata proverbiale al punto che la ripresa è stata rapidissima e oggi le vendite in molti segmenti hanno raggiunto e superato quelli del periodo pre-covid.
L’industria è guidata dall’accresciuta sensibilizzazione circa i benefici derivanti dall’uso di questi prodotti per la salute e il benessere della pelle. Inoltre, poiché nelle economie emergenti come Cina, India, Brasile e Australia sta aumentando la popolazione attiva, anche la domanda di prodotti per la cura del viso cresce di pari passo. In aumento anche la domanda di cosmetici naturali. Sieri, creme, trattamenti infusi di ingredienti di origine vegetale, considerati più efficaci e senza effetti collaterali, rappresentano un fattore importante nella crescita del comparto.
UOMINI, SEMPRE PIU’ ATTENTI ALLA CURA DEL VISO
Sebbene il segmento femminile rappresenti il 60% del mercato, la cura della pelle sta diventando una priorità anche per la popolazione maschile. Le donne aggiungono nuovi prodotti alla loro routine di bellezza, il che contribuisce alla crescita del segmento, ma tra il 2022 e il 2030 per la cosmesi maschile si stima un aumento superiore alla media del comparto, con un +5,0%. La crescente consapevolezza dell’importanza della cura personale, il lancio di nuovi prodotti, le sponsorizzazioni fatte da celebrity e l’aumento del reddito sono i principali fattori che alimentano l’espansione del mercato. Oltre ai tradizionali deodoranti, rasoi e detergenti per il viso, dagli uomini sono sempre più richiesti prodotti specifici come anti-età e solari.
I PRODOTTI PIU’ RICHIESTI
Nel 2021 creme e idratanti viso hanno rappresentano il 40% del mercato. Sono così diffusi perché il loro utilizzo è quotidiano e, oltre a garantire benefici tradizionali come idratazione istantanea, riduzione dei rossori e azione rinfrescante, sono una soluzione facile e immediata per contrastare la secchezza e ritardare il fisiologico invecchiamento cutaneo. Inoltre, la crescente attenzione verso gli animali e l’ambiente ha spinto la domanda di prodotti cruelty-free realizzati con ingredienti naturali. Un segmento destinato a interessanti sviluppi anche in futuro.
INTERNET E I SOCIAL, DRIVER DI CRESCITA IMPORTANTI
A catalizzare l’attenzione dei consumatori negli ultimi anni sono stati soprattutto i prodotti skincare perciò i produttori, sfruttando questo crescente interesse, hanno pensato bene di intensificare le campagne di comunicazione sulle piattaforme social come Facebook, IG e YouTube. L’uso crescente degli smartphone e una migliore connettività internet sono stati driver importanti per lo sviluppo di questo mercato. Con la crescente penetrazione di Internet, le aziende ora possono contare su una nuova piattaforma per vendere i loro prodotti in tutto il mondo. Secondo la World Data Bank, la percentuale di persone che utilizzano internet è più che raddoppiata nell’ultimo decennio, passando dal 22,96% nel 2008 al 49,72% nel 2017. L’aumento degli internauti farà crescere ulteriormente il mercato dei prodotti per la cura del viso perché un numero sempre maggiore di aziende, spinte dalla possibilità di raggiungere potenzialmente un pubblico vastissimo con “bassi” investimenti iniziali, venderà i propri prodotti online. Il trend vedrà crescere anche i prodotti “specifici” destinati a gruppi di consumatori di una particolare regione o di un paese.
ONLINE E IL FATTORE CONVENIENZA
La quota di mercato detenuta da supermercati e ipermercati nel 2021 superava il 40% grazie all’ assortimento di prodotti, alla convenienza e alla presenza di marchi internazionali, il che li rende adatti a tutti i tipi di clienti. Secondo un articolo uscito su Entrepreneur Handbook nel 2021, nel Regno Unito i supermercati Tesco, Sainsbury’s, Asda e Morrisons rappresentavano il 63% delle vendite al dettaglio. Tuttavia, nei prossimi anni, a crescere di più tra i vari canali di distribuzione sarà l’e-commerce. I vantaggi degli acquisti online sono molteplici. I consumatori non solo possono confrontare le offerte, ma possono anche beneficiare di sconti e coupon. Inoltre, la forte penetrazione degli smartphone e di Internet tra la popolazione rappresenta un ulteriore volano per il canale.
LA GEOGRAFIA DELLA CURA VISO
Geograficamente, il mercato della cura del viso si divide in 5 grandi mercati: Nord America, Sud America, Europa, Medio Oriente ed Africa (MEA) e Asia Pacific (APAC). Nel Nord America il mercato crescerà del +4,3% tra il 2022-30. La consapevolezza dei vantaggi derivanti da una regolare cura della pelle, in termini di aspetto più giovane e pelle più luminosa, soprattutto tra i consumatori statunitensi e canadesi, unita a fattori come il reddito elevato, la presenza di marchi internazionali e lo sviluppo di nuove infrastrutture, faranno da driver allo sviluppo di questo mercato. A ciò si aggiunga la presenza di produttori affermati di rilevanza mondiale come P&G e Unilever.
In futuro, però, a crescere di più sarà l’Asia Pacific per via dell’aumento del potere d’acquisto e della crescente domanda di prodotti di alta qualità. Anche in queste aree le persone stanno diventando più consapevoli delle conseguenze negative dell’uso di certe sostanze chimiche impiegate in alcuni prodotti e questo sta spingendo molti produttori locali ad investire in R&D e a sviluppare cosmetici con ingredienti naturali. Il settore, in forte espansione in Corea del Sud, India e Cina, spinerà la strada alla crescita del mercato in tutta l’area APAC. Ad influire sullo sviluppo del cura viso in questi paesi sarà anche il boom delle vendita online e il crescente utilizzo dei social media. Nel 2021 l’APAC deteneva il 35% del mercato della cura del viso grazie all’espansione dell’industria chimica in Cina e India e alla facilità di reperimento delle materie prime. La Cina, in particolare, è il paese che più contribuisce all’espansione di questo comparto sia a livelli di consumo che di produzione, grazie anche alle politiche governative che stanno promuovendo la domanda.