Si può applicare la filosofia “tailor made” anche all’automazione? Per GPE Ardenghi la risposta è sì.
Tanto che la sartorialità, intesa come capacità di creare su misura un macchinario per rispondere non solo alle esigenze attuali del cliente ma prevenirne i bisogni inespressi, è diventata una cifra distintiva dell’azienda di Treviglio leader nella produzione di macchine per la serigrafia. L’incontro con la cosmesi è stato quindi naturale. Il settore richiede da sempre impianti tecnologicamente avanzati, rapidi e flessibili, ma nello stesso tempo “comodi” da gestire. Impossibile dare una risposta standard: “su misura” è la parola d’ordine per stare al passo con gli input del mercato.
«Questa modalità è stata per noi la chiave vincente, che ci ha sicuramente distinto negli ultimi 15 anni – spiega il titolare Roberto Ardenghi -. Ci ha inoltre permesso di affrontare tante sfide e implementare tecnologie innovative. Un aspetto che ci piace moltissimo: metterci continuamente alla prova, permette di migliorare il nostro know-how e compiere un upgrade».
L’INNOVAZIONE E’ NEL DNA DI FAMIGLIA
E in effetti, guardando alla storia aziendale di GPE Ardenghi, la capacità di trasformarsi, senza mai perdere di vista la propria identità, mostrando al contempo la capacità di essere all’altezza delle richieste, è stata la base sulla quale ha costruito una reputazione solida, in grado di renderla «top of mind» per clienti di ogni settore.
«La nostra azienda nasce nel 1945 con mio nonno e siamo ormai alla terza generazione – racconta Ardenghi – E’ stata la prima azienda meccanica in un territorio totalmente rurale. Inizialmente ci occupavamo della trasformazione in fiale di tubi in vetro, con il tempo ci siamo evoluti nel campo della serigrafia. Ma è negli anni ’80 che la nostra realtà ha conosciuto la vera espansione, grazie alla collaborazione con aziende della scrittura: stampavamo penne a più colori. Siamo stati i primi al mondo a riuscirci e ancora oggi in questo campo manteniamo la nostra leadership, lavorando con i più grandi produttori al mondo».
Poi, è arrivato il momento di perlustrare nuovi mondi: «E’ così che ci siamo rivolti alla cosmesi – continua Ardenghi -. Realizziamo macchine per la stampa serigrafica di tubetti mascara, matite cosmetiche, rossetti, profumi, vasi crema, flaconi cilindrici, flaconi ellittici, flaconi piani e conici. Negli ultimi anni le esigenze si sono affinate, si chiedono macchine molto veloci. Faccio un esempio: se lo standard dei macchinari è di 3 mila pezzi l’ora, siamo arrivati a 9mila; si chiede la tracciabilità, linee a più colori, una movimentazione dell’oggetto particolare. In una parola, si richiede uno studio tecnico minuzioso e personalizzato».
NON SOLO COSMESI
Per GPE Ardenghi ci sono altri settori rilevanti che concorrono al proprio fatturato: il farmaceutico, il pubblicitario e quello relativo agli imballaggi, solo per citarne alcuni. Ambiti diversi, se non addirittura distanti, ma che hanno come comune denominatore richieste originali e innovative. «Al momento stiamo affrontando due importanti lavori commissionati da due grosse realtà americane operanti in settori molto particolari, come ad esempio la fabbricazione di frecce per il tiro con l’arco. – rivela con soddisfazione Ardenghi -. Si tratta di lavori piuttosto stimolanti, di quelli che amiamo affrontare non solo per la tipologia di incarico, ma anche perché provengono da clienti stranieri che hanno sposato la nostra filosofia di lavoro».
Il mercato estero ha più volte dimostrato di apprezzare la produzione di GPE Ardenghi, che è diventata ambasciatrice del Made in Italy in un settore di nicchia: «Abbiamo mantenuto tutta la nostra produzione in Italia: tutto avviene all’interno della nostra azienda – sottolinea il titolare -. Ogni fase viene seguita passo passo da noi: progettazione, produzione, cablaggio e collaudo. Il cliente si trova il macchinario chiavi in mano, pronto all’uso e garantito per un periodo di tempo molto lungo». E se c’è un problema, entra in azione l’assistenza da remoto. Un plus fondamentale.
LA PANDEMIA, UN’OPPORTUNITA’ DI CRESCITA
Il 2020 anche per GPE Ardenghi ha rappresentato uno spartiacque tra il “prima” e il “dopo”. «I problemi ci sono stati, inutile nasconderlo – racconta Ardenghi -. Ma come imprenditore sono abituato a cercare di trovare sempre il lato positivo di ogni cosa, sul quale basare nuove visioni. Sicuramente, negli ultimi mesi ha pesato la mancanza di fiere. eravamo abituati a partecipare a 10 manifestazioni all’anno in tutto il mondo e in diversi settori. Ci siamo fermati di colpo, trovandoci spazzati. I contatti sono venuti meno e con essi anche i rapporti umani che per un commerciale sono armi determinanti. In meno di un anno abbiamo formulato 500 offerte in meno rispetto al passato. Eppure, uscivamo da un 2019 davvero ottimo e anche i primi mesi del 2020 erano pieni di aspettative. Ci siamo ripresi attraverso le nuove tecnologie, una comunicazione e un marketing ripensati. Ma credo, e qui il lato positivo, che questo momento di rallentamento ci sia servito per riflettere. ecco, l’emergenza ci ha regalato il tempo, un tesoro prezioso».
Tempo per lavorare a nuovi progetti, per inventare nuovi macchinari e ridisegnare l’automazione del futuro: «Siamo pronti a riprendere a pieno ritmo e già lo stiamo facendo – conclude Ardenghi -. Il nostro compito ora è di anticipare i trend, che altro non sono che le esigenze inespresse dei nostri clienti. Già la strada è tracciata. Macchinari più performanti, alla portata di tutti per facilità di utilizzo e soprattutto con budget non eccessivi».